News of the World: un’analisi del sesto album dei Queen

News of the World

News of the World fu “partorito” in quello che può essere considerato il culmine assoluto della creatività dei Queen. Il loro sesto album in studio segnò il momento nel percorso della band in cui poter sperimentare tutti gli stili del rock. Quest’era di transizione tra lo stile hippie dei primi anni Settanta e il nuovo genere ‘scorretto’ del punk della fine della decade diede alla band l’opportunità di fare in modo che questo album non avesse un focus particolare in termini di genere, ma che abbracciasse una vasta gamma di stili, per cui ogni membro della band proporre la propria idea di musica e la propria individualità. Ripercorriamo in questo articolo le particolarità di questo disco dalla copertina assai inquietante, raffigurante un gigantesco robot con gli occhi spalancati e vuoti che stringe i membri della stessa band nelle sue mani, emblema un senso di minaccia e oppressione che, in maniera piuttosto assurda, non sembra rispecchiare granché il tono da spirito libero di questo album. Questa immagine, tra l’altro, è diventata un’icona nella storia della musica rock ed è diventata uno dei simboli più riconoscibili associati.

1. We Will Rock You: una delle canzoni più famose di News of the Word.

We Will Rock You è l’inno dei Queen che più si sente spesso negli stadi di calcio. È veramente unificante in un modo che poche canzoni riescono ad emulare, ma è comunque il risultato di una lotta tra compositori che si erano cimentati nella scrittura di una canzone di questo genere. La canzone fu ideata da Brian May, la sua ispirazione trasse spunto dallo stesso evento che avrebbe ispirato la canzone successiva del disco We Are the Champions, scritta da Freddie Mercury. I due membri della band avevano avuto la stessa intuizione: bisognava scrivere un brano da proporre in live che unisse le folle. Alla fine, entrambe le canzoni sarebbero diventate le più famose di News of the World, nonché comunque, brani importanti per la band che ancora occupano un posto di assoluta rilevanza tra quelli più amati. L’ispirazione per queste canzoni è venuta da un concerto al Bingley Hall di Stafford, il 29 maggio 1977. Brian May ha riportato più volte come nel corso di quel concerto successe qualcosa di magico quando, mentre il concerto stava per finire, il pubblico iniziò a intonare You’ll Never Walk Alone (inno della squadra del Liverpool) all’unisono. Anche se non rientrò nella canzone incisa in studio, questo divenne un aspetto estremamente importante delle esibizioni della canzone, poiché i fan si coinvolgono e cantano insieme. Il testo della canzone è diviso in tre sezioni: la prima riguarda un ragazzo, la seconda riguarda un giovane uomo e la terza riguarda un anziano. È facile intuire che queste sezioni corrispondano alle fasi della vita, che, non vengono evocate in modo particolarmente ottimistico. Nonostante ciò, il brano ha la capacità di coinvolgere praticamente chiunque, con il suo boom-boom-clap realizzato a più incisioni che esplode, verso la fine, in uno degli assoli di May più iconici e magistrali della sua carriera.

2. We Are the Champions: la canzone più accattivante di News of the Word.

Nel 2011, un team di ricercatori scientifici concluse che We Are the Champions fosse la canzone più accattivante nella storia della musica pop, nonostante non abbia raggiunto il primo posto nelle classifiche in nessun mercato discografico. Il dottor Daniel Mullensiefen rivelò a proposito di questo studio: “Ogni successo musicale si basa su matematica, scienza, ingegneria e tecnologia; dalla fisica e dalle frequenze del suono che determinano l’intonazione e l’armonia, ai processori digitali ad alta tecnologia e sintetizzatori che possono aggiungere effetti per rendere una canzone più orecchiabile. Abbiamo scoperto che c’è una scienza dietro il canto collettivo e una combinazione speciale di neuroscienze, matematica e psicologia cognitiva che può produrre l’elisir sfuggente della canzone perfetta da cantare insieme”. In effetti, questo brano corrisponde perfettamente a tale descrizione. Musicalmente, si basa sulla parte al pianoforte di Mercury, con Roger Taylor e John Deacon che forniscono un accompagnamento di batteria e basso. May sovraincise alcune sezioni di chitarra, inizialmente da sfondo, ma che si costruiscono fino a un assolo suonato simultaneamente con l’ultimo ritornello. Mercury impiegò molti accordi jazz (armonie di sesta, settima, nona…), mentre il cantato solista è molto impegnativo e stridente, con una delle performance più note di Mercury avvenute al concerto di Live Aid, allo stadio di Wembley, Londra nel 1985.

