Philip Colbert, il celebre artista britannico, approda per la prima volta con le sue iconiche aragoste pop al MANN
La mostra site specific “Philip Colbert. House of the lobster” sarà in programma nell’Atrio del Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 1° aprile 2024.
L’ idea dell’installazione è nata proprio a Napoli, nell’estate del 2023, in occasione della mostra open air a Largo San Martino, promossa dal Comune di Napoli con Bam srl Eventi d’arte e lo studio Philip Colbert.
Durante il soggiorno partenopeo, infatti, l’artista, da sempre appassionato delle collezioni del Museo Archeologico di Napoli, ha pensato di trasformare la sua aragosta in un surreale messaggero che, divenendo protagonista di tele e sculture ispirate ai preziosi mosaici ed affreschi del MANN, viaggia tra passato e presente, creando un affascinante dialogo tra l’antico e il contemporaneo.
Philip Colbert e le sue aragoste: quando la fantasia diviene poesia
“L’arte contemporanea al Museo Archeologico Nazionale con un percorso che coinvolgerà non soltanto i più piccoli visitatori e le loro famiglie, ma anche gli appassionati di arte classica: le opere di Colbert, infatti, sono un atto d’amore verso le nostre radici culturali, che ci riportano all’antichità“, commenta il Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna.
“Ho realizzato un sogno”, aggiunge Colbert “e sono felice di tornare a Napoli in un luogo del mio cuore, come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La fantasia, che è sempre proiettata verso il futuro, diviene poesia quando incontra il passato: vorrei trasmettere questo messaggio a tutti i visitatori, in particolare ai più giovani”.
All’inaugurazione, che ha avuto luogo, giovedì 25 gennaio, alle ore 17.00, l’artista ha ancora una volta stupito il suo pubblico, presentandosi con un look decisamente originale, in un fantastico completo ispirato ai motivi di un celebre mosaico pompeiano, e accogliendo calorosamente i tanti visitatori, artisti e cultori dell’arte accorsi alla mostra, rendendosi disponibile da vera pop star a scatti fotografici e autografi.
Ma chi è Philip Colbert? Quali sono le caratteristiche della sua arte?
Per chi non lo conoscesse ancora, Philip Colbert è innanzitutto un creativo, un artista dall’ingegno acuto. Nato in Scozia nel 1979, attualmente vive e lavora a Londra. Definito dal giornalista André Leon Talley come “il figlioccio di Andy Warhol”, Philip Colbert, laureato in filosofia all’ University St. Andrews, spazia da sempre tra scultura, pittura, arredo e design, concentrando la sua ricerca artistica principalmente sui modelli della cultura digitale contemporanea.
Colbert raggiunge in breve la notorietà grazie alle sue iconiche aragoste rappresentate nelle sue grandi tele multistrato in olio dalle tinte forti e nelle sue ironiche sculture multimateriali (dall’ acciaio verniciato al prezioso marmo di Carrara), in cui è possibile rintracciare non solo rimandi ai grandi maestri della Pop art (quali Andy Warhol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist ) ma anche rielaborazioni surrealiste delle tecniche compositive di grandi figure della storia dell’arte moderna come Paolo Uccello o Peter Paul Rubens.
Philip Colbert. House of the lobster: una mostra stupefacente!
Non si può non provare un senso di stupore e di spaesamento, una volta varcato l’ingresso del MANN, dove le variopinte opere pop di Colbert, allestite in bella mostra nell’Atrio, sembrano in un primo momento stonare con i candidi reperti antichi delle collezioni permanenti del museo partenopeo.
Ma è solo un’ ingannevole illusione, dato che, pur riecheggiando il mondo dei cartoon, il fantastico regno di aragoste creato da Philip Colbert non rinuncia a svelare, quasi inaspettatamente e quindi con grande meraviglia da parte dello spettatore, i propri riferimenti dotti.
Così subito dopo una lettura più attenta delle sue opere, accade che la lotta tra le aragoste, che animano le sue grandi variopinte tele, ci appaiono come una rielaborazione postmoderna della celebre Battaglia di Isso; gli splendidi mosaici pompeiani con polpo e aragosta sembrano riprendere vita insieme ai vari affreschi raffiguranti il mito di Perseo nei suoi quadri e nelle sue sculture marmoree e finanche le ceramiche greche e magnogreche a riemergere in quelle resine, dai diversi colori e forme.
Noi di Eroica Fenice, non possiamo quindi non esortarvi a visitare al più presto questa sbalorditiva esposizione al Mann, visibile al pubblico fino al 1° aprile 2024, consigliata a tutti e soprattutto alle famiglie.
Fonte immagini: Archivio personale