The Tempest, il nuovo album degli Opera Nera, è stato presentato nella mattina di sabato, 11 Gennaio 2025, nello spazio dello studio RicPic di Via Costantinopoli a Napoli.
Come è noto, infatti, lo studio RicPic del fotografo Riccardo Piccirillo è divenuto da tempo un punto di riferimento per artisti nazionali e non, in cui fermentano sempre nuove idee.
Scopriamo insieme chi sono gli Opera Nera
La band napoletana, Opera nera, è composta da Alessandro Pacella (al basso), Marco Napolitano (alle chitarre), Eduardo Spada (alla batteria) e, infine, Tiziano Spigno (alle voci).
Il gruppo partenopeo aveva già esordito, nel 2019, grazie alla sua messa in sonoro live della pellicola muta Nosferatu e nel frattempo, di recente, si sono poi avvicendate altre due produzioni discografiche, gli album: Land of Salvation e Revelation.
Come è nato The Tempest degli Opera Nera
Per la fase preparatoria alla realizzazione del nuovo progetto The Tempest sono occorsi circa 10 mesi. In quel frangente, la band ha ritenuto opportuno dedicarsi solo alla fase di lettura della celebre Tempesta di William Shakespeare, che ha ispirato tale lavoro e che costituisce anche l’ultimo testo elaborato dal “Bardo dell’Avon”.
A contraddistinguere l’album vi sono brani funky e techno, oltre che intriganti ballate e folcloristiche tammurriate.
Il bassista, Alessandro Pacella, commenta così il nuovo album neonato: Il disco è diviso in due sezioni – ha sottolineato – una strumentale e l’altra di brani cantati in lingua inglese da Tiziano Spigno, ad eccezione della canzone del marinaio Stefano che nel testo risulta essere di origini napoletane. Per la canzone, interpretata da Lino Vairetti degli Osanna, abbiamo scelto arrangiamenti di musica popolare e la traduzione in napoletano del 600 di Eduardo De Filippo che portò in scena una memorabile trasposizione della Tempesta di Shakespeare. Per la realizzazione dell’album mi sono approcciato al regista Davide Iodice che ha messo in scena con successo una riscrittura dell’opera in lingua napoletana nel 1999.
Tanti artisti hanno contribuito alla creazione della nuova raccolta musicale, The Tempest, come Lino Vairetti con il pezzo, Lu capitano in testa, il pianista, Marco Fiorenzano, con il brano My Master through his art, il sassofonista, Giulio Martino, con Flout’em and scout’em, Sergio Maglietta ed Elio Manzo dei Bisca con You are three men of sins, Pierpaolo Polcari degli Almamegretta con Reaper’s Dance, il produttore, Ernesto Nobili, con All the devils are here e infine, la pianista e direttrice d’orchestra, Elisabetta Serio, con Where the bee sucks.
La nuova uscita musicale, The Tempest, rappresenta un disegno originale, connotato dalla medesima atmosfera ambivalente che fa da sfondo allo scritto “shakespeariano” a cui è ispirato, ma che a questo aggiunge i tratti tipici della napoletanità.
The Tempest, temi e riferimenti
In The Tempest compaiono gli argomenti tipici della fitta produzione shakespeariana, qui declinati alla loro massima potenza, tra questi: il conflitto tra il bene e il male, le forze della natura, il soprannaturale e la magia. Tali elementi presenti nell’opera del grande drammaturgo anglosassone vengono qui ripresi, riportati e interpretati nella loro accezione anche musicale e sonora.
Ad ogni modo, come afferma ancora il bassista, Alessandro Pacella, il nucleo fondante di The Tempest è racchiuso e simboleggiato dalla frase che uno dei protagonisti della Tempesta di Shakespeare, Calibano, pronuncia nel famigerato testo: Non aver paura. L’isola è piena di rumori, suoni e dolci arie che donano piacere e non feriscono!
Fonte immagine: https://www.operanera.com/