NAPOLI. Il 19 novembre, al Grand Hotel Vesuvio, si è tenuta l’edizione 2024 de “I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Mulino Caputo”, evento che ha celebrato la pasticceria napoletana con un focus speciale sulla pastiera. La manifestazione, curata con impeccabile organizzazione da Carmen Davolo, ha visto la partecipazione di 12 tra i più celebri maestri pasticceri italiani: Luigi Biasetto, Giustina Brasiello, Michele Cannavacciuolo, Salvatore Capparelli, Sal De Riso, Mario Di Costanzo, Luigi Di Meglio, Marco Infante, Pietro Macellaro, Pasquale Pesce, Ciro Poppella e Sabatino Sirica.
L’anno scorso il tema dell’evento è stato “Frutta secca, frutti rossi e spezie“, un omaggio, quindi, ai sapori e agli ingredienti più evocativi del periodo natalizio. In quest’edizione, invece, l’attenzione è stata tutta sulla pastiera, dolce emblema della tradizione partenopea, che è stata riproposta in 12 creative varianti.
La storia della pastiera: un legame profondo con Napoli
Come per i Roccocò e i Mostaccioli, anche la pastiera porta con sé un pezzo della storia culinaria della città, intrecciando tradizione religiosa e cultura popolare. Nata nel Trecento grazie alle suore del convento di San Gregorio Armeno, la pastiera veniva inizialmente preparata per il 6 gennaio, come dolce simbolico per concludere le festività natalizie e celebrare l’Epifania. Il suo valore, però, andava oltre il periodo natalizio: la pastiera rappresentava un preludio alla Pasqua, con ingredienti che richiamavano simbolicamente il rinnovamento e il ciclo della vita.
Il grano cotto, ad esempio, è un simbolo di rinascita e fertilità, mentre la ricotta, essendo bianca e soffice, richiama la purezza. I fiori d’arancio, che donano al dolce il suo inconfondibile aroma, evocano invece la primavera e il risveglio della natura. Questi ingredienti non erano scelti casualmente: ogni elemento aveva un significato preciso, radicato nei rituali e nelle credenze dell’epoca.
Un’altra curiosità riguarda la sua preparazione: nei conventi di Napoli, le suore erano vere maestre dell’arte dolciaria, e le loro ricette segrete si tramandavano di generazione in generazione. Per molto tempo, la pastiera rimase confinata a questi ambienti religiosi, fino a diventare un dolce popolare consumato anche al di fuori delle occasioni liturgiche.
Con il passare dei secoli, la pastiera ha superato i confini stagionali e geografici, diventando un dolce iconico, apprezzato in tutto il mondo. Oggi, pur essendo disponibile tutto l’anno, mantiene ancora intatta la sua aura di tradizione, continuando a richiamare quel legame profondo con la storia e l’anima di Napoli.
L’evento
“Abbiamo voluto portare sulle tavole di Natale un dolce che, a Napoli, amiamo immensamente, chiedendo a questi grandi Maestri Pasticceri di esprimersi nella loro artigianalità e creatività, per la reinterpretazione della Pastiera – ha dichiarato Antimo Caputo – Ad del Mulino napoletano – E il risultato è stato entusiasmante: forme, colori, sapori, consistenze e persino temperature diverse ci hanno regalato versioni inedite di un dolce tradizionale, dimostrando l’estrema versatilità della nostra pasticceria.”
Alla kermesse hanno preso parte protagonisti illustri della pasticceria, che hanno dato nuova vita a questo must attraverso interpretazioni decisamente creative ed audaci. Un esempio? La pastiera in formato semifreddo, la La Regina di Napoli, di Ciro Poppella, pensata per conquistare le nuove generazioni, e la Cassata sbagliata di Marco Infante, un riuscitissimo ibrido tra i due celebri dolci. Sulla stessa linea, il pan-pastiera di Luigi Biasetto, che ha unito per una sera Napoli e Verona. Grande interesse ha suscitato anche il gelato stecco con ripieno alla pastiera del maestro Sal De Riso e la fiammetta di pastiera di Mario Di Costanzo. Il nostro preferito è stato un lievitato, il “Profumo di pastiera” di Pietro Macellaro.
Un successo che si rinnova anno dopo anno: I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Mulino Caputo rappresenta, edizione dopo edizione, lo specchio di una pasticceria italiana in splendida forma. Le pastiere rivisitate saranno disponibili a partire da oggi, 20 novembre, negli store dei partecipanti, anche il pubblico avrà, quindi, la possibilità di assaggiarle.
Foto di M. Affuso