Capire i cambiamenti climatici, una mostra per comprendere e per agire al MANN sotto la curatela di Luca Mercalli
Raccontare la minaccia ambientale che incombe sul nostro pianeta, partecipando alla mobilitazione internazionale per garantire un futuro verde alle nuove generazioni. Il MANN scenderà in campo per l’ambiente, promuovendo, dal 10 ottobre 2019 al 31 maggio 2020, Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition, uno spazio narrativo e sensoriale in cui i visitatori scopriranno le cause e gli effetti del riscaldamento globale.
Prodotta da OTM Company e Studeo Group, in collaborazione con National Geographic Society, già presentata a marzo al Museo di Storia Naturale di Milano, la mostra è realizzata con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana.
I temi più scottanti della contemporaneità irrompono così nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dimostrando in tal modo che passato e presente non sono così lontani come ci si aspetterebbe a prima vista.
Centinaia di immagini, tra scatti di grandi maestri della fotografia e filmati del National Geographic, saranno il prezioso contributo utilizzato per creare ambienti immersivi, arricchiti da esperienze olfattive e sensoriali: nel percorso di visita, allestita nelle sale 91-93 del MANN in prossimità del celebre Salone della Meridiana, il visitatore sarà spinto a farsi parte attiva in un’esperienza che dall’emozione porterà alla consapevolezza, invitando ad agire direttamente.
L’esperienza dell’estinzione arriva al Museo Archeologico di Napoli
Le immagini del National Geographic, selezionate in un arco temporale di tre decenni proprio per dimostrare l’inarrestabile progressione dei cambiamenti climatici, sono il frutto del lavoro di grandi maestri: il canadese Paul Nicklen, premiato per cinque volte a World Press Photo; la vincitrice di Premio Pulitzer Melissa Farlow; il documentarista Pete McBride che, negli ultimi venti anni, ha realizzato reportage per National Geographic da 65 paesi, dall’Everest all’Antartico; lo statunitense James Balog che, con il suo progetto Extreme Ice Survey ha documentato l’inarrestabile fenomeno della fusione dei ghiacci perenni, ma potrebbero citarsi tra gli altri anche Gerd Ludwig e Joel Sartore.
Nella tappa napoletana di Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition le installazioni si arricchiranno di nuove immagini, rispetto all’ultima esposizione, con focus sull’inquinamento da plastica e sugli incendi incontrollati dovuti al riscaldamento globale. In mostra, vi sarà uno spazio di notizie ambientali, con un occhio di riguardo sulle principali notizie pertinenti ai cambiamenti climatici in atto nel mondo.
Evidenza scientifica sotto la curatela di Luca Mercalli
Il percorso di visita, così, guiderà il pubblico a scoprire le profonde trasformazioni causate dal riscaldamento globale, mentre la potenza dell’immagine fotografica enfatizzerà l’evidenza scientifica dei dati. Dalla fusione dei ghiacci perenni ai fenomeni meteorologici estremi (ondate di caldo senza precedenti e incremento di tempeste e uragani), dall’intensificarsi dei periodi di siccità all’aumento del livello dei mari di 3,4 millimetri all’anno. La temperatura della Terra è aumentata di oltre un grado Celsius nell’ultimo secolo; il 2018 è stato il quarto anno più caldo della storia a livello globale e il primo anno più caldo in Italia, Francia e Svizzera; luglio 2019 è stato il mese più caldo di sempre (+0,95 gradi sopra la media del XX secolo, dato National Oceanic and Atmospheric Adminatration).
Immagine: Facebook