Starita a Materdei, storica pizzeria napoletana, ha visto venerdì 21 il confronto tra due diverse scuole di pensiero sulla pizza. Scopri come è andata!
L’arte della pizza, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità, è un argomento che fa discutere e che divide, da sempre, non soltanto gli addetti ai lavori, ma anche gli amanti della buona cucina. Se per alcuni l’unico disco di pasta possibile è quello d’antica tradizione napoletano, più sottile e soffice, per altri, invece, è la pizza contemporanea di Caserta e provincia, definita a canotto per via del cornicione pronunciato e morbido, quella dal gusto migliore.
Starita a Materdei, una sfida a suon di pizza!
Sulla questione, venerdì 21 settembre, si è tenuto un primo e interessante confronto: nella pizzeria Starita Napoli, appena premiata dalla Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso con i Tre spicchi, il padrone di casa Antonio Starita ha preparato, per gli organi di stampa, insieme al pizzaiolo acerrano Attilio Albachiara, delle buonissime marinare e margherite. Al primo, dunque, è toccata la realizzazione di una pizza tradizionale, dal cornicione basso; al secondo invece, è toccata la realizzazione di una pizza a canotto.
«Premesso che (la pizza canotto n.d.r.) non l’ho mai mangiata, oggi abbiamo voluto dimostrare che con uno stesso impasto si può fare una pizza dal cornicione più basso, e quindi tradizionale, e una dal cornicione più alto, e quindi innovativa. Perciò, posso assicurare che queste due tipologie a Napoli, quartiere per quartiere, si sono sempre fatte: se si va al Vomero, si trova una pizza più stretta e alta; nel centro di Napoli, è più sottile; alla ferrovia, si trova quella a’ rot’ ‘e carrett’ di Michele. Sta al cliente, quindi, decidere quale mangiare.», ha spiegato il titolare della storica pizzeria a Materdei.
«Anticamente – ha continuato Starita – l’impasto di riporto si aggiungeva all’impasto fresco. Così, veniva fuori una pizza più alta. Oggi, grazie ai frigoriferi che mantengono la pasta al fresco, l’impasto di riporto quasi non serve, a meno che non si decida di fare quella tipologia di pizze perché la clientela lo richiede». Una buona pizza, dunque, è una buona pizza; polemizzare sulle diverse tipologie, elogiando l’una anziché l’altra, è irriguardoso, prima di tutto, nei confronti di un prodotto, così famoso ed apprezzato, che dovrebbe unire e non dividere.
Trofeo Pulcinella: dove e quando si farà
Il confronto avvenuto da Starita a Materdei ha dato la possibilità di introdurre la quarta edizione del Trofeo Pulcinella, organizzato dall’Associazione Mani d’Oro, presieduta dallo stesso Attilio Albachiara.
«Fra noi pizzaioli, non c’è nessun diverbio e nessuna sfida» ha sentenziato il pizzaiolo di Acerra. «I giovani, però, si stanno innovando. Perciò – ha continuato Albachiara – abbiamo deciso di far approdare questa nuovo tipo di pizza al Trofeo, che si terrà il 24 e 25 settembre alla Mostra d’Oltremare. Ci saranno cento pizzaioli e due giurie, che verranno guidate da don Antonio (Starita n.d.r.) da un lato e da Francesco Martucci dall’altro».