Origini e storia del Festival di Sanremo: ripercorriamo 75 anni di musica, polemiche e misteri
Il Festival di Sanremo, giunto alla sua 75esima edizione, è molto più di una semplice gara canora. È un pezzo di storia italiana, uno specchio della società che si evolve, tra successi, scandali e misteri irrisolti. Da sempre palcoscenico di battaglie sociali e politiche, Sanremo ha dato voce a temi come la discriminazione e le ingiustizie, spesso anticipando i dibattiti del Paese. Ma dietro le quinte si celano anche ombre e interrogativi: il peso delle case discografiche, le censure, le polemiche e, soprattutto, la sospetta morte di un cantante nel 1967. Questo articolo si propone di ripercorrere la storia del Festival di Sanremo, tra trionfi e controversie, per cercare di far luce sui segreti che lo avvolgono. Un viaggio appassionante alla scoperta di un evento che, nonostante le critiche e le polemiche, continua ad affascinare e dividere l’Italia.
La vera storia del Festival di Sanremo: un’analisi approfondita
Le origini del festival: da kermesse a fenomeno
La nascita del Festival della canzone italiana: il contesto storico
Correva l’anno 1932, un’epoca di profonda instabilità. I mercati finanziari erano al collasso, la disoccupazione e la povertà stringevano in una morsa milioni di persone in tutto il mondo. Come se non bastasse, Benito Mussolini era al potere, con il suo regime fascista che ha esercitato un controllo ferreo sui media, usati come strumenti di propaganda. Un aspetto, però, che il regime non trascurava era il turismo. Gli italiani sono stati incentivati a trascorrere le vacanze in Italia e Sanremo, rappresentava una meta di grande interesse. Qui, nel casinò municipale, Luigi De Sanctis, il gestore, in occasione del Natale, ha deciso di organizzare una gara musicale. Una kermesse, che si è svolta dal 24 dicembre al 1 gennaio. Un dettaglio: le canzoni erano tutte in dialetto napoletano. Ecco perché l’evento non si chiamava Festival di Sanremo, bensì festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi. Le cineprese del regime hanno documentato questo primo festival, testimoniando l’inizio della storia del Festival di Sanremo.
Amilcare Rampaldi e l’idea del festival di Sanremo: un’intuizione nella storia
Tra la folla di quella prima kermesse, un giovane di nome Amilcare Rampaldi. Ha partecipato a tutte le serate. Anche se, negli anni successivi, complice la guerra, quella manifestazione non è stata più riproposta, il ricordo è rimasto impresso nella sua mente. Dopo la guerra, nel 1945, Amilcare ha ricevuto l’incarico di promuovere eventi per rilanciare l’economia di Sanremo. Sono passati 14 anni e Amilcare non ha dubbi: riproporre un concorso di canzoni italiane nel casinò, un’idea che avrebbe segnato la storia del Festival di Sanremo. La sua proposta è stata bocciata. A Viareggio, nel 1948, si sono appropriati dell’idea, organizzando il festival della canzone italiana. Il successo è stato clamoroso, ma l’incapacità di generare profitti ha impedito una continuità dell’evento.
Sanremo e la svolta: un festival musicale nella storia
A Viareggio, la manifestazione è stata percepita come un evento minore. Questo abbandono, però, ha dato una grande opportunità a Sanremo. Qui, Amilcare e Pierre Bussetti, il gestore del casinò, vedevano nel festival un potenziale enorme. Bussetti, dopo aver assistito al festival di Viareggio, ne è rimasto incantato e ha iniziato a delineare strategie per trasformare la rassegna canora in un’importante fonte di guadagno. Mentre a Viareggio si tiravano indietro, a Sanremo tutti si impegnavano per realizzare questo progetto. Amilcare e Pierre hanno deciso di contattare Angelo Nizza, un giornalista e conduttore radiofonico, per ottenere la sua collaborazione. Il 29 gennaio 1951 è stata la data della rinascita. La prima edizione del festival, non è stata un trionfo, ma ha dato inizio alla storia del Festival di Sanremo come lo conosciamo oggi.
Il festival di Sanremo: successi e controversie delle prime edizioni
Il flop della prima edizione e l’ascesa di Nilla Pizzi
In quella prima edizione del Festival di Sanremo, si sono esibiti solo tre cantanti: Nilla Pizzi, il duo Fasano e Achille Togliani. Non c’è stata un’autentica competizione, le esibizioni sembravano un intrattenimento musicale per il pubblico. Nonostante le premesse, quella prima edizione ha incoronato Nilla Pizzi vincitrice con il brano Grazie dei fiori. Nel frattempo, i napoletani si sono accordati con la Rai per organizzare un festival dedicato alla canzone napoletana. Il 28 settembre 1952, il Teatro Mediterraneo di Napoli ha ospitato la prima edizione del Festival della canzone napoletana. In questa competizione, Sanremo prevarrà, vietando le canzoni in napoletano. La storia del Festival di Sanremo stava cambiando, e nuovi protagonisti stavano emergendo.
