Un album che racconta una storia: IGOR di Tyler, the Creator

Tyler, the Creator: un rapper, un cantante, un produttore, un fashion designer. Insomma, un artista a 360°. Tyler, the Creator è ormai uno degli artisti più affermati nella scena musicale odierna, basti pensare che il suo ultimo album CHROMAKOPIA, uscito a novembre 2024, è stato per 3 settimane consecutive alla posizione n.1 della classifica Billboard 200. 
Ma facciamo un salto indietro e torniamo al 17 maggio 2019, data di uscita di IGOR, sesto album di Tyler. Nello stesso giorno sul suo profilo X Tyler pubblica una foto in cui si legge:

“Igor. This is not Bastard. This is not Goblin. This is not Wolf. This is not Cherry Bomb. This is not Flower Boy. This is Igor.” 
[“Igor. Questo non è Bastard. Questo non è Goblin. Questo non è Wolf. Questo non è Cherry Bomb. Questo non è Flower Boy. Questo è Igor.”]

Capiamo quindi che Igor è un’altra versione di Tyler, una versione nuova.  
In un’intervista del 2018 (sulla rivista Fantastic Man) a Tyler fu chiesto se si fosse mai innamorato, e lui rispose “Sarà il prossimo album”. Viene quindi naturale pensare che la storia di IGOR corrisponde alla vera storia d’amore vissuta da Tyler, ma non deve essere necessariamente così: Igor resta sempre un alter-ego dell’autore, attraverso cui egli può esprimersi amplificando percezioni e sentimenti. 

Qual è la vera storia di IGOR?  

IGOR parla di un amore non convenzionale, un amore tossico, un’ossessione.  

La storia inizia in medias res. Nella prima canzone “IGOR’S THEME” il nostro protagonista sta correndo, ma non sappiamo se verso qualcosa o da qualcosa. Uno sguardo alla tracklist ci può dare un suggerimento: se guardiamo il titolo della quarta traccia, “EXACTLY WHAT YOU RUN FROM YOU END UP CHASING”, intuiamo che l’ambiguità è voluta. 
In “EARFQUACKE” Igor sa che c’è una sua colpa che rappresenta un ostacolo al raggiungimento della felicità, ovvero stare insieme alla persona che ama.  
In “I THINK” diventa chiaro che la persona a cui Igor è interessato è un uomo, un suo amico. Nella prima strofa troviamo un riferimento a “Call me by your name”, un film su un amore omosessuale: 

“Man, I wish you would call me / by your name ‘cause I’m sorry”

In “RUNNING OUT OF TIME” Igor esprime la paura di non riuscire a ricevere l’amore che desidera dal suo amico, poiché quest’ultimo continua a mentire a se stesso e agli altri indossando una maschera (ovvero nascondendo il suo amore per un uomo attraverso una relazione con una donna). 

Igor: non solo amore, anche violenza 

Con “NEW MAGIC WAND” passiamo sicuramente al lato più cupo dell’album, anche violento. Igor pensa che l’unica soluzione per avere l’uomo che ama per sé è uccidere la sua ragazza (la bacchetta magica è infatti una metafora per una pistola). 
In “A BOY IS A GUN” Igor si rende conto che il suo amore per quest’uomo in realtà è un’ossessione che lo fa stare male: 

“How come you’re the best to me? I know you’re the worst for me”

Nonostante i tentativi di mettere da parte questi sentimenti, Igor non riesce a fare a meno del suo amore, ne è letteralmente controllato come fosse un burattino (in “PUPPET”). 
In “WHAT’S GOOD” Igor mostra una parte di sé più sicura, più sfrontata, dipingendosi come un dio che può sfuggire anche alla morte (qui il riferimento è a un incidente in auto che è accaduto realmente a Tyler nel 2018). Il protagonista sembra quasi aver dimenticato il suo amore. Ma possiamo essere certi che la sua sicurezza non sia una messa in scena? 

Fase finale: Igor si rassegna 

In “GONE, GONE / THANK YOU” Igor sembra aver finalmente accettato l’impossibilità di una relazione romantica con il suo amico, eppure il dolore non è immediatamente dimenticato, poiché questa delusione ha lasciato cicatrici: 

“Thank you for the love / Thank you for the joy / but I don’t ever wanna fall in love again”

Igor si sente come se fosse stato svuotato non solo del suo amore, ma di tutte le sue emozioni (in “I DON’T LOVE YOU ANYMORE”). L’ultima speranza è quella di poter continuare a contare su un rapporto almeno di amicizia (in “ARE WE STILL FRIENDS?”): 

“Are we still friends? / Can we be friends?”

Considerazioni finali su IGOR di Tyler, the Creator 

IGOR è l’album che ha reso Tyler, the Creator davvero riconosciuto: è il primo album dell’artista ad aver debuttato in posizione n.1 sulla classifica Billboard 200 ed è l’album che ha dato a Tyler, the Creator il suo primo Grammy nel 2020. Nonostante la gratitudine per la vittoria, Tyler ha sentito il bisogno di criticare la scelta della Recording Academy di inserire l’album nelle categorie “Rap” e “Urban”: secondo l’artista sarebbe stato più corretto inserirlo nella categoria “Pop”, visto il suo carattere sperimentale e “genre-bending”. IGOR infatti è un album che unisce vari generi (pop, hip-hop, R&B, funk) e fa uso di vari strumenti per esprimere una personalità complessa e tridimensionale (sia per quanto riguarda Tyler come persona, sia per quel che attiene al suo retroterra musicale). 

Non è solo il sound accattivante e alternativo di IGOR ma anche la storia avvincente, raccontata con estrema onestà e maestria, che lo rendono un album tanto apprezzato ed amato. È un album che soddisfa non solo chi è stufo di ascoltare album ripetitivi e monotoni, ma anche coloro che sentono il desiderio di scoprire una storia in musica. 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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