Violante Bentivoglio Malatesta e il Palazzo Pretorio di Cittadella arriva a Telese Terme |
“Violante Bentivoglio Malatesta e il Palazzo Pretorio di Cittadella” è il docufilm incentrato sulla figura affascinante ma poco nota di Violante Bentivoglio Malatesta, signora di Cittadella, proiettato a Telese Terme, presso il Cinema Teatro Modernissimo, in occasione della serata-evento “Conosci Violante?”, che ha previsto anche la consegna del “Premio Modi Nuovi per la cultura”, in collaborazione con la società “Modi Nuovi” di San Martino di Lupari (PD) e con Confindustra- Benevento.
Il film documentario, presentato in anteprima nazionale alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha riscosso grande successo di pubblico e critica, è stato proiettato nella città termale alle ore 10.00, con l’incontro-dibattito riservato agli studenti dell’IIS Telesi@, ed alle 20.00, all’interno di una serata che ha visto, oltre alla proiezione, la consegna del prestigioso “Premio Modi Nuovi per la Cultura”, riconoscimento sostenuto dall’azienda Modi Nuovi, alla presenza delle massime autorità cittadine e imprenditoriali del territorio.
“Violante Bentivoglio Malatesta e il Palazzo Pretorio di Cittadella”, ideato e realizzato dal regista ed attore Rocco Cosentino, presidente dell’associazione culturale “Officina delle idee”, è stato prodotto dalla Goldwing Films, sostenuto dal Comune di Cittadella (PD), in collaborazione con il Premio “Modi Nuovi per la Cultura”, si è avvalso del contributo della Regione del Veneto ed ha registrato l’accoglienza ed il patrocinio del Comune di Telese Terme (BN), la collaborazione della Pro Loco Telesia e di Confindustria Benevento, coinvolta nella tappa sannita del premio.
Quella di Telese Terme rappresenta la prima data della tournée nazionale per divulgare l’ambizioso ma sicuramente innovativo progetto “Conosci Violante?”.
Come la giornalista Maria Grazia Porceddu, ufficio stampa e moderatrice della serata insieme a Rocco Cosentino, ha specificato, si tratta di un lavoro di squadra, arricchito dalla sinergia creata sul territorio sannita, che ha sostenuto l’iniziativa.
Dopo i saluti del sindaco di Cittadella, Luca Pierobon, che ha sottolineato il gemellaggio virtuale originatosi tra Cittadella e Telese Terme ed ha invitato le autorità presenti ed il nutrito pubblico in sala a visitare la città murata veneta, la serata ha previsto i saluti del primo cittadino della città termale, Pasquale Carofano, il quale ha evidenziato quanto anche l’accoglienza sia stata una modalità di valorizzazione del territorio e quanto poco un’amministrazione possa fare senza stimoli da parte di associazioni e cittadini. La serata, per il sindaco Carofano, ha rappresentato un’iniziativa importante perché ha unito cultura, cinema, territorio ed imprese, mix di importanti ingredienti che può essere solo positiva per le comunità.
In un momento in cui la frenesia del mondo virtuale fagocita tutta la componente umana, è importante fermarsi e godere appieno di progetti come quello di “Conosci Violante?”, che permettono di entrare in contatto con la bellezza di luoghi straordinari. Filomena Di Mezza, assessore alle Pari Opportunità di Telese Terme, ha lodato il progetto che, oltre ad avere un risvolto culturale, si sofferma sul ruolo di una donna, Violante Bentivoglio Malatesta, signora di Cittadella, riscoperta dopo molti anni ed all’avanguardia rispetto agli anni in cui ha vissuto, in quanto promotrice di varie iniziative che hanno dato lustro alla sua comunità.
Il consigliere delegato alla cultura Giovanni Liverini ha definito l’iniziativa pregevole, interessante, perché produttrice di un nuovo modo di fare cultura, progetto da cui apprendere molto, che vuol coniugare passato e presente. Nel dna dell’amministrazione telesina c’è la volontà di promuovere la cultura e, quindi, stimolante risulta allacciare un filo rosso con Cittadella, creando una osmosi che possa aiutare le amministrazioni a valorizzare le rispettive eccellenze.
