Mercoledì 18 settembre si è tenuta l’inaugurazione della mostra The Ballad of Human Mutations di Aliteia a Napoli.
È Napoli la prima tappa meridionale del tour espositivo di The Ballad of Human Mutations, mostra curata da Alisia Viola. All’Archivio Storico della Fondazione Banco Napoli, rappresentato per l’evento dal direttore Ciro Castaldo, i visitatori potranno assistere dal 18 settembre all’11 ottobre 2024 all’opera di Alice Babolin, classe ’85, in arte Aliteia. The Ballad of Human Mutations ha fatto il suo debutto in Italia il 10 novembre 2023 presso la Fabbrica del Vapore di Milano. Come spiega Viola alla conferenza stampa del 18 settembre, l’idea di una mostra itinerante nasce dalla necessità di rendere le opere di Aliteia a Napoli (e non solo) accessibili a tutte e a tutti, compresi coloro che non sono in grado di spostarsi. Questa specifica non è peregrina, se si considera la natura dell’esposizione.
Centrale nella mostra è infatti la malattia di Charcot-Marie-Tooth (o CMT). Questa patologia neurologica, come spiega il prof. Fiore Manganelli, ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, interessa i nervi periferici sensoriali e del movimento. Malattia ereditaria, essa è riconoscibile esteriormente dalla peculiare conformazione delle gambe, delle mani e dei piedi. La CMT è classificata tra le malattie rare e, come esse, risulta talvolta completamente ignota. Sensibilizzare a questa patologia è uno degli obiettivi dell’Associazione Nazionale CMT (ACMT – Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth), rappresentata durante l’evento di inaugurazione del 18 settembre dal suo presidente, Federico Tiberio. L’ACMT, oltre a organizzare annualmente congressi medici e specialistici e incontri di mutuo aiuto, ha lo scopo di seguire i malati di CMT nei disagi quotidiani, dai diritti sul lavoro alle gravidanze assistite. La diffusione della conoscenza di questa condizione, continua Tiberio, può essere garantita dall’arte e da operazioni di sensibilizzazione come quella rappresentata dalla mostra The Ballad of Human Mutations di Aliteia a Napoli.
La forma ricurva o cava che gli arti possono assumere nei pazienti affetti da CMT è risultata agli occhi dell’artista di estremo interesse fin dalla giovane età. Come chiarisce Babolin, infatti, l’idea della sua ricerca artistica nasce dall’esperienza personale, dalla visione dei piedi ricurvi della madre e della zia sulla spiaggia quando era ancora piccola. Per dare una spiegazione a quella forma così diversa e per portare alla luce una condizione nascosta con vergogna dai membri della sua famiglia, Aliteia a Napoli – il nome deriva dal greco, aletheia, parola che significa “rivelazione”, “verità” – pone provocatoriamente le curve caratteristiche della CMT al centro della sua esposizione e della sua ricerca artistica. Il suo desiderio è quindi quello di ribaltare il concetto della bellezza stessa, la quale andrà piuttosto ricercata nella fragilità e nell’unicità. Da qui, la centralità nelle sue fotografie degli arti ricurvi, con immagini in scala di grigi che ricordano il modo artistico di Robert Mapplethorpe. La profonda espressività dei soggetti è legata al senso di movimento e allo stesso tempo di immobilità che essi sono in grado di comunicare.
L’operazione di Aliteia a Napoli e in tutta Italia, come sottolinea la curatrice Alisia Viola, è classificabile come “artivismo”, un incrocio, appunto, di produzione artistica e di attivismo sociale. Il merito dell’operazione di The Ballad of Human Mutations è infatti quello di rendere centrali alcune tematiche della stretta contemporaneità: da un lato, la critica al conformismo; dall’altro, l’elogio della fragilità. In questo senso, il percorso espositivo non si rivolge solo ai malati di CMT, ma a chiunque abbia provato nella sua vita un senso di disagio fisico ed emotivo.
Presenti all’inaugurazione anche le testimonial del progetto itinerante: Annarita Mariniello, campionessa di danza paralimpica; la comica e doppiatrice Maura Ronza, che con la sua ironia si prende gioco dei canoni estetici occidentali, promuovendo l’umorismo come mezzo di protesta sociale.
The Ballad of Human Mutations ha un suo catalogo, stampato per i tipi di Editoriale Scientifica. L’editore Alfredo De Dominicis, presentando il volume, il cui progetto grafico ha visto il contributo indispensabile di Paola Sannia, ha parlato dell’arte di Aliteia come di un’arte politica, fatta di idee, nonché di un’«arte senza ‘io’, ma con la forte presenza di un ‘noi’». Tra gli scaffali dell’Archivio Storico, le opere di Aliteia a Napoli, tra fotografia, scultura e installazioni video, si rivolgono con potenza allo spettatore, dando una voce e un corpo alla sua fragilità.
Aliteia a Napoli, The Ballad of Human Mutations
Napoli – Palazzo Ricca – Archivio Storico Fondazione Banco Napoli
Apertura: 18/09/2024
Conclusione: 11/10/2024
Organizzazione: Fondazione Banco di Napoli
Curatore: Alisia Viola
Indirizzo: Via dei Tribunali, 213 – 80139 Napoli
Aperture: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17
Ingresso gratuito
Fonte immagine in evidenza: Ufficio Stampa