Federico Olivieri, in arte Olly, è un giovane cantautore genovese classe 2001. Partito scrivendo nella sua cameretta a Genova, ha intrapreso un percorso musicale che lo ha portato a partecipare a Saremo Giovani nel 2022, dove ha presentato il brano L’anima balla. Questo gli ha permesso di partecipare tra i big al Festival di Sanremo nel 2023 con il brano Polvere, classificandosi al ventiquattresimo posto. Ad ottobre del 2024 è stato pubblicato Tutta vita di Olly, il suo secondo album in studio e nel 2025 è tornato a Sanremo, vincendo con il brano Balorda nostalgia.
Tutta vita: significato e titolo dell’album
Il titolo dell’album Tutta vita sembra essere un’espressione che il cantautore è solito usare con i suoi amici, una sorta di “pacca sulla spalla” per incoraggiarsi a vicenda e ricordare che, nonostante le difficoltà, la vita va avanti. Olly definisce Tutta vita un album corale, dove non si limita ad una trasposizione autobiografica, ma si comporta come un osservatore attento della realtà che lo circonda, un cantautore capace di raccontare il “noi”, le emozioni e le esperienze della sua generazione. Questa capacità di empatizzare con gli altri rende la sua musica ancora più significativa. L’album si rivolge ad un pubblico vario, ma in particolare ai giovani della sua generazione, che possono riconoscersi nei suoi testi, i quali trattano di: amore, amicizia, crescita personale, difficoltà di comunicare le proprie emozioni, paura per il futuro e ricerca di un posto nel mondo.
Lo stile musicale di Olly: la scrittura e la sonorità in Tutta vita
Il suo stile è caratterizzato da un linguaggio semplice e diretto. Infatti, l’approccio della scrittura di Olly potrebbe essere definito intuitivo e spontaneo. Un elemento ricorrente nei suoi testi è il contrasto tra fragilità interiore e corazza esterna. Questo dualismo si riflette anche a livello sonoro, alternando momenti di intensità emotiva a ritmi più leggeri e spensierati, risultato che riesce a raggiungere soprattutto grazie alla collaborazione con il suo produttore e amico JVLI. Un altro elemento distintivo della sua musica è l’uso dell’autotune, un effetto che seppur modifichi la voce, nel caso di Olly, non è utilizzato in modo eccessivo o artificiale, ma piuttosto come uno strumento per enfatizzare l’emozione e le sfumature del testo. Nonostante la giovane età di Olly, le sue fonti di ispirazione musicale sono molteplici: dalla tradizione cantautorale italiana al pop contemporaneo. Con Tutta vita, Olly si inserisce a pieno titolo in quella nuova linea del cantautorato italiano che, pur rimanendo legata alla tradizione, sperimenta sonorità moderne e attuali. Si può dire che lui non sia il classico cantautore “voce e chitarra”, ma un’artista che sa utilizzare le nuove tecnologie per creare sound originali e contemporanei.
Di seguito le 13 tracce presenti nell’album Tutta vita di Olly
1. È festa: il brano di apertura dell’album Tutta vita di Olly
È il brano con l’atmosfera più allegra di Tutta vita di Olly, che apre l’intero album con il suono del mare e delle onde, elementi ricorrenti nei testi e melodie di Olly. L’intento del cantautore è dare la forza di festeggiare quando va fatto, ma anche quando non c’è un motivo in particolare. Molto spesso non siamo capaci di celebrare i momenti più semplici o banali e questa canzone vuole esortare a fare proprio questo. Per esempio la frase «e oggi è il giorno più bello del mondo» non si riferisce necessariamente ad un evento specifico. È un modo per celebrare la bellezza della vita in sé, dell’essere felici anche delle piccole cose.
2. I cantieri del Giappone
Questa canzone sembra ricollegarsi musicalmente alla prima, invitando chi ascolta a ballare e lasciarsi trasportare dal ritmo. Tuttavia, immergendosi nel testo, ci si rende conto che c’è un ossimoro interessante: la musica è ritmata e allegra, mentre il testo invita a riflettere sul proprio posto nel mondo e sulle responsabilità «perché ad ogni scelta presa messa nel bagaglio pesa». Il brano I cantieri del Giappone è un’immagine che a primo impatto potrebbe sembrare quasi “fuori luogo” all’interno di una canzone, ma in realtà Olly ha raccontato di essere convinto che l’ingegneria giapponese sia molto efficiente e che un cantiere si tiri su in un batter d’occhio. È quindi una metafora della crescita veloce e delle pressioni alle quali tutti siamo esposti ogni giorno. Il ritornello dice: «Ma te lo immagini se da domani mattina mi prende la briga che penso a me». Qui Olly esprime tutta la frustrazione di dover essere all’altezza delle aspettative che gli altri hanno su di noi, e avere il coraggio di lasciarsi tutto alle spalle, dedicarsi a sé e «scappare in Bolivia».