“Conosci Violante?”: un respiro di 63 minuti
Il progetto nasce da una domanda, posta dal regista a se stesso: “Conosci Violante?”. Questo interrogativo ha permesso un progetto, che Cosentino ha paragonato a Giano bifronte, divinità romana con due facce, che racchiude forse lo spirito che inconsapevolmente accoglie ciascuno di noi, con un viso al futuro e l’altro al passato, da non interpretare nell’accezione negativa che di solito questa divinità pagana suggerisce ma piuttosto considerandone l’apertura. La prima faccia di Giano rispecchia il docufilm, la connotazione culturale, la seconda faccia è legata all’imprenditoria, valorizzando la grande voglia di esporsi della società “Modi Nuovi”.
Violante Bentivoglio Malatesta è una quattordicenne, la cui famiglia è legata agli Sforza e il padre è fedele al Papa, data in sposa a Pandolfo Malatesta, “il Pandolfaccio”, personaggio negativo, traditore, adultero ed attaccabrighe, a cui viene regalata la signoria di Cittadella. Questa giovane donna si trova a governare da sola, perché il marito è costantemente impegnato in battaglia. Di lei si sa pochissimo ma è riportato tuttavia che è amante della cultura, della storia, dell’arte e, per il suo ruolo, deve interessarsi anche di politica, provvedendo al benessere della sua gente.
Cosentino è riuscito a realizzare questo docufilm grazie alla follia, perché ha interamente presunto il percorso di questa donna, ed all’amore, immaginando che proprio la forza di questo sentimento possa esser stato il motore di tutta la storia di Violante: “questa signora è innamorata della sua città ma è innanzitutto innamorata dell’arte”. Nasce così il docufilm: documentario, con testimonianze ed interviste riportate al suo interno, al fianco del quale è stato costruito un percorso di fiction, legato allo sviluppo di una storia attraverso un’intervista alla protagonista.
Francesca Amodio, bellissima, eterea e talentuosissima attrice veneta di origine campane, interprete di Violante, si è detta felice del fatto che Telese, a cui è molto legata perché sua madre è originaria del posto, sia stata la prima data del tour nazionale del progetto “Conosci Violante?”.
Cristina Chiaffoni, che interpreta la giornalista che intervista Violante, ha sottolineato di rappresentare un po’ l’anima della nobildonna e che è stato bellissimo lavorare con Francesca Amodio, mettendo in questo modo a confronto due generazioni.
Il docufilm
La troupe tecnica del progetto è composta da Diego D. Dimattia, compositore musiche; Andrea Scopelli, direttore della fotografia e montaggio; Michele Secco, fonico di diretta; Anna D’Agostini, segretaria di edizione; riprese live video location di Walter Ciusa e Dimattia. Per la realizzazione del docufilm sono state inserite interviste a Giancarlo Argolini (storico), Elena Bonaldo (responsabile IAT); Fabiana Zurlo (architetto), Giuseppe Pan (assessore all’agricoltura Regione Veneto); Francesca Pavan (Assessore alla Cultura Comune di Cittadella); Luca Pierobon (sindaco di Cittadella).
Il cast artistico, oltre alla protagonista Francesca Amodio e Cristina Chiaffoni, è composto da Luca Boscolo, Patrizio Villafranca, Rocca Felicia Marzario, Daniela Berto, Giulia e Luca Pilotto, Enrico Galletta, Donatella Miotto, Giordano Parolin e Patrizia Pavin del gruppo storico “L’Arme, Le dame, I Cavalieri, dalla Compagnia d’Arme Del Santo Luca“.
