Direttamente dal palco di Made in Sud, il duo comico Arteteca sbarca al cinema con il loro primo lungometraggio Vita Cuore Battito, le tre battute che hanno reso famosi Enzo e Monica, fidanzati un po’ “tamarri” dalla personalità ingenua e sempliciotta della periferia napoletana.
Per la regia di Sergio Colabona, il film è stato presentato ieri, mercoledì 16 marzo, al cinema Metropolitan di Napoli alla presenza dei protagonisti e dell’intero cast, la maggior parte di loro appartenenti alla famiglia di Made in Sud, tra i quali Pasquale Palma e Gennaro Scarpato, che interpretano i due cari amici di Enzo.
La trama si svolge a Napoli, tra il centro storico e la periferia, tra la quotidianità di due ragazzi: Enzo, commesso in un negozio di abbigliamento, e Monica, parrucchiera nello stesso centro commerciale di Enzo. Un amore comune che nasce nella semplicità delle loro esistenze, fino a quando il capo di Enzo non vince al lotto, clandestino, e si pone la “necessità” di accettare un viaggio destinazione Formentera, da Don Sal (Sal Da Vinci). Così Enzo e Monica partiranno, con il loro bagaglio di semplicità ed innocenza a tratti di un’ignoranza bonaria, alla scoperta dell’arte fiorentina, per poi sperimentare la meditazione e il lusso di alberghi stellati e la cultura spagnola: ma tutto non è sempre come appare.
La sceneggiatura di Vita, cuore, battito ad opera di Ciro Ceruti, coautore degli sketch degli Arteteca, si basa ovviamente su una semplicità di fondo: la genuinità di due ragazzi che in realtà appartengono ad una parte della società napoletana, nei suo eccessi e schemi caricaturali. Il film “on the road” come ci dice Enzo Iuppariello, dove non subisce le conseguenze di errori di montaggio o disattenzione tra una tappa e l’altra delle disavventure dei due, tenta di mandare allo spettatore il tipico messaggio di una Napoli più normale, ordinaria, che vive grazie all’impegno e alla purezza di tanti giovani di periferia. Infatti sono proprio i giovani, afferma il produttore Nando Mormone, i destinatari del film, oltre a tentare di concedere più di una risata al pubblico tra una battuta e l’altra; ecco perché molte scene sono state girate a Piazza Bellini, fulcro negli ultimi anni della vita notturna napoletana.
Vita Cuore Battito: gli Arteteca dal teatro al cinema passando per Made in Sud
Proiettato in 120 copie nei cinema del centro-sud, la distribuzione è ad opera di Tunnel produzioni, la stessa che ha finanziato e da cui sono partiti la maggior parte dei comici di Made in Sud, provenienti precedentemente dal mondo del teatro, il teatro TaM; dal teatro al cinema passando per la televisione, gli Arteteca sono i protagonisti di un film che non ha una grande casa di produzione alle spalle, sottolinea Mormone (anch’egli alla sua prima esperienza cinematografica), e che risente dei complicati meccanismi di distribuzione che vive il cinema italiano di questi anni. Il lato positivo è stato però quello di avere lavorato in totale libertà, grazie alla grande familiarità sul set, tra i cui attori ricordiamo anche Nunzia Schiano, Mimmo Esposito, Salvatore Misticone, Benedetto Casillo, Rosaria D’Urso e Francesco Cicchella, reduce dal successo di Tale e Quale show su Rai 1. Quest’ultimo interpreta Roberto, che nel film svolge il ruolo non comico, un pittore che rappresenta l’altro lato di Napoli, quella “acculturata”, a cui poi anche Monica tenterà di avvicinarsi, nell’esigenza di cambiare. Risulta invece essere un prototipo strutturato e quindi meno aperto alla diversità, non come chi è costretto a vivere nella semplicità e quindi “più disposto a cogliere quello che il film può dare“, afferma la Schiano.
Anche se ricca di luoghi comuni e stereotipi, normalità e gusto per la semplicità sono i fautori di Vita Cuore Battito, certo giocando sulle macchiette di Enzo e Monica e del loro successo mediatico ma senza andare esageratamente oltre, e sono proprio loro due a convincere di più; magari senza neanche avere l’esigenza di rappresentare sulla scena la loro anima (i due artisti di strada che compaiono spesso nel film ne sono la metafora), un espediente forzato e che non funziona, rispetto ad una leggerezza piacevole e d’intrattenimento che concede la maggior parte del film.
Ilaria Casertano