Un vino emiliano che non è classico scuro e impenetrabile: partendo da sfumature di rosa chiaro e note floreali può assumere diverse colorazioni. Un calice di Lambrusco di color rosso rubino brillante e limpido è completamente diverso da un tipico Lambrusco Reggiano.
Il Lambrusco di Sorbara, invece, è il tipico vino che rispetta le sfumature e il gioco di colori. La caratteristica naturale e la tecnica di vinificazione sono le componenti che ampliano la palette di colori di questo vino.
Queste uve possono essere vinificate così in rosato, con brevi macerazioni sulle bucce, fino ad arrivare al viola impenetrabile e al rosso rubino, ma si aggiunge anche il rosa. Nel sapore oltre alle note floreali di molti vini è palpabile la frutta, come la ciliegia e la fragola.
Partendo dalle sfumature e dai colori del vino si può fare anche un passo verso i territori dove viene raccolta l’uva e quindi il Consorzio ha avuto modo di valorizzarne la produzione partendo dalle sue due province: Modena e Reggio Emilia. Il territorio non è omogeneo, la pianura incontra l’Emilia e diviene collina pian piano verso l’appennino cambiando così anche la quota altimetrica. Infatti, con il cambiare del suolo, delle condizioni climatiche cambiano le tipologie di Lambrusco che vengono coltivate.
Tutte le sfumature del Lambrusco DOC
La giornata di masterclass e degustazione a Napoli Tutte le sfumature del Lambrusco DOC, con l’organizzazione del Gambero Rosso in collaborazione con il Consorzio Tutela Lambrusco, rientra nel tour di masterclass e wine tasting per conoscere il vitigno emiliano nelle sue varietà.
Il wine tasting è stato accompagnato dalla degustazione di alcune pietanze abbinate ai prodotti vitivinicoli: i prodotti di Antica Forneria Molettieri in Corso Vittorio Emanuele. La Forneria, da sempre attenta all’agricoltura sostenibile e alla sana alimentazione, per l’occasione ha realizzato l’impasto dei prodotti con l’acqua di mare.
Prodotto con diverse metodologie, il Lambrusco, può essere anche frizzante, grazie alla rifermentazione in autoclave, ma può essere anche Spumante, sia metodo Charmat, sia Metodo Classico. E ancora, può essere rifermentato in bottiglia senza sboccatura — i cosiddetti “ancestrali” — anello di congiunzione produttivo con il passato contadino che ha dato i natali a questo vino oggi famoso in tutto il mondo.
La masterclass si è conclusa con le parole finali dell’enologo, il quale ha affermato che questo vino «ha poco a che fare con le bevande dolciastre che hanno dominato il mercato negli anni ’80», e con il festeggiamento degli ormai 50 anni di Lambrusco, come vino italiano più venduto al mondo, tra secoli di storia e 57 milioni di bottiglie DOC certificate nel 2020 e più di 16000 ettari tra la provincia di Modena e Regio Emilia.
Fonte immagine in evidenza: Ufficio Stampa
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