Sciuè, il panino vesuviano e Degustì: così si promuove “pane e territorio”
Si è già parlato su queste pagine del revanscismo del panino, della rivincita del pane con il companatico. Tra i protagonisti che ormai fanno trend, ritroviamo sicuramente Sciuè, il panino vesuviano. La creatura dei fratelli De Luca a Pomigliano d’Arco, ad un tiro di schioppo da Napoli, fa incetta di premi e riconoscimenti: infatti, gli interni del locale sono stati premiati da diverse riviste di architettura come uno dei lavori più belli del 2018, mentre la sempre nutrita fila fuori la porta (anche di mercoledì, giorno in cui siamo andati), dimostra che è ben più di una questione di “pane e companatico”.
Il panino si è evoluto nella sua tradizionalità: al pane è dedicata attenzione maniacale, così come anche alle farciture. Carni accuratamente selezionate, ricette e contorni “della tradizione” ripresi, un po’ reinventati e con nuova vita e tante storie da raccontare.
Insomma: in Campania, il panino tanto quanto la pizza sono quei cibi che uniscono le famiglie. I genitori hanno la certezza che i bambini mangino patatine fritte e carni di qualità, mentre loro possono coccolarsi agevolmente con verdure, polpette e quant’altro.
Anche il ruolo del distributore è cambiato in questi anni: ormai, non ci si limita più a fornire il prodotto, ma al suo fianco c’è tutta un’attività proficua di consulenza, suggerimenti, lezioni tematiche che spaziano dal pomodoro ai latticini, passando per le birre ed il vino.
Luigi Castaldi Group, che opera l’attività di distribuzione in diverse parti della Campania, ha ideato un format nuovissimo che si chiama Degustì. Grazie a Degustì, sia Luigi Castaldi Group che le attività commerciali sono coinvolti in vere e proprie serate di “sponsorizzazione” del mangiare bene e di qualità. Di volta in volta, le serate a tema Degustì prevedono il pairing di pietanze create ad hoc dagli chef e vino oppure birra.
Un grande momento di incontro e di confronto: il gruppo del distributore ha così la possibilità di verificare sul terreno quali sono i punti di forza dei locali in cui opera la sua attività; per il ristoratore, è un momento di incontro e formazione anche attraverso le opinioni dei clienti.
Sciuè, il panino vesuviano e Degustì: cosa si è mangiato ed appreso durante la quarta tappa
La quarta tappa del tour Degustì si è svolta appunto da Sciuè, mercoledì 23 gennaio, a partire dalle ore 19.30. La serata è stata guidata, con pochi tratti essenziali, dall’energico Renato Rocco (giornalista e direttore de “La buona tavola“), che ha presentato i collaboratori del Luigi Castaldi Group, tra i quali un beer specialist che ci ha guidati nel focus di questa quarta serata di Degustì: l’abbinamento tra le birre del Birrificio Antoniano e le pietanze proposte dal team di Sciuè.
Menu della serata: crocchetta di baccalà impanata alla farina di riso: buona la panatura della crocchetta di baccalà, fatta con leggerissima farina di riso che dava l’effetto “nuvola” tanto caro alla cucina orientale. Baccalà non invadente, cucinato alla perfezione. In abbinamento, Birra Antoniana Craft Keller.
Polpetta napoletana con ragù napoletano, su cialda di pane e fonduta di Parmigiano Reggiano 36 mesi: la polpetta di Scottona è da lacrima napoletana per la bontà, in accompagnamento ad un ragù fatto con Antico Pomodoro di Napoli (Presidio Slow Food) e la fonduta di Parmigiano. Un ricordo di domenica che, nel mezzo della settimana, decisamente consola. In abbinamento, Birra Antoniana Craft Keller.
Focaccia con genovese: qui, il team di Sciuè valorizza il suo amore e la sua capacità con i panificati proponendo un trancio di focaccia condito con una genovese fatta di corazza marchigiana e cipolle di Alife. La focaccia è davvero crunchy e mantiene le sue promesse. In abbinamento, Birra Antoniana Craft IPA.
Doppietta di mini bun: battuta di manzo, funghi cardoncelli cotti a bassa temperatura, scaglie di tartufo e germogli, un panino davvero molto fresco, ottima introduzione ad un mini bun più complesso. In abbinamento: Birra Antoniana Craft Double.
Hamburger di marchigiana, scarola napoletana, pecorino bagnolese, lardo di suino casertano, fili di peperoncino: un bun complesso e saporito, valido anche come piatto unico. Menzione d’onore ad un pecorino bagnolese davvero unico. In abbinamento: Birra Antoniana Craft Double.
I buon sono prodotti esclusivamente da Sciuè nei propri laboratori. Come abbiamo detto prima, esiste anche un progetto spin-off, che si chiama (ovviamente) Sciuè – pizza in teglia. Di sicuro, gli appuntamenti Degustì sono utili a conoscere meglio alcune realtà e favoriscono l’interazione tra i commensali e i produttori/rivenditori.
[Crediti | Foto copertina: Pagina Facebook di Sciuè, il panino vesuviano]