Le cose rotte è il nuovo singolo del cantautore Nicolò Marangoni, in radio, nei digital store e sulle piattaforme streaming a partire dal 15 dicembre 2023. È una canzone sulle ripartenze. Dopo una caduta, un trauma, una sconfitta, si matura dentro una nuova esperienza della vita e, consapevolmente diversi, si ritorna a viverla. Ripartendo da zero e passo dopo passo, col tempo, si riconquista una nuova serenità, ritrovando nella semplicità finalmente se stessi. Ed è così che ci descrive il suo brano l’artista, nell’intervista a noi rilasciata. Ecco qui, Le cose rotte di Nicolò Marangoni.
In che modo autori come De André e Vecchioni hanno influenzato il suo modo di scrivere e fare musica?
Da Fabrizio De André ho imparato il significato di canzone, come pronunciare le parole per conferirgli un certo magnetismo, una seduzione interna. Da Roberto Vecchioni ho appreso invece come si scrive una canzone: il segreto di come raggiungere una grande semplicità formale per mettere dentro contenuti e rimandi culturali alti.
Nicolò Marangoni, scrivere “Le cose rotte” è stato il punto di partenza o il punto d’arrivo del suo percorso di rinascita?
Nel mio percorso di rinascita le cose rotte rappresentano il punto di partenza, la prima consapevole scrittura degli eventi che mi hanno attraversato e la conseguente metamorfosi da cui sono ripartito.
Nicolò Marangoni, quanto è stato difficile per lei dover azzerare quella che era sempre stata la sua vita per poter ricominciare?
Nei primi tempi lo è stato, non accettavo ancora il cambiamento, ma più apponevo resistenza e più stavo male. Giorno dopo giorno allora, senza fretta, ho iniziato ad accettarlo, lasciandomi scivolare nel mio nuovo stato emotivo senza pormi domande. E così che un giorno all’improvviso qualcosa dentro è scattato e ho incominciato la mia nuova vita, più sereno e consapevole di prima.
La musica è stato un valido sostegno per uscirne?
Certo! La musica, la scrittura, i libri e molte passeggiate.
Nicolò Marangoni, perché sceglie di partire proprio dalle “cose rotte” per parlare della ripartenza, e non dalle “cose intere”?
Le cose intere non hanno esperienza, il mondo non le ha conosciute, mentre le cose rotte hanno una storia, una consapevolezza e anche una certa grazia. Dunque, è la rottura che porta il mettersi in cammino, il desiderio di rinascere. Solo dalle crepe, d’altronde, può entrare la luce.
Fonte immagine per l’articolo: Archivio personale dell’autore