L’ipotesi inscenata nel docufilm è stata quella di trascorrere una giornata nel 1503 con Violante Bentivoglio Malatesta che, intervistata da una giornalista dei nostri giorni, indagherà sulla difficoltà di essere stata una donna medievale responsabile della politica e del benessere della sua comunità, cercando di conciliare questo ruolo con il suo essere giovane donna. Violante, mischiandosi al vivere odierno con stupore ed incredulità, ha raccontato le sue vicissitudini, i suoi timori, le sue paure, le sue emozioni. Il documentario ha reso benissimo la vulnerabilità di questa fanciulla, coinvolta in un gioco molto complesso ma che ha saputo affrontare con coraggio e con grazia. L’amore per la sua gente traspare dalle parole, velate e non, di Violante mentre, svelando le parti più nascoste della sua intimità, si confida alla giornalista che, con tatto, riesce a scalfire il suo contegno di signora di Cittadella, rivelando la fragilità e l’animo tormentato della ragazza che ne ricopre il ruolo.
Il presente ed il passato, tra interviste, riprese, piani d’azione della troupe e incidenti di percorso che strizzano l’occhio alla volontà di un destino a cui anche il tempo deve accondiscendere si sovrappongono, inseguendosi, accavallandosi, irretendo lo spettatore che si trova coinvolto in un racconto, senza dubbio innovativo ed inaspettato, che non gli permette di staccare gli occhi dallo schermo fino alla sua conclusione. Documentario indubbiamente da vedere, consigliatissimo.
L’altra faccia di Giano
La seconda parte ha previsto il conferimento del “Premio Modi Nuovi per la Cultura”, promosso dalla società “Modi Nuovi“, che ha concepito una modalità futura di fare impresa completamente diverso rispetto alla consuetudine attuale, sposando l’idea di una imprenditoria culturalmente artistica e di una cultura artisticamente imprenditoriale.
Dalle parole di Lisa Comarin, rappresentante dell’azienda “Modi Nuovi”, il pubblico ha ascoltato che il premio nasce perché l’azienda promotrice sviluppa tecnologie che si occupano soprattutto di controllo di gestione, da e per imprenditori. Convinti del fatto che la tecnologia non possa andare avanti senza la cultura, intesa come conoscenza, che deve essere messa in gioco, l’azienda ha messo in gioco con questa iniziativa la sua conoscenza in campo tecnologico, nei confronti delle imprese, ed anche la conoscenza di professionisti che affiancano queste realtà per diffondere la cultura imprenditoriale.
Le aziende premiate, che hanno fatto del controllo di gestione un successo, ed i professionisti che hanno ricevuto il riconoscimento sono stati, per la categoria aziende: Mangimi Liverini Spa di Telese Terme (Bn); Hanon Systems Italia Benevento di Benevento; EDM Informatica Srl (Napoli) e per la categoria professionisti (studi commercialisti/consulenti): Comed Srl (Napoli); Studio Vitiello (Napoli), Diagnosi aziendali Studio Pirozzi (Napoli).
Filippo Liverini, presidente di Confindustria-Benevento, ha sottolineato l’importanza del controllo di gestione per le aziende, in quanto l’imprenditore oggi ha bisogno di essere un attore imprenditoriale a 360 gradi, per far fronte ad eventuali problemi o crisi finanziarie che il panorama attuale potenzialmente può determinare. I suoi complimenti all’azienda “Modi Nuovi” per il ruolo attivo e propulsore per un rinascimento economico di cui l’Italia in questo momento ha bisogno hanno arricchito il suo intervento.
Massimo Moresco, direttore commerciale “Modi Nuovi” ha specificato che il senso del premio è quello di diffondere la cultura imprenditoriale, attraverso la strategia che possa accompagnare l’Italia nei prossimi 20 anni e più, costruendo delle basi forti su cui basare un futuro prospero e dando merito alle aziende che sono diventate esempi tangibili di eccellenza imprenditoriale.
Serata ricchissima di eccellenze e di spunti di riflessione, ottimo connubio tra cultura e mondo imprenditoriale. Telese Terme è stata la cornice perfetta per una serata deliziosa.