Il 14 maggio al PAN, palazzo delle Arti di Napoli, è stato presentato, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, il volume La gente di Napoli – Humans of Naples, curato da Vincenzo De Simone, con la prefazione di Paolo Chiariello e con le illustrazioni di Gioia Romanelli.
Alla realizzazione del libro hanno, inoltre, collaborato Vittorio Sarnelli, Virginia Santoro, Ciro Pizzo e Massimo di Roberto; alla pubblicazione del volume hanno contribuito la pasticceria Mennella e l’associazione Napoli da Vivere.
La gente di Napoli – Humans of Naples: il progetto
Il libro La gente di Napoli – Humans of Naples, patrocinato dal Comune di Napoli, nasce dal progetto fotografico e di indagine psicosociale La gente di Napoli, i volti e le storie dei napoletani, patrocinato dal Comune di San Giorgio a Cremano, dall’Assessorato all’Assistenza sociale della Regione Campania e dal Consiglio Regionale della Campania: tale progetto, che prende spunto dall’omologo progetto Humans of New York, di Brandon Stanton, mira a ricostruire, come tessere di un mosaico, i fili delle rete culturale e sociale di Napoli.
Attraverso fotografie e pensieri, propri dei soggetti ritratti e che fissano idee, speranze, progetti personali, lo scopo di Humans of Naples è quello di rintracciare un sostrato comune, di delineare una costante sociale e analizzare, indagando in chiave psicosociale, l’umanità che popola Napoli.
La gente di Napoli – Human of Naples: la presentazione
La presentazione del volume La gente di Napoli – Humans of Naples si è spiegata attraverso gli interventi dello psicologo e fotografo Vincenzo De Simone, del sindaco del Comune di Napoli Luigi de Magistris, del sociologo e docente dell’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa Ciro Pizzo, dello psicologo e docente del medesimo Ateneo napoletano Massimo di Roberto, dell’Assessore ai Giovani e alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli Alessandra Clemente, del giornalista e scrittore Paolo Chiariello e dello psicologo Vittorio Sarnelli. Ha aperto l’incontro Luca Espinosa.
I vari e intensi interventi hanno affrontato temi profondi e aspetti importanti del libro: l’umanità che popola Napoli e dello spazio sociale che vivono, la costruzione di un’immagine di ciò che sentiamo, un armonioso coacervo di diversità, la necessità di partecipare alla vita di Napoli, alla crescita sociale come diritto e insieme dovere del singolo attraverso la cultura e l’umanità. E ancora, la presenza di una matrice comune, di un sostrato territoriale, di un demarcatore sociale, di un’identità collettiva.
Essere “gente di Napoli” vuol dire appartenervi: in che maniera, in quali termini e in che misura questo avviene, questo si esplica e questo significa per i partenopei, siano essi d’adozione o di origine, è uno dei temi fondamentali della ricerca psicosociale condotta dai curatori e autori del libro e che si articola attraverso un linguaggio combinato fatto di immagini, sensazioni, parole.
Un progetto di giovani studiosi, La gente di Napoli, un progetto ancora, e forse sempre, in fieri: impossibile mettere un punto fermo allo studio della società e dell’uomo, in perenne e continuo divenire, in un percorso dinamico che passa anche attraverso il luogo fisico, lo spazio cittadino, in cui vive e si muove ognuno, singolo individuo e membro della società.