3. Per due come noi
Questo brano, un featuring con Angelina Mango, si apre con la frase «per due come noi non ci sono favole»: si parte, quindi, subito con del realismo, mostrando che in realtà l’amore non è scontato, ma complesso e travagliato, fatto di alti e bassi, di gioie e di dolori. Il brano sembra concentrarsi sulla storia di una coppia che nonostante tutto continua a credere nell’amore «se vuoi, te lo urlo anche sotto il diluvio, come noi non c’è nessuno». Ciò che si percepisce immediatamente è la polarità dei due nella coppia: «ma uno come me ha bisogno di correre, di sentirsi vivo» seguito da «E una come te si accontenta del minimo, di un biglietto sul frigo».
4. Quei ricordi là
Il brano è una celebrazione dei ricordi, come un sentimento di nostalgia positiva «io ti prometto che sarà bellissimo tornare a quei ricordi là». Presenta una sorta di flashforward, un’anticipazione di come il protagonista si immagina in futuro, anziano e circondato dai ricordi di una vita intensa e piena di esperienze: «I miei tatuaggi ormai saranno macchie di inchiostro, ma so che in fondo mi ricorderanno che sì, ne è valsa la pena». Questa frase rappresenta un bilancio positivo della propria vita: la consapevolezza di aver vissuto appieno.
5. Noi che
È un brano che si propone come un grido generazionale, nel quale però tutti possono rispecchiarsi. Una generazione complessa e sfaccettata, caratterizzata da contraddizioni, fragilità e speranze. «Noi che puntiamo il dito verso il cielo e lo incolpiamo di odiarci» è una frase esprime la rabbia e la frustrazione nei confronti di un mondo che sembra non offrire opportunità e futuro. «Noi che siamo liberi come voi solo un po’ più felici» e «Noi che sbagliamo tutto solamente per sentirci più grandi» sono forse una provocazione nei confronti degli adulti; c’è la volontà di dimostrare di poter essere felici, anche non seguendo le solite regole sociali.
6. Devastante
Questa ballata dal sound pop uscita nel 2024, riscuotendo fin da subito molto successo. Qui Olly ci racconta di una storia d’amore finita male: tuttavia, non si limita a riportare solo i ricordi tristi di una rottura, ma inserisce tutta una serie di elementi, come pezzi di un puzzle confusionari: «un po’ mi mancherà, sapere come stai, fumare tra le chiacchere. Vederti dentro ai film, rubare in autogrill, pisciare tra le macchine». Il titolo si riferisce a un impatto emotivo travolgente, un’emozione che ti sconvolge totalmente. Percepire l’altro come “devastante” indica una trasformazione sulla vita del protagonista di questa storia: distruggere vecchi schemi e crearne di nuovi. Una storia d’amore, seppur finita, è degna di essere vissuta, perché anche se ti porta a vivere esperienze dolorose, quest’ultime sono allo stesso tempo liberatorie.
7. A noi non serve far l’amore
Anche la settima traccia di Tutta vita racconta di una relazione amorosa, attraverso un testo carico di nostalgia e rimpianti, in cui gli oggetti che l’altra persona ha lasciato in casa, riportano al continuo ricordo, come: la pizza nel congelatore, i trucchi sparsi in bagno. «Mi sento come una stazione senza un bacio, una canzone senza radio» esprime un senso di incompiutezza, sentirsi persi e privati di ciò che dava senso alla vita. Probabilmente è la traccia dal finale più triste: «guardami, guardami, se te ne vai conta i passi e poi sparami». Ciò che emerge è proprio la difficoltà di perdonare e perdonarsi.
8. Sopra la stessa barca (con Enrico Nigiotti)
Questo pezzo segna un ponte tra due cantautori di generazioni diverse. Enrico Nigiotti, da sempre conosciuto per la sua penna sincera e capace di parlare al cuore delle persone, rappresenta una delle scelte migliori per una collaborazione. Insieme sono riusciti a creare un brano autentico con una vena di freschezza, parlando allo stesso tempo di fragilità e della determinazione di chi vive la vita senza compromessi e senza filtri, che anche nelle difficoltà «ci mette la faccia» e ne accetta le conseguenze. Frasi come «perché è un viaggio solo andata per chi vive come noi» e «cadere non è perdere, perché bruciare in fondo è splendere» esprimono a pieno il l focus dell’intera canzone: una metafora della vita, perché «siamo qui sopra la stessa barca sotto i fulmini in mezzo alla burrasca».