La rivalità tra Sanremo e Napoli: due festival musicali a confronto
La seconda edizione del Festival di Sanremo, ha visto un piccolo aumento dei cantanti in gara. A dominare la scena è stata, ancora una volta, Nilla Pizzi. La giuria di Sanremo, era composta da sua madre, suo marito e un gatto. Com’era possibile? Era possibile perché non esistevano ancora regolamenti ben definiti. Nilla Pizzi, nel Sanremo del ’52, ha cantato ben 11 delle 18 canzoni in gara. Nel 1953, si introdussero alcune modifiche al regolamento: un solo artista non poteva occupare più posizioni in classifica. Si introdusse, inoltre, l’obbligo della doppia interpretazione, segnando un altro capitolo nella storia del Festival di Sanremo.
L’evoluzione del regolamento: le innovazioni del festival di Sanremo
La quinta edizione ha segnato una svolta: per la prima volta, il festival è stato trasmesso in diretta radiofonica e televisiva e, in Eurovisione nel 1955. Il successo è stato enorme. L’anno successivo, nel 1956, gli organizzatori hanno deciso di indire un concorso per individuare nuove voci. A rendere la manifestazione ancora più importante è stata, poi, l’Unione Europea di Radiodiffusione, che ha dato vita all’Eurovision Song Contest. A Lugano, per la prima edizione dell’Eurovision, hanno partecipato Franca Raimondi e Tonina Torrielli. Nell’edizione del 1958, a trionfare sono stati Domenico Modugno e Johnny Dorelli con Nel blu dipinto di blu. Proprio quando il festival sembrava aver trovato un equilibrio, si è presentato il primo grande ostacolo: la Siae ha deciso di vietare ai propri autori di partecipare al festival, un episodio che fa parte della complessa storia del Festival di Sanremo. E si arriva al 1967.
Scandali e misteri del festival: il caso Tenco
Luigi Tenco e la censura della Rai nel festival
Mike Bongiorno ha assunto il ruolo di conduttore. Tra i cantanti c’è Luigi Tenco, noto per i suoi testi impegnati, che spesso affrontavano tematiche politiche e sociali. Le sue canzoni hanno subito la censura della Rai. Dopo anni di tentativi, è riuscito a partecipare al Festival di Sanremo. Ha portato la canzone Ciao amore ciao. Tenco, nonostante un buon riscontro iniziale, è stato escluso dalla finale e, la notte stessa, è stato ritrovato senza vita, un evento che ha segnato la storia del Festival di Sanremo.
Suicidio o omicidio: la morte oscura di Luigi Tenco al festival
Per comprendere il gesto di Tenco, confrontiamo il suo brano con Io tu e le rose, cantata da Orietta Berti. Mike Bongiorno ha proseguito la conduzione del festival come se nulla fosse accaduto. La scomparsa di Tenco è stata archiviata troppo in fretta come un suicidio. Alcune testimonianze raccontano che il corpo di Tenco è stato portato in un obitorio, per poi essere riportato nella stanza. Una vicenda controversa nella storia del Festival di Sanremo.
La storia del festival dopo la morte di Tenco: le conseguenze
Il caso, archiviato come suicidio, è riemerso nel 2006, quando due giornalisti, scoprendo nuove prove, hanno riaperto le indagini. Il corpo di Tenco è stato riesumato per un’autopsia, che non è riuscito a fornire nuove certezze. Nel 2009, il caso è stato nuovamente archiviato, ma nel 2014 è stato ancora una volta riaperto. I testimoni dell’hotel non hanno sentito alcuno sparo. Nel 2015, la procura di Imperia ha deciso di chiudere definitivamente il caso. Il disco di Tenco è andato a ruba. Il Festival di Sanremo, nel frattempo, è passato nelle mani di Pippo Baudo e ha vinto Sergio Endrigo. La storia del Festival di Sanremo, è segnata anche da questo tragico evento.
Il festival di Sanremo tra crisi e rinascita
Anni di crisi e la svolta commerciale del festival
Nel 1970, il Festival di Sanremo è stato segnato da un evento memorabile: Adriano Celentano ha dimenticato più volte le parole della sua canzone e ha chiesto di poter ricominciare da capo, e ha vinto il festival. Questo è stato l’inizio di un periodo di crisi. Nel 1971, la Rai ha deciso di trasmettere solo la serata finale del Festival di Sanremo. Dal 1973, il festival sembrava riprendersi grazie ai collegamenti in Eurovisione, ma ha attraversato anni difficili. In alcune edizioni, i cantanti sono stati costretti a esibirsi in playback. Per risolvere la crisi, si sono stretti accordi con Enalotto e poi con Totip, permettendo al pubblico di votare la propria canzone preferita, pagando, una svolta nella storia del Festival di Sanremo. La partecipazione del pubblico ha aumentato vertiginosamente.
