Massimo De Vita, intervista al cantautore

Massimo De Vita

Massimo De Vita, classe ’87, è un cantautore e un polistrumentista napoletano che ha dato vita nell’autunno del 2013 al progetto Blindur, affiancato dall’amico Michelangelo Micki Bencivenga. Blindur ha suonato in numerose date nel 2014, non soltanto in Italia ma anche all’estero, in particolare in Francia, Svizzera ed Irlanda.
Nello stesso anno il duo ottiene due importanti premi: “premio Donida” e “Muovi la musica 2014“, mentre risale al marzo scorso il premio “Nuova musica italiana 2015” grazie alla canzone Foto di classe.
Massimo De Vita ha collaborato con importanti artisti tra i quali i Modena City Ramblers, Stefano Cisco Bellotti, Johnny Rayge, Daniele Sepe, Le Strisce, Tonino Carotone, Bluestuff.

Le canzoni di Massimo De Vita hanno tutte una nostalgica e dolce malinconia, malinconia del passato, di un ricordo lontano, delle notti passate a bere e chiacchierare; i suoi testi parlano di noi, della nostra vita, della nostra quotidianità. Massimo De Vita sa cogliere nel profondo quello che ci commuove, che ci tocca, perché tutti abbiamo avuto un momento che sembrava infinito e poi è svanito in un istante, e riesce a farlo perché ha uno sguardo più potente del nostro, quello dell’anima, del cuore e attraverso il suo sguardo noi riusciamo a guardarci dentro.

Ciao Massimo, la prima domanda sorge sempre spontanea: come nasce la passione per la musica?

Nasce un bel po’ di tempo fa: da piccolissimo i miei mi iniziarono al pianoforte e fortunatamente, dopo strenue lotte, riuscii a fargli capire che la musica a 9 anni davvero non mi interessava proprio, ma evidentemente il guaio ormai era fatto. Ripresi ai tempi del liceo, insieme alla prima birra, ai primi tumulti emotivi adolescenziali e la voglia di rivoluzione. Iniziai ad ascoltare il rock, il punk e arrivarono i primi concerti e un caro amico, un compagno di banco, chitarrista. Così comprai il primo basso e mi feci crescere i capelli. Il resto è storia recente!

Il nome del progetto ha un significato particolare?

È molto più semplice di quello che si pensi… blindur è semplicemente la traduzione islandese di cieco. Perché l’islandese e perché questo nome? Basta venire ad un nostro concerto per saperlo!

In “Foto di classe” ripensi al passato con nostalgica malinconia e ti rincresce che quel tutto che sembrava infinito è svanito così velocemente. Perché questa nostalgia degli anni passati?

Sicuramente ci sono momenti in cui si fa il punto della situazione, ci si ferma per capire la strada fatta, da dove veniamo, se abbiamo fatto tutto come si deve, se abbiamo lasciato qualcosa in sospeso, se il passato è veramente passato. Nel pieno di queste riflessioni è nata questa canzone e in qualche modo ho cercato di fare i conti con questi tempi andati ma alla fine canto: “ho smesso di dire mi manchi, ora ho bussola e occhio  e, per riconoscermi, un pezzo di specchio.” Quindi in definitiva è andata, il passato è passato e siamo pronti a ripartire.

In due canzoni: “Contrometafore” e “Vanny” ho avuto l’impressione che tu voglia andare via, allontanarti da qualcuno o da qualcosa. Mi sbaglio?

Certamente il viaggio è una costante della mia vita: parto tutte le volte che posso e non solo fisicamente, mi piace pensare che il viaggio sia l’unico vero corso di formazione che torna assolutamente utile sempre! In Vanny parlo di una persona cara che parte e decide di andare a cercare qualcosa di nuovo, lontano dal posto in cui è nato; in Contrometafore  invece parlo proprio di restare come resistere. “Piove e non mi importa – perdo tempo a starmene seduto fuori – la porta resta chiusa, proverò a bussare altre 100000 volte – nel frattempo canto”.

Chissà se è meglio non avere sogni che avere sogni troppo grandi“. Tu cosa credi sia meglio?

Se lo avessi saputo, se ne avessi avuto la certezza, non mi sarei preso la briga di chiedermelo in una canzone! Penso sia sempre e comunque una buona idea farsi domande di questo tipo, ci aiuta a pesare le cose più importanti, quelle che ci riguardano più da vicino, in modo più sincero.

A proposito di sogni, i tuoi futuri quali sono?

Diventare ricco, famoso, fortunato, intelligentissimo, simpaticissimo, avere un clone che faccia le cose che mi piacciono meno, etc. Provando ad essere seri: i sogni che in questo momento guidano Blindur sono quelli di entrare in studio per realizzare un ep, un disco o qualsiasi altra cosa che testimoni questo primo fantastico anno di canzoni, chilometri, concerti e bella gente incontrata in giro; per il resto ovviamente ci auguriamo di suonare sempre di più, sempre meglio e di fare collaborazioni con altri artisti che ci piacciono. Ma devo essere sincero: finora i nostri sogni sono sempre diventati realtà e quindi speriamo che l’incantesimo continui.

Allora è meglio “avere sogni troppo grandi“!

È meglio avere voglia di realizzarli forse!

– Massimo De Vita, intervista al cantautore –

 

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A proposito di Claudia Esposito

Per ora ho una laurea in Filologia Moderna, un inizio di precariato nell'insegnamento e tante passioni: la lettura, la scrittura, le serie tv americane, il fitness, il mare, i gatti.

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