Teorie sulla morte di Michael Jackson: le 2 più diffuse

teorie sulla morte di Michael Jackson

Micheal Joseph Jackson, conosciuto anche come il Re del Pop, è stato un cantautore, coreografo, ballerino, compositore musicale e molto altro di origine statunitense. Nato nel 1958 e morto inaspettatamente nel 2009, ancora oggi viene ricordato per il suo incredibile e imparagonabile contributo nel mondo non soltanto della musica, grazie alla pubblicazione di 13 album, ma anche della danza (basti pensare all’iconico moonwalk), della moda e dello spettacolo in generale. Il 25 giugno 2009 la notizia della sua morte improvvisa, avvenuta a causa di un arresto cardiaco in seguito a un’intossicazione da propofol, ha scosso il mondo intero: da allora, sono numerose le teorie sulla morte di Michael Jackson apparse sul web.

Ecco le 2 teorie sulla Morte di Michael Jackson più comuni

1. Il Re del Pop è ancora vivo: la teoria più quotata

Secondo molti, Michael Jackson non sarebbe mai davvero morto. La tesi a favore di questa teoria si basa su una serie di piccole prove ed indizi sulla sua finta morte, messa in scesa per volontà del cantante, che voleva sparire per condurre una vita privata e tranquilla, lontana dalla luce dei riflettori. Anche se non esiste nessuna prova ufficiale che sostenga quanto creduto, per  alcuni fan ci sono dei dettagli che non tornano: innanzitutto, rimane un mistero perché il giorno del suo funerale la bara fosse chiusa. Inoltre, nonostante sia risaputo che il secondo nome di Michael fosse Joseph, come riportato nel certificato di morte, pare che nel 2015 La Toya, sua sorella, abbia confermato che in realtà il suo secondo nome fosse Joe, il che renderebbe nullo il certificato di morte. Tuttavia, questo post è stato ormai cancellato. Infine, nella canzone di Janet Jackson intitolata The Great Forever, pubblicata sempre nel 2015, c’è una voce che, rallentata, sembra essere quella di Michael, la quale canta “I ain’t happy with what you digin’, I’m busy living my life”.

2. Una morte organizzata: il possibile coinvolgimento del governo americano

La seconda teoria più diffusa riguardo la morte dell’iconica pop star si è sviluppata nel 2015 e sostiene che la morte di Micahel Jackson sia stata premeditata. In quell’anno, infatti, un presunto agente federale ha affermato che, secondo quanto emerso da una delle ultime chiamate di Michael, quest’ultimo fosse a conoscenza di un piano per eliminarlo. Il cantante, dunque, sarebbe stato vittima di una certa operazione chiamata Operation Sedgewick, ideata dal governo americano per controllare la popolazione afroamericana tramite la musica, a cui le canzoni di Michael Jackson non conformavano. A sostegno di questa teoria, il giornale britannico The Sun, inoltre, ha dichiarato che poche settimane prima delle sua morte, il cantautore avrebbe lasciato scritto in un biglietto che aveva paura di morire perché il “sistema” stava cercando di ucciderlo a causa delle sua musica.

Il pensiero della famiglia Jackson riguardo la morte di Michael Jackson

Nel 2012, alcuni membri della famiglia Jackson hanno accusato di frode John Branca e John McClain, gli esecutori dell’estate di Michael. Nella lettera accusatoria, inoltre, la famiglia ha parlato anche di abuso e sfruttamento. Ciò a cui si riferiscono è il fatto che la firma di Michael sul suo testamento sarebbe in realtà falsa: quest’ultimo risulta essere stato firmato in data 7 luglio 2002 a Los Angeles. Tuttavia, la famiglia sostiene che quel giorno Michael non fosse nemmeno in città, per cui è impossibile che sia stato lui a firmare quel testamento. Branca e McClain hanno risposto a queste accuse definendole false e diffamatorie. Ciononostante, la stessa figlia di Michael, Paris Jackson, ha ammesso di essere convinta che la morte del padre non sia stato un incidente e che ci siano state diverse persone coinvolte

Che si creda o meno a queste o altre teorie, ciò non cambia la realtà dei fatti: Michael Jackson è scomparso dal mondo nell’ormai lontano 2009, lasciandosi dietro un’enorme eredità che, in un modo o nell’altro, lo renderà comunque per sempre immortale.

Fonti immagine e video: Amazon, YouTube

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