Terza serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover. Riassumiamo i 26 brani presentati.
Ben ritrovati ai nostalgici, agli amanti del vintage e ai cultori della Sacra Arte del “era meglio prima”.
Sanremo in pillole is back, terza serata del Festival di Sanremo. Ventisei cantanti in gara, altrettante cover, moltissimi duetti. Il momento perfetto (saluti a Ghemon), per farci sentire vecchi. Anche perché, dopo una serata di cinque ore, forse un po’ lo siamo diventati.
Sanremo 2021, le esibizioni della terza serata
NOEMI con NEFFA – PRIMA DI ANDARE VIA (NEFFA)
Il ritorno del “guaglione”, con il graffio di Noemi. Potenzialmente, una bomba. E infatti sono esplosi. Neffa sbaglia l’attacco della sua canzone. Praticamente, ¾ di esibizione è fuori tempo. Noemi tenta di recuperarla all’ultimo, lasciandoci solo intuire ciò che poteva essere “e invece non è stato mai”. Il cantante Salernitano sembrava non voler nemmeno essere lì. E’ confuso. E’ così confuso, da colpirsi da solo. TORNA A CASA NEFFA
FULMINACCI con VALERIO LUNDINI e ROY PACI – PENSO POSITIVO (JOVANOTTI)
Iniezione di adrenalina offerta da Fulminacci, a partire dall’ingresso con batteria. Aperta petizione per far suonare Roy Paci con ogni concorrente. Aperta petizione per cambiare il testo di “Penso Positivo” così come riscritto da Lundini. Ma non so se questo si può dire. IL PREVISTO PROGRAMMA “FESTIVAL DI SANREMO 2021” NON ANDRA’ IN ONDA PER PROBLEMI TECNICI, AL SUO POSTO, UNA PEZZA DI FULMINACCI
FRANCESCO RENGA CON CASADILEGO– UNA RAGIONE IN PIU’ (ORNELLA VANONI)
La terza serata di Sanremo potrebbe finire qui. Pessima figura per l’ex cantante dei Timoria. Ora rileggere la frase, senza la specificazione “dei Timoria”. Nemmeno con la giovane vincitrice di X Factor, Renga riesce ad essere attuale. Non ci ha convinto la prima serata, non ci ha convinto ora. COERENTE
EXTRALISCIO feat DAVIDE TOFFOLO con PETER PICHLER – MEDLEY ROSAMUNDA (GABRIELLA FERRI)
Mentre continuiamo a chiederci chi siano, loro suonano, ballano, coinvolgono. Un ottimo arrangiamento rivela quattro minuti di intrattenimento puro. Si divertono e divertono. Nonostante la chitarra roteante. O forse proprio per quello. Punto dolente: il contributo di Davide Toffolo è stato grattugiare. E basta. UNA NOTTE DA LEONI
FASMA con NESLI – LA FINE (NESLI)
Parte Nesli. Il microfono di Fasma è spento. E’ un segno divino, ma noi non lo sappiamo ancora. Amadeus invoca la pubblicità. Riparte Nesli. Il microfono di Fasma si accende. Pioggia di autotune. Era meglio spento. ENJOY THE SILENCE
BUGO con PINGUINI TATTICI NUCLEARI- UN’AVVENTURA (LUCIO BATTISTI)
Avete presente quei giovedì sera (molto lontani) passati a casa di amici a far festa? Quando dopo il quarto scadente Gin Tonic Home-Made si canta a squarciagola la vostra canzone preferita? Ecco: l’esibizione di Bugo e i Pinguini ha esattamente quel sapore. Di scadente quarto Gin Tonic Home-Made. KARAOKE INDIE
FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ – MEDLEY- E ALLORA FELICITA’
Medley simpatico, ma nulla di più. Da Calcutta, ad Albano, passando per Silvestri e i Jalisse. Quel “Felicità” cantato a denti stretti, strappa un sorriso. La verità è che Fedez se la dovrebbe godere un po’ di più, e preoccuparsi un po’ di meno. Guarda costantemente la sua compagna di palco, terrorizzato che possa fuggire come Morgan con Bugo. SANDRA E RAIMONDO
IRAMA – CIRANO (GUCCINI)
La performance è piuttosto piatta, senza infamia e senza lode. Ma Irama sembra poco adatto a ricoprire le vesti del cadetto di Guascogna deluso e incompreso. Risultato: il proverbiale “compitino”, gli siamo solidali perché è in DAD. RIMANDATO A SETTEMBRE
MANESKIN con MANUEL AGNELLI – AMANDOTI (CCCP)