L’evoluzione del festival: dall’ Ariston ai talent show
Nel 1975, il Festival di Sanremo ha premiato Gilda. Nel 1976, il casinò, sede storica del festival, è stato costretto a chiudere. Nel 1977, il Teatro Ariston di Sanremo ha offerto uno spazio ideale per la manifestazione. Nel 1978, Anna Oxa ha fatto il suo esordio a Sanremo. Nel 1980, Roberto Benigni, insieme a Claudio Cecchetto e Olimpia Carlisi, ha condotto il Festival di Sanremo. Da quel momento, il ruolo del conduttore è diventato più attivo.
Il festival di Sanremo negli anni 90: provocazioni e denunce
Nel 1981, Massimo Troisi, avrebbe dovuto essere ospite al festival, ma la Rai ha imposto delle censure e lui ha rifiutato l’invito. Nel 1982, è stato creato il premio della critica. Nel 1983, Vasco Rossi, ha partecipato di nuovo al Festival di Sanremo, e per protesta ha abbandonato il palco durante l’esibizione. Nel 1984, Freddy Mercury è stato invitato, ma è stato costretto a cantare in playback. Nel 1985, la moglie di Adriano Celentano è stata ospite al festival. Nel 1986, per la prima volta, una donna, Loretta Goggi, è stata la conduttrice principale del Festival di Sanremo. Il 1986 è anche l’anno dell’esordio di Nino D’Angelo, un altro capitolo nella storia del Festival di Sanremo.
Amadeus e il nuovo millennio: la svolta del festival di Sanremo
Negli anni ’90, il Festival di Sanremo è diventato un appuntamento fisso. Nel 1991, Marco Masini ha esordito al festival con Perché lo fai. Nel 1992, un uomo, soprannominato “cavallo pazzo”, è salito sul palco, urlando che il festival era truccato. Nel 1995, un uomo ha minacciato di buttarsi giù dagli spalti. In quell’edizione, Elton John, ha dato buca all’ultimo minuto. Nel 1996, Federico Salvatore ha partecipato al festival. Nel 1995, è morto Amilcare Rampaldi. Nel 1998, il regolamento è cambiato. Nei primi anni 2000, ci fu una crisi. Nel 2001, Eminem si è esibito a Sanremo. Nel 2004, Simona Ventura ha condotto il festival. Nel 2007, è tornato Pippo Baudo. Nel 2010, Antonella Clerici ha condotto il festival, e all’ultima serata l’orchestra ha lanciato gli spartiti per terra. Nel 2019, ha vinto Mahmud con Soldi. Nel 2020, Amadeus, è diventato direttore artistico e conduttore del festival. Nel 2021, il festival si è svolto senza pubblico. Nel 2022, hanno vinto Mahmud e Blanco. Nel 2023, Marco Mengoni ha vinto il festival e, nel 2024, Amadeus ha condotto il festival per la quinta volta consecutiva, concludendo un importante capitolo nella storia del Festival di Sanremo. L’edizione 2025 è stata invece affidata a Carlo Conti.
Il festival di Sanremo oggi: riflessioni e prospettive
Il festival di Sanremo: politica, business e nostalgia
Con la conduzione di Amadeus, il Festival di Sanremo ha raggiunto vette altissime. Dietro le quinte si celano complesse dinamiche. Il Festival di Sanremo non è solo un evento televisivo, ma un vero business che genera ogni anno milioni di euro. Il festival è anche politica, una vetrina internazionale, un appuntamento per i nostalgici italiani. Sanremo è un po’ come un nonno legato ai ricordi, ma che scrive sui social. Non è solo un festival della musica. La storia del Festival di Sanremo, continua a evolversi.
Il festival di Sanremo: una festa o una cassa di risonanza?
Il Festival di Sanremo, è una semplice festa o una cassa di risonanza? Il palcoscenico di Sanremo è sempre stato un luogo dove la musica si è intrecciata con la storia. Le canzoni, molte volte, hanno raccontato delle minoranze, hanno lottato contro l’ipocrisia e la censura. Alcuni pensano che il festival sia un’occasione dove si debba far parlare solo la musica. La verità non è mai semplice. Sanremo è business, e il suo giro di milioni di euro lo dimostra. Sanremo è politica, perché alla politica interessa cosa viene detto in diretta nazionale. Sanremo è una vetrina internazionale.
Il futuro del festival: tradizione e innovazione
Il Festival di Sanremo si trova ad affrontare un bivio: da un lato, rimanere fedele alla tradizione, dall’altro, evolversi per rispondere alle nuove esigenze del pubblico. Il futuro della kermesse dipenderà dalla sua capacità di coniugare questi due aspetti. Di certo, il Festival di Sanremo non è solo una festa e non è un semplice concorso musicale. E lo sarà sempre.
Di OLYCOM – Leda Balzarotti e Barbara Miccolupi, Sanremo 2016, in principio fu Eros: tutti i vincitori delle Nuove proposte, su corriere.it, 17 febbraio 2014., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=6244184