3. Sheer Heart Attack

Come già fatto presente, mentre i Queen stavano registrando il loro disco nel 1977 la loro patria, il Regno Unito, era nel bel mezzo di una rivoluzione punk. I Queen si trovavano ad essere una delle band che il nuovo ordine punk considerava già vecchie e fuori dai giri. Tuttavia, invece di ignorare completamente il nuovo stile come molti altri attori storici del rock facevano, la band decise che era giunto il momento di snellire il loro suono, abbandonarono le stravaganze sonore (che abbiamo avuto modo di apprezzare nell’analisi di dischi, come A Night at the Opera) e registrarono il loro album dal suono più diretto fino ad allora. Come molti fan dei Queen sanno, il loro terzo album (uscito tre anni prima), era anche chiamato Sheer Heart Attack, ma la canzone omonima non fu scritta o registrata fino a News of the World. Scritta interamente dal batterista Roger Taylor, la canzone si basa su diversi accordi di chitarra distorti mentre liricamente (ma anche musicalmente) sembra trattare una brutta esperienza con l’LSD. Invece di presentare un assolo di chitarra pulito e impeccabile, come suo solito, verso la fine della canzone viene inserito un rumore di schitarrate inarticolato e lamentoso (il finale della traccia è piuttosto brusco, quasi come se qualcuno avesse deciso di spegnere improvvisamente l’interruttore di dell’amplificatore di Brian May). La canzone sarebbe diventata un pezzo fisso nei concerti della band, suonata verso la fine dello spettacolo e lasciando il pubblico con una forte scarica di adrenalina addosso prima dell’esecuzione dei due inni storici menzionati sopra.

4. All Dead, All Dead

All Dead, All Dead è stata scritta e cantata da May, che ha anche suonato il pianoforte, mentre Freddie si limita alle solite voci di accompagnamento. Qualche anno fa, May ha confermato le voci secondo cui la canzone è in parte ispirata alla morte del suo gatto domestico dell’infanzia. Il brano non è certamente memorabile, ma permette sicuramente allo spettatore un momento di pausa dopo l’intensità e l’adrenalina della prima parte del disco.

5. Spread Your Wings

Scritta dal bassista John Deacon, il pianoforte è suonato da Mercury, anche se Deacon finge di strimpellarlo nel video musicale. Il testo particolarmente commovente racconta la storia di Sammy, un sognatore che resta fedele alle sue convinzioni nonostante lo sconforto causato da coloro che lo circondano. Interconnesso con l’elemento della sua storia c’è un ritornello progettato per incoraggiare i sognatori ovunque essi si trovino: “Spiega le tue piccole ali e vola via”. La melodia è appropriatamente emotiva, accoppiando strofe che si sviluppano da un ritmo medio morbido ad altezze entusiasmanti con un ritornello trascinante le cui corse ascendenti di note aggiungono un tocco incoraggiante alla canzone. I Queen creano una miscela di linee di piano martellanti, riff di chitarra travolgenti e riempimenti di batteria applicati con parsimonia che conferiscono alla canzone il senso di grande drammaticità di cui ha bisogno. Questo consiste in uno dei momenti più teneri e riflessivi di News of the World. Mercury strappa ogni goccia di emozione dalla canzone con un coraggioso cantato che trasmette tutto il dolore e l’ottimismo che il protagonista del testo prova. Il video è stato girato nel giardino dietro la casa di Taylor, quando il tempo era gelido, e la band si è esibita sulla neve. Mercury può essere visto indossare occhiali da sole a forma di stella nel video, mentre May è visto suonare una copia della sua Red Special, a causa delle condizioni climatiche.

6. Fight from the Inside: un esperimento di Roger Taylor in News of the Word.

L’ultimo brano del primo lato di News of the World dei Queen consta di un esperimento da laboratorio del batterista Roger Taylor: oltre alla batteria, suona anche la chitarra ritmica e il basso. È anche una delle poche canzoni nella discografia della band registrate quasi interamente da un solo membro e preannuncia il desiderio del batterista di apprestarsi anche ad una carriera solista in parallelo alla militanza con i Queen (Taylor pubblicherà diversi album solisti nel corso della sua carriera). Il chitarrista Slash ha citato il riff di chitarra di questa canzone come uno dei suoi preferiti di tutti i tempi.