9. La lavatrice si è rotta
Questo è il brano di Tutta vita di cui Olly va più fiero. In realtà molti potrebbero dire che si tratta di un brano di disimpegno, di un’apparente nota stonata. Di certo è un brano leggero, una boccata d’aria fresca, in cui si racconta ancora una volta la quotidianità e l’impossibilità di non riuscire a svolgere le azioni più semplici per via di pensiero fisso: la persona amata. Alla fine del brano dice «dovrei cambiare qualcosa, la lavatrice», frase che potrebbe essere intesa come una metafora: qualcosa che nella vita si è rotto e quindi va aggiustato.
10. Scarabocchi
In questa traccia di Tutta vita, Olly sembra mostrarsi in tutta la sua vulnerabilità: «lì nei tuoi occhi, ci sono tutti i miei scarabocchi». Il cantautore sta dicendo che negli occhi dell’altro si può leggere tutta la sua storia, offrendo una visione completa di sé stesso, senza nascondere nulla. Egli mette in mostra la difficoltà nel gestire le proprie emozioni e nel relazionarsi agli altri: «un po’ mi devo abituare a condividere la vita». È come se l’artista riconoscesse di non essere perfetto, infatti dice: «sto provando ad imparare, faccio ancora un po’ fatica». Proprio per questo, chiede all’altra persona di accettarlo per quello che è, con i suoi scarabocchi, con le sue contraddizioni.
11. A squarciagola
Forse questo è uno dei brani più significativi di Tutta vita di Olly. Il significato è mostrato al meglio nel videoclip, che ci mostra Olly travestito da mascotte di un parco divertimenti. La mascotte è una maschera al di fuori felice, che mistifica quello che c’è al suo interno. È proprio questo che vuole trasmettere: un’apparente durezza e felicità esterna, che si oppone ad un caos interiore. Infatti dice: «E anche se dentro a me c’è questa baraonda, qui c’è un silenzio che mi ride a squarciagola; che quelli come me fanno finta che non sia dura, non sia in salita, che sia tutta vita». È un brano che dà voce a coloro che anche se in difficoltà, mettono una maschera e provano ad andare avanti lo stesso.
12. Balorda nostalgia: la new entry nell’album Tutta vita di Olly
Questo è il brano vincitore del 75^Festival di Sanremo, ormai in rotazione su tutte le radio da settimane. Per Olly la nostalgia non è un sentimento malinconico, ma può essere anche un modo per ricalcare il passato e ripensarci attraverso un sorriso. Nel testo si vedono una serie di elementi di vita quotidiana, in versi come: «ti cerco ancora in casa quando mi prude la schiena, e metto ancora un piatto in più quando apparecchio a cena», permettendo all’ascoltatore di creare ancor di più una connessione emotiva con il brano e l’artista. Nonostante la canzone parli di una separazione amorosa, alla fine c’è la maturità di lasciarsi andare: «magari è già finita, però ti voglio bene, ed è stata tutta vita».
13. Il campione: la traccia di chiusura in Tutta vita di Olly
Il campione è la traccia che esemplifica al meglio il concetto di generazione. In un panorama musicale pop in cui vediamo costantemente predicare l’amore verso gli altri, con questo brano c’è finalmente un’esortazione ad amare sé stessi. È una canzone di altri tempi, che rimane allo stesso tempo estremamente attuale. È un inno a non arrendersi mai: «a te che senti che non hai le forze e in tasca hai più domande che risposte, non fermarti mai. Il campione si vede qua». Celebra chi ha «vissuto da morire», ma «quando non ci crede più nessuno, la vinciamo alla fine».
Un invito all’ascolto di Tutta vita di Olly
Olly ha una capacità unica di comunicare con il suo pubblico. Come abbiamo visto, utilizza un linguaggio semplice, ma mai banale: dalla lavatrice che si rompe, alla strada trafficata, alla notte insonne. Più volte nelle sue interviste ha affermato di non voler fare troppi giri di parole per veicolare un concetto. Tutta vita è un disco a tre anime: amore, parte introspettiva dell’artista e generazione. Infine, un altro elemento ricorrente in Tutta vita è proprio la nostalgia. Il cantautore infatti, ha raccontato diverse volte che la nostalgia non invade solo chi è avanti con l’età, ma è un sentimento che può provare anche un bambino. L’invito è di non approcciarsi alla sua musica limitandosi al singolo con cui ha vinto Sanremo, ovvero Balorda nostalgia, ma andare oltre e immergersi in testi e melodie, che ti faranno sentire sicuramente compreso e raccontato.
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