BaccalàRe, torna lo street event sul lungomare Caracciolo

BaccalàRe

Sabato 19 maggio il sindaco Luigi De Magistris ha tagliato il nastro di inaugurazione di BaccalàRe 2018, dando inizio alla seconda edizione dello street event. Il taglio ha sancito l’apertura di una kermesse che fin dall’inizio si è presentata come un’esplosione di magia e di eleganza, una perfetta sinergia tra il profumo delicato della brezza del mare e un incantevole allestimento di tavoli e piatti variegati dallo stile decisamente gourmet nell’area Lounge Bar. Uno stile raffinato per un’estetica della cucina, unita a sapori prelibati, sono state le chiavi imprescindibili di una kermesse suggellata dallo splendido panorama notturno del golfo di Napoli, che con le sue luci ha armonizzato un’atmosfera di una moderna festa in riva al mare con i gusti soavi ed eterogenei del baccalà preparato in vari modi, caratterizzato da una fresca potenza tradizionale. L’evento si protrarrà fino a domenica 27 maggio con apertura dalle ore 12 fino alle 24, con l’obiettivo da parte degli organizzatori di raggiungere le 400.000 presenze.

BaccalàRe, uno sguardo moderno per una nuova concezione dell’arte della cucina e per un nuovo modello di impresa

Lo street event BaccalàRe ha l’onore di ospitare importanti chef stellati, tra cui gli chef Luciano Villanidi “Acquapetra “, Peppe Misuriello della “Locanda Severino”, Luigi Salomone di “Piazzetta Milu” e Salvatore Bianco de “Il comandante”, che si esibiscono in uno showcooking, nel quale il baccalà è il protagonista in tutta la sua leggerezza e il suo sapore prelibato. Nella area privata invece, si  svolgono degustazioni di piatti gourmet e vini bianchi e rossi a mescita del Consorzio Vini Vesuviani, in cui il baccalà è il cuore pulsante del gusto. I piatti sono imbanditi su una tavola ai lati dell’area Lounge Bar e sono serviti come aperibaccalà in prodotti di posateria esclusivamente ecocompatibili. Sono allestiti su un tavolo assortimenti tra i più disparati che incoronano il baccalà come una specialità tra le più poliedriche ed eclettiche: all’interno di vaschette dall’aspetto minimalista, ci sono degustazioni di tubettoni con baccalà, piselli e stracciata di bufala; baccalà scottato con scapece di verdure e nocciole tostate; parmigiana di baccalà; baccalà alla napoletana; zuppa di cozze con baccalà; filetto di baccalà su crema piselli con ribes e mentuccia; baccalà con pomodorini e peperoncini verdi; baccalà in olio cottura con crema di patate al limone, puntarelle e camomilla. Non poteva mancare, in questo scambio di novità e tradizione, anche la mitica pizza fritta, che Sorbillo con un tocco di sperimentazione ha deciso di modificare, unendo i classici ingredienti, cioè sugo di pomodoro e ricotta, con quello del baccalà. L’area Lounge Bar si presenta agli occhi dei visitatori come un piccolo rettangolo di eleganza, inebriato dall’odore del mare, circondato da suoni, sapori, emozioni che trascendono la sola arte della cucina. I deliziosi piatti gourmet, le commistioni di sapori mediterranei, una miscela di gusti freschi e raffinati regalano uno stato di  ebbrezza al gusto: l’anima di una cucina povera, che viene ripensata come cucina dal tenore artistico, si amalgama perfettamente alle performance di body art che si svolgono ai lati dello spiazzo, creando un’atmosfera magica che fonde la tradizione con la contemporaneità. Questa è la nuova frontiera della cucina e della ristorazione che lo street event BaccalàRe pone come punto fisso, un nuovo punto di vista dell’arte della cucina, fatto da un’unione di arti che dialogano tra loro, in una comunicazione profonda di sapori tradizionali e piatti all’avanguardia, in uno scenario che è esso stesso un’opera d’arte.

Alessandro Polidoro, uno degli artefici del connubio tra BaccalàRe e “Il Salone del libro di Napoli”, ha definito questa eclettica kermesse anche come un nuovo modo di concepire l’impresa, che dà vita ad un vero e proprio sistema imprenditoriale. L’unione tra la cucina e le diverse discipline artistiche, anche quelle letterarie, porta a considerare questo evento come una fulgida novità per il panorama culinario napoletano, trasportandolo in quella che è la moderna concezione gourmet di ristorazione, che si tinge di modernità e di un colore internazionalistico. Dunque, è fondamentale avere uno sguardo più ampio per imporsi in quelle che sono le avanguardie culinarie di oggi, saper reinventare le ricette tradizionali per ridisegnarne i confini e donarle di una nuova luce per entrare di diritto nel raffinato mercato culinario gourmet del panorama internazionale. 

Napoli si conferma in ogni campo ancora una volta come un importante ponte di avanguardia, propenso a  guardare al futuro: è il caso di dire che quando la cucina sposa l’arte essa diventa emblema non solo di bontà, ma anche di bellezza, un moderno senso estetico che come un raffinato ricamo di emozioni esprime, a partire dal gusto, la piena completezza ed espressione dionisiaca di tutti e cinque i sensi.

A proposito di Antonio Forgione

Antonio Forgione nasce in Irpinia, nella valle d'Ansanto decantata da Virgilio, selvaggia terra che confina con la Puglia. Dopo il diploma si trasferisce a Napoli e lì si laurea in Lettere Moderne alla Federico II. Attualmente frequenta la specialistica in Filologia Moderna e coniuga gli interessi letterari con la scrittura creativa, amata e coltivata fin dall'infanzia. In passato ha partecipato a svariati concorsi letterari della sua terra, ottenendo buoni risultati. Il rapporto col suo territorio gli ha permesso di sviluppare una certa sensibilità, che riversa nei suoi scritti. Ama la città di Napoli, sua patria adottiva nella quale persegue una solida formazione letteraria.

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