7. Get Down, Make Love: uno dei brani più esplosivi di News of the Word.

Il brano di apertura del secondo lato di News of the World dei Queen è uno dei più esplosivi; scritto da Mercury, è una delle canzoni più orientate sessualmente nel catalogo dei Queen. Il giornalista Chuck Eddy la definisce una delle tracce più funk dell’album, con una “perversione proto-industriale” che alla fine evolve in “giochi psichedelici di gemiti sessuali” andando a costituire una forma di ‘dub-metal’ paragonabile a parti simili di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin, a cui la canzone chiaramente si ispira. Il brano venne inserito nella scaletta dei live della band subito dopo la sua uscita ed è rimasta una costante nei loro “medley” fino alla fine del tour del 1982, durante i quali la canzone era ridotta solo al primo verso/ritornello come modo per introdurre il solo di chitarra di May. Gli effetti sonori distorti e ‘psichedelici’ nella canzone non furono prodotti su un sintetizzatore, quanto attraverso la Red Special di May, la sua iconica chitarra ‘fatta in casa’, e con un pedale Electroharmonix Frequency Analyzer, che spesso avrebbe usato anche dal vivo. Questi effetti sonori, insieme ai gemiti e ai lamenti di Mercury, vennero ampliati durante le esibizioni dal vivo anche attraverso le luci e gli effetti scenici del palco.

8. Sleeping on the Sidewalk

Questa escursione blues del disco, è un’altra creatura di Brian May. È l’unica canzone nella loro discografia ad essere stata registrata (ad eccezione delle voci) in un unico take. Dal punto di vista dei testi, tratta la carriera di un aspirante trombettista. May canta con un accento americano e misura il successo del suddetto trombettista in “bucks” (dollari), invece di sterline o “quid”. Con un’analisi ravvicinata, si possono udire Deacon suonare le note sbagliate in alcune parti del basso, e si può anche sentire May ridere alla fine della canzone. È anche una delle poche canzoni dei Queen a non presentare alcuna voce di Mercury.

9. Who Needs You

Altra canzone scritta da Deacon, che, insieme a May, suona la chitarra spagnola. La voce principale di Mercury è interamente posizionata sul canale audio destro mentre la chitarra principale è udibile nel canale sinistro. May suona anche le maracas e Mercury suona le campanelle. È stata descritta come un “omaggio reggae tentato”, sebbene con “chitarre spagnole piuttosto che giamaicane”.

10. It’s Late

Il brano più lungo di News of the World è diviso in tre versi con sezioni strumentali e un bridge, la canzone presenta un narratore diviso tra due donne: la moglie nel primo verso e un’altra donna nel secondo. Si percepisce un forte legame emotivo del narratore con quest’ultima, ma il coinvolgimento con lei è ostacolato dalla presenza della moglie. I cori ripetono il ritornello It’s late dopo ogni strofa e creano un senso di bisogno, quasi di urgenza. Il bridge della canzone, strumentale, in cui il ritmo accelera in modo repentino, aggiunge un’atmosfera di incertezza al pezzo, la cui strada verso di muove diviene ancora più misteriosa. Il brano si conclude con una sensazione di perdita e mancanza di risoluzione, lasciando all’ascoltatore la libertà di interpretare il finale. I testi riflettono un aspetto intricato nell’ambito delle relazioni umane, mentre la musica, con l’interpretazione vocale, enfatizza l’intensità emotiva della situazione. In particolare, i cori nei ritornelli aggiungono ancora più profondità, con un movimento ascendente che riflette il conflitto interno del narratore.

In questo brano, la chitarra di May è assolutamente magistrale.

11. My Melancholy Blues

L’ultima traccia di News of the World è davvero una gemma del repertorio dei Queen. In questo pezzo malinconico ma languido, la voce e le abilità al piano di Freddie risplendono in modo particolare. È come se il cantante invitasse gli ascoltatori nel suo mondo di solitudine, utilizzando la sua frustrazione e la sua malinconia come strumenti di seduzione. La semplicità dell’arrangiamento, costituito solo dal basso, dalla batteria suonata ‘alla maniera jazz’ con le spazzole, e dal pianoforte, permette al talento di Freddie di essere il protagonista assoluto, il cuore pulsante di tutto il brano.

Fonte immagine in evidenza: Spotify, copertina ufficiale dell’album News of the World (2011 Remaster)

A proposito di Chiara Santoro

Vedi tutti gli articoli di Chiara Santoro

Commenta