Unpopular opinion: esibizione nella media. I Maneskin si dimenano tanto. Indubbiamente c’è un bel lavoro, e la band porta la canzone nel proprio mondo. Ma qualcosa non va. E’ tutto troppo costruito: le smorfie di sofferenza, il corpetto in tiro, tolgono genuinità rock all’interpretazione. Si distingue in positivo invece, il leader degli AfterHours, trascinatore vero. I MANUEL SKIN
RANDOM con THE KOLORS – RAGAZZO FORTUNATO (JOVANOTTI)
Che Random sia stato fortunato, lo avevamo intuito. Quantomeno indovina la scelta degli ospiti, visto che Stash dei The Kolors si appropria dell’ 80% del cantato. Ma Random riesce a stonare anche in quel 20% restante. Nota di merito: no autotune. ONESTO
WILLIE PEYOTE con SAMUELE BERSANI – GIUDIZI UNIVERSALI (SAMUELE BERSANI)
Rivelazione (ma nemmeno troppo nascosta) della competizione. Nel trasferirsi dalla critica sociale alla struggente melodia di Giudizi Universali, il rapper/cantautore Torinese non perde una qualità: è sempre credibile. Bello rivedere Samuele Bersani su questo palco, un piacere riascoltare questo suo capolavoro. Willie non fa moltissimo, ma lo fa bene. Il suo sguardo è a metà tra la gioia e la malinconia, così come è giusto che sia. CHIEDIMI SE SONO FELICE
ORIETTA BERTI con LE DEVA – IO CHE AMO SOLO TE (SERGIO ENDRIGO)
Ricapitoliamo: Fuga dalla polizia pre-festival; tirata d’orecchie ad Amadeus nella seconda puntata; esecuzione pazzesca nella terza serata di Sanremo. Orietta è oggettivamente l’anima Rock del Festival. Coraggiosa, energica, schiacciasassi. Praticamente tutto quello che dovrebbero essere gli altri concorrenti. “Tietteli i Maneskin”. YOU SHOOK ME ALL NIGHT LONG
GIO EVAN con i cantanti di THE VOICE SENIOR – GLI ANNI (883)
Il poeta di Instagram è la cosa più vicina alla definizione di “dimenticabile”. Gli 883 meritavano molto di più. Tra i peggiori di questa terza serata di Sanremo. ROTTA X L’ULTIMO POSTO
GHEMON con I NERI PER CASO – MEDLEY- L’ESSERE INFINITO (L.E.I.)
Uragano di stile all’Ariston. Se vocalmente non aveva convinto nella prima serata, Ghemon ritorna in forma e con un groove che ormai è il suo marchio di fabbrica. Perfetta la sua sintonia con i Neri per caso, che porta ad un medley in omaggio alle donne. “Se la sono spassata, wow che fissa ogni minuto”. Hip Hop!
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA con DONATELLA RETTORE – SPLENDIDO SPLENDETE (DONATELLA RETTORE)
Poco, anzi pochissimo da dire. Quando qualcosa riesce, riesce. Voce perfetta. E Donatella è la ciliegina sulla torta. SENZA PAROLE
ARISA con MICHELE BRAVI – QUANDO (PINO DANIELE)
Da Gigi D’Alessio a Pino Daniele. Arisa ha pronte le carte per la residenza nel Napoletano. Il rischio, qui, era buttarla a chi gridava di più. Bravi entrambi a conservare l’intimità che caratterizza il brano. I due ne escono bene, ma con la cantante in gara il problema è sempre lo stesso: manca qualcosa di veramente memorabile. RISPETTOSI
MADAME- PRISENCOLINENSINAINCIUSOL
Il grande merito della giovanissima della competizione: trovare un utilizzo per i banchi con le rotelle. La Azzolina ringrazia. Madame è dirompente, impetuosa, è già una performer. Il suo difetto generalmente, è la non immediatezza nella comprensione del testo. Qui vince facile, è tutta una presa per i fondelli. TEACHERS LEAVE THE KIDS ALONE
LO STATO SOCIALE con FRANCESCO PANNOFINO Ed EMANUELA FANELLI- NON E’ PER SEMPRE (AFTERHOURS)
Niente vecchia che balla, niente trasformisti, Lodo lo si vede fin da subito. Fallimento? Tutt’altro. Canzone commovente, i violini dell’orchestra colpiscono dritto allo stomaco. Ma è l’ingresso dei “lavoratori dello spettacolo” a farci male. L’elenco dei teatri e dei cinema costretti a chiudere momentaneamente o per sempre, ci regala uno dei momenti più intensi di questa kermesse. Applausi e standing ovation doverosi, per un gruppo che toglie la maschera dei “caciaroni”, e indossa quella degli “Artisti”. FUORI CONCORSO
