Non cambiare traccia con le Isole Minori Settime

non cambiare traccia

non cambiare traccia Insolita e coinvolgente è la voce delle Isole Minori Settime, una band giovane e dinamica che all’interno della scatola verde, simbolo del gruppo, sembra conservare la passione per la musica e una dozzina di sogni in attesa. Le voci di Enzo Colursi (piano), Lorenzo Campese (tastiera), Alessandro Freschi (chitarra) accompagnate dalla musica di Alberto Savarese (chitarra elettrica/acustica), Enrico Buono (Basso/contrabbasso) e Alessandro Bellomo (Batteria) raccontano le loro storie che, incontrandosi in un gruppo che non manca di entusiasmo e simpatia, diventano un arcipelago di narrazioni e evoluzioni sempre nuove e sorprendenti.
Li avevamo già intervistati quando ancora non avevano dato uno spartito a “Non cambiare traccia”, un singolo che racchiude nel titolo stesso la vitalità della loro passione artistica. Talento e simpatia che trovano spazio, attraversano e superano i confini di questa intervista.

 “Isole Minori Settime è un incontro” si legge sulla vostra pagina facebook. Come vi siete conosciuti e cosa avete in comune?
Al Cellar Theory, noto locale dell’underground vomerese che detto così sembra un ossimoro, e invece è un enorme punto di riferimento per tanti ragazzi che ascoltano e fanno musica. Ci siamo ascoltati a vicenda e ci siamo piaciuti a vicenda. Tra le cose in comune, ad esempio, c’erano sicuramente parecchie canzoni scritte per fanciulle che non ce la davano, o ce la davano relativamente poco. Così abbiamo deciso di unire le nostre forze e triplicare il nostro fascino di bellissimi e perdenti.

Non cambiare traccia è il titolo del vostro primo singolo. Perché non dovremmo?
Perché “Non cambiare traccia” è una richiesta di ascolto, formulata in un tono così gentile, così tenero e timido che se non altro bisognerebbe accoglierla anche solo per educazione! “Non cambiare traccia” è un po’ il nostro manifesto, la nostra piccola dichiarazione di intenti. Se mai vi venisse l’idea di cambiare traccia, provate a leggere i commenti che abbiamo accompagnato alle condivisioni del brano sulle nostre pagine Facebook personali: vedrete che vi passerà subito la voglia di abbandonare la scatolina verde, anzi penserete “ma come mi era venuto in mente?”

Ascoltare Non cambiare traccia e immaginare tre giovani cantautori che decidono di combinare le loro storie è quasi poetico. Oggi cosa significa fare il cantautore?
Leva il quasi, è proprio poetico assai! Fare il cantautore oggi significa fare la fame ma in maniera romantica e interessante. Quelli forti – forti riescono a dettare le mode, quelli bravi le intercettano e le rielaborano per bene, o ne inventano di nuove ma senza un seguito vastissimo. Quelli pieni di soldi familiari fanno uscire qualche disco in più, e prima degli altri, ma alla fine siamo tutti più o meno sulla stessa barca.

Napoli è culla, piazza e respiro della vostra musica. Che rapporto avete con la vostra città?
Il solito. Il solito rapporto conflittuale che c’è tra Napoli e chi ci vive. Però è da questo tipo di storie irrisolte e romantiche che nasce la maggior parte delle canzoni pop, no? Le nostre canzoni non parlano quasi mai direttamente di Napoli, ma di sensazioni o eventi involontariamente legati ad essa. Ecco, potremmo anche essere ipocriti o ruffiani su alcune scelte musicali (chi non lo è almeno un po’ in genere muore in circostanze misteriose intorno ai 27 anni), ma non così ipocriti da cantare cose che non hanno mai fatto parte della nostra vita personale. Non parliamo di spaccio o di pizzo ma nemmeno di pizza, quella preferiamo andarla a mangiare a via Tribunali, ché la fanno buonissima.

Avete progetti per il futuro o, per di più, dove porta la vostra strada?
Per ora ci stiamo prodigando affinché la scatolina di “Non cambiare traccia” compia il suo percorso nel migliore dei modi e con tutte le sue forze. Nel frattempo continuiamo a suonare dal vivo, perché una musica come la nostra ha bisogno di un continuo confronto con il pubblico per poter migliorare e maturare. Allo stesso tempo, però, stiamo scrivendo canzoni per il nostro primo album che speriamo veda la luce nella prima parte del 2016. La nostra strada non porta da Maria De Filippi, questo è poco ma sicuro, ma magari a Sanremo chi può dirlo, potremmo imparare a impostare la voce come Il Volo e sfondare in Bulgaria.

Le Isole Minori Settime saranno il 10 Aprile al Cellar Theory, un posto che ospiterà entusiasmo e battiti a mezzo tra la voce e il cuore. Cogliendo la loro ironia, chiunque voglia ascoltarli prima della loro plausibile partenza verso qualche Paese dell’est (!), ha l’occasione di incontrarli nei giorni e nei luoghi elencati di seguito:

10/04 – Cellar Theory (Vomero)
17/04 – Marianiello Jazz Cafè (Piano di Sorrento)
25/04 – BaRRio (Napoli)
08/05 – Palazzo Lanza ( Capua)

 Ringraziando e augurando alle Isole Minori Settime il successo che meritano, l’invito è quello di rimanere in ascolto e di…non cambiare traccia!

-Non cambiare traccia con le Isole Minori Settime-

A proposito di Tania Avolio

Ha immaginato mestieri (in)credibili e ha inseguito prospettive illogiche. Intanto pare abbia assunto la buffa sembianza d'una laureanda in Filologia Moderna. Segni particolari: un libro al seguito e insicurezza a tempo indeterminato. Si reputa una combinazione di attese non concluse.

Vedi tutti gli articoli di Tania Avolio

Commenta