Fenice in pigiama è una realtà culturale campana molto interessante.
Abbiamo intervistato le Fenici in pigiama ed ecco cosa ci hanno raccontato.
Fenice in pigiama: l’intervista
Salve, Fenici! Da Fenice (eroica) a Fenice (in pigiama), parlateci di voi!
Siamo un gruppo di pendolari amanti dell’arte, della letteratura e del pop contemporaneo che si muove per poter accrescere il valore del territorio nel quale risiede, cioè Casalnuovo di Napoli. La nostra è un’avventura ed una sfida continua ed il nostro obiettivo è sicuramente non fermarci alla provincia casalnovese nella quale risiede e lavora la nostra Associazione ma creare una vera e propria rete per creare un circolo virtuoso di attività e servizi. Insomma, evitare che il discorso culturale su tutti i piani di lavoro sociale resti ai margini del sistema.
Come e quando nasce la Fenice in pigiama?
Fenice In Pigiama nasce molto prima del nostro costituirci come Associazione (APS). Nasciamo infatti molti anni prima dell’avvenuta registrazione del 17 marzo del 2021, ossia nel 2018, quando un piccolo gruppo di lettori accomunati dalla passione per l’arte e la letteratura decidono di formare un gruppo di lettura: “I bookstoppisti in pigiama”, dapprima incontrandosi in vari bar disseminati sul territorio di Casalnuovo, Napoli, Acerra, Pomigliano e successivamente in un luogo fisso che “non ci bastava più”. Da qui il nostro lungo percorso per poter diventare un’associazione e finalmente accedere ad uno spazio che tornasse comodo a quello che avevamo intenzione di fare: attività culturali finalizzate ai nostri tre grandi settori di interesse.
Quali sono le attività che organizzate e i temi di cui vi occupate?
Come accennato noi ci occupiamo di realizzare eventi artistico-culturali sul territorio casalnuovese: in particolare presso Palazzo Salerno Lancellotti che “abitiamo” dal 2021, ci occupiamo di letteratura con laboratori tematici finalizzati alla promozione alla lettura, poi curiamo progetti online di divulgazione artistico-culturale che promuoviamo con cadenza regolare sul nostro sito associativo ed infine siamo inseriti in una rete locale di associazioni e fondazioni che hanno l’obiettivo di continuare a lavorare sul discorso culturale pop in particolare legato alla contaminazione tra cinema, teatro e studio dei nuovi media e delle tecniche per l’arte contemporanea a tutto tondo. Descrivere tutte le nostre attività in poche righe è complicato se non impossibile per cui rimandiamo a tutti i nostri canali di riferimento. Nell’imminente, possiamo dire, però, che presso la Galleria Espositiva di Palazzo Salerno Lancellotti di Casalnuovo di Napoli, il 25 novembre alle 18:00 inaugureremo la mostra da noi curata dal titolo: “Crisalidi. Donne nell’arte del XXIesimo secolo: storie di metamorfosi”, questa è una mostra che si inserisce in una cornice molto più vasta degli Artdays Napoli- Campania 2022 per cui rimandiamo al sito nel quale è possibile trovare il programma completo: https://www.artdaysnapolicampania.com/
Qual è lo spirito del vostro collettivo? Cosa vi muove e vi spinge a portare avanti tutti insieme questa interessante azione sociale e culturale?
Beh! Lo spirito che muove tutti noi è sicuramente riconoscere che c’è ad oggi una carenza di spazi collettivi per potersi incontrare tra giovani con il fine di progettare, ragionare, conoscersi e dialogare sul macro-tema Cultura (ad oggi termine e concetto abusato). Un discorso critico, quello dello Spazio Pubblico che cruccia anche amministrazioni locali e realtà culturali quali librerie, ecc. In questo senso ci poniamo – proprio grazie all’ascolto attento dell’amministrazione locale (e di questo siamo grati perché non tutte le realtà associative in altri territori di provincia hanno questa possibilità) – come uno spazio che possa rivestire il ruolo di punto nevralgico per la strutturazione di progetti a lungo termine che accrescano e arricchiscano, anche economicamente (perché no?), il territorio. Ci accomuna questo: la voglia, la volontà e la concretezza nel cercare di realizzare quello che ha rappresentato sempre per noi una “mancanza”. Essere, cioè, un’alternativa possibile mettendoci in gioco attraverso quelle che sono le nostre competenze, i nostri percorsi di studio e la nostra esperienza in tali campi (non siamo favorevoli al “so tutto io”, piuttosto siamo per il dialogo e lo scambio tra le parti).
Fenici in pigiama: perché questo nome?
Questa ci divertiamo sempre a raccontarla! Quando dovevamo scegliere il nome da dare alla nostra associazione abbiamo optato per la figura della Fenice che con sé porta un discorso molto affascinante relativo alla mitologia quale appunto anello di congiunzione nel folklore di vari popoli ed è considerata simbolo di fuoco e di rinascita (insomma, ha la capacità di “tirar fuori dalle ceneri qualcosa di concretamente meraviglioso”); poi abbiamo voluto giocare con i pregiudizi legati alle nostre generazioni giovanili in particolare “Millennial” e “Z”: additati come ragazzi sedentari (abbiamo un fantastico divano al riguardo in sede – luogo di incontri di lettura e di grandi discussioni sui temi dell’attualità – che ci piace utilizzare sui social in particolare per divertirci proprio a scardinare questo giudizio affrettato), che non vogliono far nulla, stufi, che non cercano lavoro ecc., ecc. Quale elemento migliore, quindi, del pigiama? Ne abbiamo fatto in maniera divertente una divisa a rivendicare, scardinando, ragionamenti provincialotti e superficiali, il nostro “stato” all’interno del contesto sociale odierno. Tra l’altro tutti quelli con cui ci siamo confrontati ci hanno detto che è anche un nome che ci contraddistingue bene, dunque abbiamo centrato l’obiettivo di descrizione collettiva di ciò che siamo!
Ringraziando le Fenici, ricordiamo i collegamenti ipertestuali per seguire le loro attività:
Instagram: https://www.instagram.com/feniceinpigiama
fb: https://www.facebook.com/feniceinpigiama
sito web: https://www.feniceinpigiama.it/
Fonte immagine in evidenza: Fenice in pigiama
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