Il Salone del libro e dell’editoria di Napoli è la cornice di attività culturali di ogni sorta, che pulsano fra le mura storiche del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore. Dagli ambienti adibiti a questa festa di carta si abbraccia con lo sguardo il cortile, luogo di incontro e convivialità, di dialogo e sosta. La parola e la comunicazione sono protagoniste delle suggestive sale di Napoli Città Libro, come è accaduto all’incontro della seconda giornata del festival, 25 maggio alle ore 10.00 presso la Sala del Refettorio. Il tema sacro dell’affresco che campeggia sul largo ambiente, l’Ultima Cena, non potrebbe essere più affine alle tematiche trattate in questo incontro mattutino. L’onlus OSCOM (Osservatorio Comunicazione Ortoformativa Multimediale), con la collaborazione delle menti dell’Università di Napoli “Federico II” ha prospettato per gli studenti, dalla scuola della prima infanzia fino al quinto liceo, un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro altamente formativo tramite il quale gli studenti sono stati preparati per il premio DOCARTE 2018.
Ci si interroga sul sacro, sulle sue molteplici sfumature di significato, cercando la risposta nei luoghi di Napoli che maggiormente pullulano di religiosità. Il viaggio è di natura fisica, i video testimoniano gli studenti nelle loro avventurose scampagnate fra le sale della Museo di Capodimonte o nei luoghi di culto più celebri, tra Santa Chiara e San Lorenzo. Eppure, il proponimento del progetto della OSCOM per DOCARTE sonda profondamente e quasi provocatoriamente l’animo di giovani e insegnanti. Finalità è potenziare quello che già l’insegnamento si propone di ottenere: far fiorire la bellezza tra i banchi di scuola. La formazione di esperti del settore responsabilizza gli studenti, sinceramente impegnati nei filmati da loro realizzati, tra cortometraggi e veri e propri documentari, dimostrando prime abilità di operatori del turismo culturale.
Il premio DOCARTE: un filmato per il sacro
La comunicazione genera legame, fondamentale nelle relazioni. L’immagine ha a che fare con il tempo, perpetua un dialogo eterno, che persiste nella fruizione dell’opera d’arte. La consapevolezza della costanza e del duro lavoro che c’è dietro a questa sintonia dal carattere ancestrale è essa stessa garanzia di bellezza. Il mezzo filmico è considerato il più opportuno, in quanto emblema della trasversalità fra le varie funzioni dell’umano. I giovani portano per mano lo spettatore negli ambienti accattivanti di Napoli, illustrano loro opere d’arte, o si limitano a passeggiare all’interno del sacro, inteso come ciò che non deve essere sporcato, ma nutrito e rispettato. Il semplice movimento è forma di comunicazione, la gestualità è sintomatica di nervosismo, come per alcuni ragazzi alle prime armi, o è un tentativo di mantenere accesa l’attenzione dello spettatore. Malgrado la necessità di esprimere in poco tempo concetti complessi e di grande peso, la premiazione presso la Sala del Refettorio nella cornice di Napoli Città Libro è piena dimostrazione dell’impegno delle giovani menti di questo progetto.
La premiazione del 25 maggio ha previsto la proiezione dei video vincitori del premio DOCARTE. Le vincitrici del liceo di Nola “Giosuè Carducci”, con un lavoro dedicato alle opere di complessa interpretazione di Pieter Bruegel il Vecchio presenti nella collezione di Capodimonte, Il misantropo e La parabola dei ciechi, non possono fare a meno di descrivere questo progetto come una vera e propria opportunità, una innovativa e piacevole modalità di rapportarsi al mondo dell’arte. Tutto quello che hanno organizzato è originale, frutto di un lavoro assai sentito. «Il vero lavoro è quello che c’è dietro» affermano «ognuno è stato al suo posto e ognuno ha dato il suo meglio».
L’esposizione documentaristica è stata stemperata all’interno del video del liceo “E.De Nicola”, filmato in San Lorenzo Maggiore. Le riprese sono in prevalenza dal basso, come dalla prospettiva del penitente, da quella dell’uomo rivolto all’altezza di Dio. Il giovane protagonista passeggia tra le navate, lo si inquadra in atto di preghiera, o ancora con lo sguardo rivolto verso l’alto soffitto di questa antica chiesa. In un breve video, ripreso in una filigrana di notevole nitore, espressa è la poesia che la parola sacro spesso suggerisce. Un sentimento religioso incisivo e ben ripreso. Vincitore è poi il liceo “Eleonora Pimentel Fonseca”, i cui ragazzi ritrovano il sacro anche passeggiando nelle stradine dei Decumani, raccontando con sincerità una giornata a Napoli, tra i sapori locali e una visita a Santa Chiara, dove li si vede in lontananza chiacchierare con una suora.
Il successo del lavoro della OSCOM
Il sacro è stato ricercato nell’arte, tra i quadri memorabili di una delle collezioni più famose in Italia, nelle chiese di così antica memoria. Il sacro, poi, è stato trovato nella vita, tra le strade affollate e negli occhi degli studenti, reali motivi di così nobili progetti.