MUTE, il Museo della tradizione enogastronomica apre a Napoli

MUTE, il Museo della tradizione enogastronomica apre a Napoli

MUTE-Museo della tradizione enogastronomica della Campania, a Napoli apre la prima galleria che celebra la storia dei prodotti culinari locali

Il MUTE – Museo della Tradizione Enogastronomica della Campania è il nuovo museo dedicato alla valorizzazione e alla celebrazione di prodotti alimentari tipici della Campania.

Situato a via Bracco, tra Piazza Municipio e via Toledo a Napoli, il MUTE nasce come collaborazione fra l’imprenditore Diego Minutaglio e l’avvocato Luigi Lamberti con il sostegno della Regione Campania, mentre l’architetto Roberto Cremascoli di Cor Arquitectos (nonché allievo del portoghese Álvaro Siza) ha ideato e progettato gli interni del locale.

Cos’è il MUTE? Promuovere e riscoprire la storia dei prodotti campani grazia a Minutaglio e Lamberti

«II Museo MUTE è un’antologia di sapori e tradizioni della comunità campana, testimonianza storica delle generazioni passate e patrimonio enogastronomico delle generazioni future. Ogni ospite è accompagnato in un percorso culturale e culinario capace di affascinare, divertire e intrattenere con tour guidati, degustazioni a tema e appuntamenti formativi per grandi e piccoli. II MUTE è pensato per il turismo, la didattica e per gli amanti del food per una esperienza innovativa e immersiva. Offre, inoltre, la possibilità di acquistare prodotti unici e di alta qualità delle migliori aziende della filiera enogastronomica campana».

Minutaglio e Lamberti hanno descritto con queste parole, in un comunicato stampa, l’ambizione del Museo MUTE. L’idea stessa del polo museale serve a valorizzare l’importanza di questa filiera, divenuta il motore dell’economia regionale negli ultimi anni. Così come un museo archeologico custodisce gli oggetti del passato e una guida illustra ai visitatori il loro ausilio in epoche remote, il MUTE permette ai turisti italiani e forestieri e ai locali amanti del cibo di conoscere la storia dei prodotti di questa regione.

Infatti, è prevista l’inaugurazione di un museo virtuale al secondo piano, il quale racconterà la storia alimentare di una terra che ha conosciuto incontri tra culture diverse: Greci, Romani, Ostrogoti, Longobardi, Normanni, Francesi, Spagnoli ma anche influenze della cucina arabo-ebraica, così come avvenuto in altre regioni del Mezzogiorno. Inoltre, diversi prodotti esotici come le patate e i pomodori, provenienti dal Sud America, arrivarono in Italia grazie alla dominazione spagnola; oppure, un caso interessante è quello dei friarielli, i quali da alimento della plebe si trasformarono in uno dei simboli della cucina napoletana.

Tra tradizione e innovazione: quando il mare incontra i monti

Tradizione e innovazione sono le due parole-chiave per comprendere l’operato del Museo MUTE. La tradizione grazie a Sabatino Cillo e a Carlo Di Cristo, i quali faranno assaggiare i prodotti di terra di Caserta, di Benevento e di Avellino: salame, prosciutto, pancetta, capocollo, ricotta e formaggi vari, nonché diversi tipi di pane realizzati con farine diverse.

Invece, sul versante dell’innovazione c’è lo chef stellato Pasquale Palamaro con Mareficio. Pesci e crostacei si trasformano in salumi di mare: abbiamo la mortadella di mare, la nduja di mare e il salamino con gamberetti e finocchietto, l’occasione perfetta per riscoprire i migliori prodotti del Mar Tirreno lavorati sull’isola di Ischia. Importanti per questa esperienza culinaria è anche il vino (Glugluglu) e la birra (N’Artigiana).

La mostra di Giotto Calendoli per celebrare la storia di Napoli

Il Museo MUTE, come un qualsiasi museo tradizionale, vuole diventare anche il custode dell’arte. Proprio per questo motivo, Minutaglio-Lamberti hanno accolto anche (per un breve periodo prima delle feste di Natale) le opere dell’artista Giotto Calendoli all’interno di una sala sottostante.

Calendoli celebra la propria città, ovvero Napoli, con la sua storia e gli elementi folk:  il corno portafortuna, l’asinello oppure il Vesuvio nell’atto di eruttare, ma anche una nonna che grida ad un (presunto) nipote (che in questo caso è il visitatore):«Si fa freddo, sali». Questo piccolo spazio espositivo è visitabile dalle ore 10 alle 18 fino al 24 dicembre.

MUTE
Fonte immagine di copertina: si ringrazia l’ufficio stampa del MUTE

Fonte immagine di copertina: si ringrazia l’Ufficio stampa del MUTE- Museo della tradizione enogastronomica 

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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