Brigida a Napoli, l’Osteria Contemporanea d’altri tempi

Brigida

Brigida è il nuovo indirizzo che celebra la buona cucina napoletana della tradizione con semplicità e dedizione

Brigida, la nuova Osteria Contemporanea situata nella Napoli della Belle Époque, in via Santa Brigida, apre le sue porte a content creators e operatori dell’informazione in occasione di un press lunch di presentazione a cura di Dipuntostudio, che ringraziamo per l’invito.

Ad accoglierci c’è stato Gianluca Amoroso, affabile oste con alle spalle una lunga esperienza nel mondo della ristorazione e perfetto padrone di casa. Si, perché Brigida è casa sua e mangiare da Brigida equivale proprio a mangiare a casa, grazie a una proposta culinaria che celebra la tradizione portando in tavola piatti semplici e genuini.

Brigida e la cucina tradizionale di una volta

La passione di Amoroso si legge negli occhi e soprattutto nelle parole che sceglie di utilizzare per raccontare il suo mestiere, che ama con tutte le sue forze: «Da Brigida valorizziamo il territorio e la tradizione napoletana: il menù e la carta dei vini sono prettamente campani, per dare la possibilità ai nostri clienti di provare un po’ tutto della nostra regione.»

Insieme ai suoi cuochi, Amoroso seleziona e ricerca gli ingredienti migliori, prediligendo materie prime di stagione: «Dal pomodorino del Piennolo del Vesuvio, alle cicerchie, che non si trovano più, passando per i funghi porcini di Roccamonfina e il maialino nero casertano. Cerchiamo semplicemente di ricreare una buona cucina napoletana, rispettando quella che è la tradizione. Senza inventarci nulla.»

Cresciuto in una famiglia di tradizionalisti, dove la cucina ha avuto grande importanza, nel raccontarci del suo locale, nato da una sua idea con il socio Michele Caruso, Amoroso si perde nei ricordi d’infanzia: l’odore del ragù, le grandi tavolate domenicali, i carciofi indorati e fritti della nonna.

E Brigida, con le sue tovaglie a quadri e le seggiole di legno, parla proprio di questo, di solide radici familiari e sapori d’altri tempi.

Cosa mangiare da Brigida: il press lunch

Il press lunch da Brigida parte con un variegato tris di antipasti: Canapaccio affumicato, ovvero una crema di formaggio prodotto nel casertano e affumicato nella canapa; peperone ripieno e alici alla pollastriello ripiene con salsa di pane. Parte dell’antipasto anche la Bruschetta infornata, ottenuta da un pane cafone cotto con le scorze delle nocelle e condito con pomodorini del Piennolo, che raggiunge il culmine della sua bontà abbinata al canapaccio affumicato, un connubio particolarissimo grazie al contrasto caldo/freddo.

Il menù autunnale di Brigida prevede anche zuppe e minestre, come quelle che si mangiavano una volta: noi abbiamo assaggiato la Zuppa di lenticchie di Controne e castagne di Roccamonfina, un piatto che con i suoi semplici ingredienti racchiude alla perfezione il sapore di questa magica stagione.

La scena è stata rubata dallo Spaghettone alla Gravunaro, servito a tavola dal personale di sala dopo aver annodato una bavetta monouso al collo di ogni commensale, per evitare possa macchiarsi i vestiti di olio. Di questa antica ricetta Gianluca Amoroso va molto fiero: «ero scettico, non sapevo se proporlo o meno nel menù, perché ha una sapidità un po’ particolare per via delle olive, dei capperi e delle acciughe. Ma in realtà mi sta dando tante soddisfazioni, perché la gente torna chiedendomi di mangiare proprio questo piatto».  Ma cos’è questo piatto povero della cucina tradizionale, forse poco conosciuto? È una sorta di puttanesca in bianco, condita con mollica di pane insaporita con acciughe, olive, capperi, pinoli e uvetta passa, che bilancia il gusto strong degli altri ingredienti.

Interessante il Raviolo in salsa di scarpariello con crema di melanzane, primo sale e provola, primo piatto pensato per soddisfare anche la clientela vegetariana e che intende rivisitare un grande classico della cucina napoletana come lo Scarpariello.

Anche il dessert non delude le aspettative dei commensali: per prima è stata servita una Torta all’Aglianico con crema gialla, soffice e deliziosa, mentre la conclusione del press lunch è stata affidata a un dolce iconico della tradizione partenopea, il babà, presentato in una tazzina di caffè e servito con in sottofondo la celebre canzone A’ tazze ‘e café (1918), scritta da Giuseppe Capaldo e interpretata da tanti artisti, tra cui Roberto Murolo. La protagonista di questa canzone si chiama proprio Brigida, come il locale, ed è una donna bellissima ma scorbutica, paragonata a una tazzina di caffè amara, ma in fondo dolce come lo zucchero: “Ma cu sti mode, oje Briggeta, tazza ‘e cafè parite…sotto tenite ‘o zucchero e ‘ncoppa amara site…un vero e proprio inno alla napoletanità!

Informazioni utili

Brigida Cucina Napoletana

Via Santa Brigida 49-50 – 80133 Napoli
Tel: 342 653 2720

Fonte immagini: Francesca Arfè

A proposito di Francesca Arfè

Laureata in Lingue e Culture Comparate, attualmente studentessa magistrale di Lingue e Letterature Europee e Americane. Bilancia ascendente Acquario con la testa tra le nuvole e il naso tra i libri. Dispensa consigli di lettura agli indecisi sul suo profilo Instagram @chicchedilibri. Cofondatrice di #PagineDaYamato, gruppo di lettura su Telegram dedicato al Giappone in tutte le sue sfaccettature.

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