Nato alla fine degli anni ‘60, il progressive rock è un genere che ha avuto un impatto significativo sulla musica, mescolando elementi di rock, jazz, musica classica e sperimentazione sonora. Le caratteristiche del progressive rock sono le composizioni elaborate e non ripetitive e strutture complesse, infatti le canzoni spesso superano la durata di una canzone tipica.
In questo articolo esploreremo 4 album progressive rock da ascoltare che rappresentano al meglio l’essenza del progressive rock, perfetti sia per chi vuole avvicinarsi al genere sia per chi desidera approfondirlo.
King Crimson – In the Court of the Crimson King (1969)
Considerato il padre del prog rock. Ricordate come nell’introduzione è stato detto che il genere è nato negli anni ‘60? Questo é stato l’album che l’ha creato, rendendolo una sua pietra miliare. Non solo questo, è anche uno dei migliori album di tutti i tempi per tantissimi critici e fan del genere e per buon motivo: ogni canzone é incredibile ed ispirata:
Apre con 21st Century Schizoid Man, un assalto sonico, con un riff iconico che cattura immediatamente l’attenzione per poi evolversi in una fusione di jazz e rock.
Continua con canzoni come Epitaph che rappresentano la fine dell’epoca peace and love perfettamente con chiari riferimenti alla crisi dei missili cubani e alla follia della guerra fredda.
Conclude con In The Court Of The Crimson King, una bestia di 10 minuti che trasporta in un altro mondo, come se fosse un libro fantasy distopico diviso in capitoli.
Pink Floyd – Meddle (1971)
Un album dei leggendari Pink Floyd, contiene canzoni iconiche come One of these days ma è noto e apprezzato per la canzone finale Echoes, probabilmente la canzone più lunga che ascolterete in tutta la vostra vita: dura infatti ben 23 minuti e con 5 parti riconoscibili!
I primi 5 minuti sono lenti e abbastanza “standard”, per poi avere un crescendo nei successivi due minuti che porta al minuto 7′: una parte molto ritmica e ripetitiva che ricorda una canzone funk, per poi buttarci nell’abisso al minuto 11′: ci sono infatti ben 5 minuti di suoni non musicali che ricordano i richiami di balene e una sorta di vuoto abissale primordiale, per poi, al minuto 15′, iniziare un crescendo di suoni che ricordano una nuotata verso la luce. C’è un suono costante che è caldo, accogliente, i suoni abissali vanno a svanire, il tutto cresce con aggiunta di batteria ed altri elementi finchè non arriviamo all’apice della canzone: il minuto 18′ con uno dei riff più belli della storia del rock, seguito dai successivi 5 minuti in cui la canzone manterrà quel calore.
Yes – Close To The Edge (1972)
Una chicca del prog rock, un album con un atmosfera molto positiva ed energetica: la prima traccia Close to the Edge è un Medley che contiene quattro parti: I. The Solid Time of Change, II. Total Mass Retain, III. I Get up I Get Down, IV. Seasons of Man.
Dura infatti ben 18 minuti e richiede vari ascolti per apprezzarla per intero.
Pink Floyd – The Dark Side of the Moon (1973)
Forse l’album prog rock più conosciuto, e lo è per un ottimo motivo. La sua caratteristica distintiva risiede nel mixing: il suono degli strumenti è curato nei minimi dettagli, rendendo l’equilibrio sonoro impeccabile. È infatti considerato uno degli album con il miglior mixing al mondo. Questa qualità tecnica lo ha reso incredibilmente popolare ed è ampiamente riconosciuto dallo zeitgeist, con canzoni come Money che sono diventate estremamente popolari.
Spero che questa lista di 4 album progressive rock da ascoltare possa dare una base per alimentare la vostra curiosità su questo genere tanto apprezzato quanto peculiare!
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