ANNALISA con FEDERICO POGGIPOLLINI- LA MUSICA E’ FINITA (ORNELLA VANONI)
Direttamente dai piani alti della classifica, Annalisa. Ad accompagnarla il Capitan Fede di Liga, che non ha perso smalto e offre un tono aggressivo al brano, e anche alla sua interprete, che aveva bisogno di uscire dalla zona di comfort Sanremese. E niente. Annalisa (che con la voce fa ciò che vuole) ricorda sempre di più quell’amica dell’università che abbiamo tutti. Brava, bella, raffinata, trenta ad ogni esame. Insomma, insopportabile. Però ci piace. PRIMA DELLA CLASSE
GAIA con LOUS AND THE YAKUZA – MI SONO INNAMORATO DI TE (LUIGI TENCO)
Voleva essere un grande esperimento. Ne è uscita fuori una gran confusione. L’idea del cantare parte del testo in francese poteva anche essere azzeccata, ma un po’ l’arrangiamento, un po’ l’inesperienza, un po’ il peso del brano, rendono tutto caotico e offuscato. Coraggiosa l’idea di non mandare Gaia sul palco, ma il suo Avatar diretto da James Cameron. C’EST NE PAS UNE COVER
COLAPESCE DIMARTINO – POVERA PATRIA (FRANCO BATTIATO)
Lo sappiamo, il cantautorato italiano è bello. Ma devi saperlo trattare. Vocalmente il duo non regge. Sul finale parte un brevissimo tratto della “voce inedita” di Battiato. Non fa che confermare questa tesi. MUSICA PESANTUCCIA
COMA_COSE con ALBERTO RADIUS e MAMAKASS -IL MIO CANTO LIBERO (BATTISTI)
La coppia Urban Pop sbaglia tutto quello che poteva sbagliare. La produzione, toccata quel tanto che serviva, prometteva bene. Ma anche qui, moltissimi errori nell’esecuzione. Troppi. Nella seconda parte, lei cade rovinosamente: scelta errata di tonalità. Dallo sguardo, si percepisce speranza di avere tra le mani il microfono di Fasma. Ultimi nella graduatoria delle cover, con merito. GLI ULTIMI, SARANNO GLI ULTIMI SE I PRIMI SONO IRRAGIUNGIBILI
MALIKA AYANE – INSIEME A TE NON CI STO PIU’ (CATERINA CASELLI)
Professionista del cesello, Malika è una certezza. La voce più riconoscibile di questo Festival. L’interpretazione è da dieci (non il brano di Annalisa). Questa è la musica leggera che vorremo sentire più spesso. ARTIGIANA
MAX GAZZÈ con DANIELE SILVESTRI e la MAGICAL MISTERY BAND- DEL MONDO (CSI)
Nel Festival più Indie di sempre, tutti gli artisti Indie portano canzoni pop. E allora a Gazzè l’onere di essere controcorrente. Porta un lavoro del “Consorzio Suonatori Indipendenti” tratto da “KO de mondo”. E lo fa con il suo compagno di merende Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band. Il risultato? Psichedelico: molti strumenti, molta complessità. Guadagna un ottavo posto nella serata, ma non convince del tutto. Sognavamo un “one more time“ con Fabi e Silvestri. OCCASIONE MANCATA
ERMAL META con NAPOLI MANDOLIN ORCHESTRA- CARUSO (LUCIO DALLA)
Ormai lo abbiamo capito. Può cantare quello che vuole, anche un singolo degli Extraliscio (ammesso che ne abbiano uno), sarà sempre primo in classifica. Nulla si può dire sul cantautore albanese naturalizzato italiano quando performa. Se non il fatto che non riesca mai a scrollarsi di dosso quest’aria di “cantante Sanremese costruito in laboratorio per tornare nel passato e vincere tutti i Festival dal 2021 in poi”. Intanto, anche la serata cover, la chiude da leader. TERMINATOR- VIENI CON ME SE VUOI VINCERE
AIELLO con VEGAS JONES- GIANNA (RINO GAETANO)
Per rassicurare tutti, prima di farlo esibire dovrebbe comparire un banner “Nessuna delle corde vocali di Aiello è stata maltrattata durante la riproduzione”. Gli urletti alla Michael Jackson (evitabilissimi) sono la cosa migliore della sua presenza stasera. Il che è tutto un dire. E’ entrato anche Vegas Jones sul finale, che rappa ma si capisce poco e nulla. Meglio così. NUNTEREGGAE PIU’
Si chiude così. la terza serata di Sanremo.
Fonte Immagine: Pagina Facebook del Festival di Sanremo