Presentata Carta Bianca al Museo di Capodimonte

Presentata Carta Bianca al Museo di Capodimonte

L’espressione “avare carta bianca” entra ufficialmente all’interno del mondo dell’arte. È stata presentata la mostra intitolata Carta Bianca Imaginaire al Museo di Capodimonte . Dieci artisti esporranno fino al prossimo 17 giugno “una congettura culturale personale” che unisce il passato ed il presente della storia dell’arte. A cura del direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger e del direttore del Museo Madre di Napoli Andrea Viliani, l’evento ha dato libera possibilità di scelta ai narratori incaricati di allestire dieci sale al secondo piano dell’edificio.

Personale è la creazione delle dieci rappresentazioni visive che hanno lo scopo di trasportare i visitatori in una dimensione comunicativa innovativa e fuori dal tempo. Tra gli obiettivi di Carta Bianca c’è soprattutto quello di mettere al centro della visita museale lo sguardo degli osservatori che funge da elemento aggiuntivo all’idea. 

 

Carta Bianca, fuori dal tempo e dentro la storia dell’arte

«La nostra è una piccola rivoluzione – ha dichiarato Bellenger – la modernità sta nello sguardo del pubblico italiano. Ringrazio i miei collaboratori per aver messo in piedi questa mostra in poco tempo. All’estero avrei impiegato sicuramente maggior tempo per realizzarla».

Gli artisti chiamati a compiere questa opera innovativa sono Vittorio Sgarbi, Riccardo Muti, Marc Fumaroli, Paolo Pejrone, Gianfranco D’Amato, Laura Bossi Régnier, Giulio Paolini, Giuliana Bruno, Mariella Pandolfi e Francesco Vezzoli. 

Il percorso immaginifico parte dalla Sala degli Arazzi e prosegue verso dieci sale interne del Museo tra ombre, luci, tendaggi e viaggi irreali.

L’architetto Pejrone ha creato una cornice contenente una finestra che si affaccia, dal centro della sala a lui affidata, sul giardino interno di Capodimonte. Un varco verso l’apertura spaziale e verso il futuro. «Il futuro dell’Italia è creare opere – ha detto Pejrone. «Abbiamo intenzione di fare del giardino di Capodimonte un vero e proprio Museo – ha aggiunto Bellenger. Laura Bossi Régnier ha scelto il tema della comunanza tra scimmie ed esseri umani. Giuliana Bruno invece ha celebrato il matrimonio tra il passato e il presente del sito museale. «Sono andata nei depositi di Capodimonte e ho realizzato, con ciò che ho trovato, un percorso narrativo che ha lo scopo di conservare la memoria di questo luogo. Cornici vuote e cocci della porcellana di Capodimonte stanno a rappresentare l’importanza del ricordo. Invito i visitatori a scoprire cosa c’è dentro ai depositi di questo Museo». Mariella Pandolfi ha scelto di trasportare un antico arazzo nella sua sala: «Noi donne di Napoli siamo andate via per scelta da questa città. Ma io, come altri artisti, sono stata catturata nuovamente dalla magia di Capodimonte».

La diacronia è il fulcro del tema della Pandolfi. Al centro dello spazio descritto dalle pareti una armatura che simboleggia la materialità dell’uomo. Riccardo Muti e Vittorio Sgarbi si sono appellati alla classicità della pittura per rappresentare la propria visione atemporale. Muti ha puntato su un quadro di Masaccio, il suo preferito, mentre Sgarbi si è soffermato su una biografia storico-artistica con dipinti di Lotto, Carracci e Parmigianino. L’ultima sala è stata allestita da Francesco Vezzoli che, in un corridoio di tendaggi rossi, ha realizzato delle coppie di sculture che si osservano reciprocamente. «Le sculture fanno parte della collezione di Capodimonte e sono create con diversi materiali. Le statue in coppia si osservano, i loro volti si incrociano, mentre lo sguardo dello spettatore è invitato ad aggiungersi all’osservazione in qualità di elemento portante del progetto».  

 

Una applicazione al servizio dei visitatori

Carta Bianca è anche una applicazione gratuita dedicata alla mostra. L’obiettivo dell’idea tecnologica è quello di estendere il servizio di “viaggio nell’arte” in maniera esponenziale così da rendere completa l’esperienza del visitatore. Scaricando la “App Carta Bianca” sul proprio smartphone ogni utente potrà accedere a contenuti relativi al Museo di Capodimonte, alla mostra e ad informazioni sui suoi curatori. L’app, inoltre, ha il desiderio di invogliare il visitatore a estendere il tempo della propria permanenza soffermandosi sui dettagli analizzati nei contenuti multimediali.

Il visitatore potrà infine scaricare e conservare i contenuti sul proprio cellulare in modo da poter visitare ogni volta che vorrà le immagini della mostra. 

 

Altri articoli da non perdere
Luca Mercalli in campo per l’ambiente: la mostra al MANN
Luca Mercalli

Capire i cambiamenti climatici, una mostra per comprendere e per agire al MANN sotto la curatela di Luca Mercalli Raccontare Scopri di più

Ciro Priello ospite al Comicon per raccontare la sua esperienza di doppiatore nel film IF
Ciro Priello

Ciro Priello dei The Jackal partecipa al Comicon raccontando al pubblico del suo lavoro come doppiatore per il film IF- Scopri di più

Maestri alla Reggia: Özpetek ospite d’onore a Caserta
Maestri alla Reggia : Özpetek ospite d'onore a Caserta

Ferzan Özpetek ospite d'onore del terzo incontro di "Maestri alla Reggia", svoltosi mercoledì 21 ottobre, presso la Reggia di Caserta. Scopri Scopri di più

Roberto Capucci a Napoli con la mostra “Spettacolo onirico. Disegni per il teatro”
Roberto Capucci a Napoli con la mostra "Spettacolo onirico. Disegni per il teatro"

Nella cornice dello storico Palazzo Scarpetta (Via Vittorio Colonna, 4), la fondazione Eduardo De Filippo inaugura la sua nuova sede con Scopri di più

Davide Montuori: intervista sul progetto Fil Rouge
Davide Montuori: intervista sul progetto Fil Rouge

Intervista a Davide Montuori, wine artist.  Davide Montuori è un wine artist che ha unito le sue due più grandi Scopri di più

Bionisiaco 2019: alla scoperta del vino biologico
Bionisiaco 2019: alla scoperta del vino biologico

Unire il piacere del vino al benessere di chi lo degusta e dell’ambiente: è stato questo l’obiettivo di “Bionisiaco, il Scopri di più

A proposito di Maria Balsamo

Maria Balsamo nasce a Napoli nel 1984. Laureata in Filologia Moderna, è insegnante e giornalista pubblicista. Muove i primi passi nel mondo del giornalismo scrivendo di Cronaca per il quotidiano "Roma". Oggi si occupa principalmente di Cultura e Musica.

Vedi tutti gli articoli di Maria Balsamo

Commenta