X2VR di Sfera Ebbasta: recensione dell’album

X2VR di Sfera Ebbasta

Dal suo debutto nel 2015, Sfera Ebbasta è sempre stato uno degli artisti più divisivi. C’è chi lo idolatra e chi lo odia, senza mezze misure. Per il suo ultimo album in studio si può dire esattamente la stessa cosa. Ma com’è questo disco? Vediamo la recensione di “X2VR” di Sfera Ebbasta.

È innegabile che, aldilà dei gusti personali che ognuno possa avere, ad oggi Sfera Ebbasta sia uno degli artisti italiani di punta. Sono anni che il rapper di Cinisello è un nome gigantesco all’interno della scena rap italiana. Ogni volta che esce un suo brano o il suo nome è presente all’interno di una collaborazione, si può stare sicuri che si sta parlando di una hit che dominerà le classifiche. Persino i non fan dell’artista non possono fare a meno di ascoltare ciò che egli abbia da proporre. E a “X2VR” di Sfera Ebbasta non è certamente toccata una sorte diversa.

X2VR di Sfera Ebbasta, la recensione

Il disco si portava dietro un grande hype, frutto di una fortissima attesa di nuova musica di $€, a tre anni di distanza dal discusso “Famoso”, album che il pubblico sembra non aver apprezzato particolarmente, nonostante un ottimo successo sul mercato.

X2VR” di Sfera Ebbasta è, come suggerisce il titolo, il sequel dell’apprezzatissimo album di debutto di Gionata Boschetti “XDVR”. Il primo album del rapper è diventato subito un caposaldo della trap italiana, all’interno del quale il “chico di Cinisello” racconta tutte le difficoltà e le sofferenze della vita all’interno del blocco.

Le aspettative dietro al progetto erano altissime. Una parte dei fan desiderava un ritorno di “Ciuffo Rosso” alla trap pura, nuda e cruda. Un’altra parte invece si aspettava un’evoluzione del sound e una sperimentazione ulteriore. Un’altra parte ancora invece si aspettava il solito Sfera di sempre. “X2VR” di Sfera Ebbasta contiene un po’ di tutti questi elementi, ma c’è di più.

X2VR” ha sicuramente al suo interno dei banger street potenti classici di Sfera Ebbasta, quali “G63” in collaborazione con Lazza e Shiva, “Gol” assieme a Guè, “Milano Bene” e “Calcolatrici”, realizzata con Geolier, Baby Gang e Simba La Rue. Tuttavia, quello che vediamo è uno Sfe più maturo, che è cresciuto e cambiato tanto negli anni.

Ormai il rapper non è più il ragazzo affamato degli esordi, quello che stava con “i bravi ragazzi nei brutti quartieri”, quello che guardando al Mercedes Nero si diceva “un giorno ce la farò anch’io”. Ora è uno degli artisti più di successo in Italia, il suo nome è ovunque ed è riconosciuto anche all’estero, e come se non bastasse, è un padre di famiglia. “X2VR” di Sfera Ebbasta ci presenta una versione più matura del rapper, che si guarda indietro, raccontando ancora quanto la vita di strada possa essere difficile e cattiva, ma lo fa con gli occhi di qualcuno che ce l’ha fatta, che è riuscito a uscirne, e intende ispirare i ragazzini che vivono ancora oggi tutti i problemi che lo hanno cresciuto. Intende dimostrare che c’è una via d’uscita.

Questo cambiamento è visibile anche nella maturità dei testi del disco, in particolare di brani come “15 Piani”, featuring Marracash, “VDLC”, la cui base è un campionamento dell’iconico brano dei Club Dogo “Vida Loca”, “Fragile” e “Complicato” assieme Paky.
Per quanto riguarda le sonorità, più che la trap degli esordi, “X2VR” di Sfera Ebbasta è molto influenzato dalla trap e dalla drill moderna, ma anche dall’hip-hop e dal pop.

Una critica che si può muovere a X2VR è l’eccessiva presenza di featuring (praticamente uno se non più per traccia), che sembrano togliere centralità alla figura di Sfera Ebbasta. Nonostante ciò, il disco ad oggi è il più maturo e articolato del musicista, e il brano di chiusura (“15 Piani” con Marracash) è forse una delle chiusure più da brividi per un disco rap.

Fonte immagine: cover dell’album

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