Piazzale Michelangelo di Andrea Ascanio, in arte “Ascanio” è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 19 novembre 2024. Il nuovo singolo tratta di un incontro tra due giovani ragazzi avvenuto di lunedì e da quel giorno tutto è cambiato. Una storia d’amore tipica della generazione Z, ricca di passione e di sogni da realizzare. Il primo desiderio dell’autore si esplicita con un’affermazione che cela un’azione impossibile da realizzarsi ma che solo l’amore riuscirebbe a renderla possibile: “Ti porterei a Firenze in monopattino fino a Piazzale Michelangelo”.
Dove le parole non arrivano, la musica parla e quella di Ascanio permette a ciascun ragazzo di dare voce ai propri sentimenti. Ecco alcune domande che abbiamo avuto il piacere di sottoporre proprio all’artista del brano.
Il tuo nuovo singolo “Piazzale Michelangelo” ha un titolo molto evocativo. Cosa rappresenta per te questo luogo e perché hai scelto di intitolarlo così?
Piazzale Michelangelo nasce un po’ di tempo fa in uno studio di registrazioni nel Salento, mia città natale. In quest’avventura ho avuto il piacere di lavorare con Jaro, un mio caro amico e produttore ed insieme quasi per gioco abbiamo creato la melodia e il testo del “pre-rit” ossia “ti porterò a Firenze in monopattino”. Da lì abbiamo messo su carta le nostre esperienze che ora sono le esperienze di tutti coloro che ascoltano Piazzale Michelangelo. Firenze è una città molto importante per me, rappresenta il mio primo viaggio da solo appena compiuti i miei diciotto anni e lì ho lasciato il cuore e tratto degli insegnamenti che porterò sempre con me.
Hai spiegato come nel brano ci siano degli elementi autobiografici. Dunque, come sei riuscito a trasmettere le tue emozioni attraverso la musica e le parole?
Tutto il mio progetto “Ascanio” ha un rapporto diretto con l’ascoltatore della generazione Z perché cerco con i miei testi e soprattutto nelle produzioni di coinvolgere l’emotività dei miei ascoltatori con la mia, per fare in modo che si immedesimino nel mio vissuto e in quello che racconto. Mi piace curare da vicino la produzione dei miei brani, anche perché studiando in conservatorio ho avuto modo di frequentare il corso di composizione pop che mi ha permesso di scoprire questa passione verso i suoni. I suoni che prediligo sono semplici perchè è proprio dalle cose semplici che nascono cose grandiose ed inaspettate. Un suono che utilizzo, ad esempio, è il cigolio della mia scrivania che rende il tutto più familiare.
Qual è stato il processo creativo dietro alla realizzazione di questo singolo? Hai avuto delle influenze particolari durante la tua composizione?
Nei miei singoli amo giocare con le immagini perché mi permettono di fare allusioni su ciò che ho vissuto rendendo aperta l’interpretazione a ciascun ascoltatore. Sicuramente per un mestiere come questo c’è bisogno di studiare ma anche di ascoltare quanta più musica possibile per ispirarsi senza mai imitare ciascun’artista. Il mio modello è Bruno Lauzi e in generale l’intera scuola genovese dei cantautori perché riescono a fornire una visione dettagliata del mondo che li circondava.
C’è un messaggio particolare che speri di comunicare ai tuoi ascoltatori con questo nuovo singolo?
Il messaggio che vorrei comunicare ai miei ascoltatori è di amare incondizionatamente e di non aver paura di correre perché il giorno è un dito e bisogna godere di ogni attimo che la vita ci offre. In questo singolo i temi principali sono il sogno, la giovinezza e il futuro. Il futuro per noi giovani è fondamentale forse anche troppo, molto spesso viviamo in funzione di un futuro ancora lontano che ci impedisce di cogliere il bello delle nostre giornate. Il mio consiglio è di vivere il presente ma al contempo di avere uno sguardo non troppo rigido verso il futuro.
Guardando al futuro, cosa ci puoi dire dei tuoi progetti musicali, hai altre sorprese per i tuoi fan?
Dovrebbe essere una sorpresa ma a te posso forse svelare qualcosa. Mi piacerebbe realizzare un EP.
Hai mai pensato che “Amici” potesse cambiare la tua carriera in modo così decisivo? Qual è stata la tua reazione quando ti sei accorto che il programma stava davvero aprendo delle porte importanti per te?
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, il programma di Maria de Filippi ha aggiunto molta consapevolezza al mio percorso da artista. Ero un semplicissimo fan del programma che è passato da seguire tutto dalla televisione a cantare il proprio singolo su Canale 5. Ringrazio tutta la redazione e il mio professore Rudy Zerbi per avermi scelto perché mi ha permesso di crescere nel minor tempo possibile e di lavorare con professionisti.
Il rapporto con i professori di “Amici” è spesso molto forte. C’è stato un insegnamento che ti ha colpito particolarmente o un consiglio che ti porti dietro anche oggi?
Più che un insegnamento mi porto fuori dal programma la precisione e la serietà che si aveva nell’approccio ad una lezione o ad una semplice prova in studio. “Non sprecare nessuna occasione che ti è stata data, perché questa non ritornerà una seconda volta”: queste sono le parole del mio professore che custodirò per sempre con me.
Foto immagine in evidenza: Addetto stampa