Quando si compone una qualsiasi opera, il punto di partenza di esso è sempre uno, non importa se si tratti di una poesia, un libro, un quadro o una canzone; si parte sempre dall’idea e dal messaggio che vuoi trasmettere. C’è chi parla di amore, chi di odio, di curiosità, dell’ignoranza, della vita e della morte; tutti hanno una morale che si vuole trasmettere a quante più persone possibili, sia per tutto il mondo sia per tutti i tempi. Esiste un progetto musicale, nato nel 1999, che nelle sue tracce musicali riesce a coinvolgere gli ascoltatori in un’esperienza musicale mai sentita, non solo per il tipo di musica che viene usata, ma per il testo, le parole che vengono udite e i profondi messaggi che vengono mandati. Questo progetto prende il nome di Sleeping at Last e la mente creatrice di questo è il cantautore Ryan O’Neal.
Il progetto nasce nello stato dell’Illinois, precisamente nella cittadina di Wheaton, e agli albori de Sleeping at Last c’erano tre membri: Ryan O’Neal come chitarrista e voce principale; Chad O’Neal, fratello di Ryan, alla batteria; e il terzo membro, Dan Perdue, al basso. Questo gruppo inizialmente suonò ovunque era possibile, ottenendo un discreto successo nella loro piccola cittadina, finché non firmarono, nel 2002, un accordo con una major di nome Interscope Records, i quali furono attratti dal loro primo album indipendente, Capture, uscito due anni prima dell’accordo. Da qui gli Sleeping at Last sfornarono altri due album sotto l’etichetta della Interscope Records: Ghost del 2003 e Keep no score del 2006.
Ci furono però dei cambiamenti dal 2008, iniziando con l’abbandono del gruppo da parte di Chad O’Neal, il quale aveva in mente altri progetti e interessi al di fuori della band, lasciando Ryan e Dan a portare il nome Sleeping at Last. In seguito i due artisti tornarono a pubblicare indipendentemente, con un nuovo album di nome Storyboards nel 2009, per poi avviarne uno nuovo e più produttivo: Yearbook. Yearbook è un progetto che Ryan e Dan iniziarono nell’Ottobre del 2010, in cui si posero l’obbiettivo di pubblicare tre canzoni per i primi tre giorni del mese fino al Settembre del 2011. Alla fine del progetto, Sleeping at Last pubblicò sul proprio sito i 12 EP (Extended Play) sul loro sito nel Dicembre del 2011, in cui gli EP erano chiamati con il mese in cui vennero composti.
Dopo Yearbook ci furono altri cambiamenti al gruppo: anche Dan Perdue lascia il duetto, lasciando Ryan con i suoi futuri e ambiziosi progetti, tra cui quello che darà la fama al nome Sleeping at Last: Atlas. Atlas è il primo album di Sleeping at Last come progetto solista di Ryan, il quale raggruppa in Atlas 6 EP, chiamati corrispettivamente Darkness, Light, Space I, Space II, Land e Oceans. Atlas venne pubblicato nella pagina ufficiale del progetto nel 12 Dicembre del 2012, ed ebbe un successo enorme. Atlas, per Ryan, nominando le sue tracce come l’Oceano Pacifico, il pianeta Saturno oppure Luce, non solo vuole dare una visione poetica e aulica della creazione del cosmo e della Terra; ma vuole trasmettere messaggi molto più profondi e toccanti.
Nella canzone Saturn, ad esempio, veniamo accolti da una lunga ma toccante strumentale composta da violini e un pianoforte che seguono la melodia della canzone; solo arrivati a metà la voce calma di Ryan ci accoglie in una canzone che parla di tutt’altro tranne che del pianeta. È una canzone che parla della perdita di una persona amata, ma nonostante la scomparsa, quella persona ci lascia tutto il bene che ha fatto alle persone che amava. Sebbene questa canzone sia piena di frasi e versi che parlano della morte, la canzone poi rinasce verso la fine con un nuovo tono, leggermente più incalzante ma comunque malinconico, in cui si loda la vita nonostante la fine di essa, definendola un’esperienza rara e bellissima. Saturn è la canzone che ha garantito a Ryan e al progetto Sleeping at Last la sua fama e, dopo qualche anno e tanti altri progetti, al disco d’oro nel 2022, insieme ad altri due singoli: Already Gone nello stesso anno e Touch nel 2023.
Sleeping at Last continua tutt’oggi a sfornare canzoni e tracce dall’enorme impatto musicale e poetico, riuscendo a descrivere in versi le parole e le sensazioni che molte persone non riescono neanche a comprendere, come nell’imminente e attesissimo album di Atlas III, di cui molti degli EP diffusi da Ryan parlano dei cambiamenti volontari delle persone, tutto ciò che facciamo per superare i brutti episodi della vita.
Fonte immagine inevidenza: sleepingatlast.com