Tre Bicchieri 2018: la degustazione al Palazzo Caracciolo

Tre Bicchieri 2018: la degustazione al Palazzo Caracciolo

Il 24 ottobre si è tenuto presso il Palazzo Caracciolo di Napoli l’esclusivo evento Tre Bicchieri 2018. Un tranquillo martedì sera trasformatosi in un delirio di sapori, in uno dei centri artistici maggiormente pulsanti di cultura di tutta Napoli. Una Napoli intrisa di storia, tra passato e modernità. La struttura è una commistione di opposti: l’architettura dagli imponenti pilastri in piperno, le sale interne dallo spiccato stile contemporaneo. Il gioco cromatico porta immediatamente all’occhio del visitatore il rosso, un colore emblematico per la serata. L’evento Tre Bicchieri 2018 vede infatti protagonisti i massimi esperti nell’ambito enogastronomico, selezionati appositamente dal Gambero Rosso, più che una rivista ormai un’istituzione.

Protagonisti indiscussi della serata sono i top wine italiani consultabili nella guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. Un mondo dalla delicata ebbrezza, dai sapori imperdibili. Preminente anche qui la sfumatura del rosso, con il suo gusto diverso per ogni regione, che scivola lungo il palato o vi rilascia quell’increspatura di vissuto, un vino giovane o un vino maturo, ma sempre un vino di ottima selezione. O un vino che si tinge di bianco, dal gusto deciso o talvolta frizzantino. Questo il profilo degli ospiti d’onore della serata, presentati professionalmente dai sommelier dietro i loro lunghi banconi, templi della consapevolezza e del culto del palato.

Per ogni regione una selezione accurata di vini da gustare e apprezzare: questo lo spirito della serata Tre Bicchieri 2018

Girando nel chiostro del Palazzo Caracciolo, lungo le oasi degli esperti sommelier, qualcosa di più si è riuscito a trarre del calice di vino in sé. Il vino è ciò che è diventato per l’ardore che ancora si prova nel raccontarlo. Una minuzia di particolari, la percezione dell’invisibile. Dietro il bianco Sylvaner della Cantina Produttori Valle Isarco dell’Alto Adige, per esempio, c’è al contempo un gusto deciso, ma delicato sul palato. Nel Soave Calvarino si intravede tutta la cultura enogastronomica del Veneto, il vino più rappresentativo della sua regione, dal retrogusto fruttato. Il Friuli Venezia Giulia si presenta con vini della portata del Collio Bianco, delicato ma dalla punta alcolica, con i suoi ’16 gradi di magniloquente prestazione. Verso il centro Italia già si percepisce il vino maturo, con un vecchio Orma toscano, che dimostra una gradazione più elevata di quanto il suo curriculum dia a vedere. Ma ancora giovane in confronto al Quater siciliano, cresciuto in barile per dieci mesi. Un sapore legnoso, che fa risalire la sua freschezza ai tempi della lavorazione, della cura con la quale il vino annualmente viene imbottigliato e a noi presentato.

Un amore antico, inebriante, che ancora oggi permette la godibilità di serate di degustazione di questo calibro

Momenti di degustazione e dialogo hanno accompagnato il visitatore dell’evento Tre Bicchieri 2018. Con il calice di vino al collo, ha vagato tra la dolcezza (o l’asprezza) del vino. al gusto dei latticini. Gusto vero dei formaggi è quello dei prodotti Sogni di Latte, all’insegna della modernità con il cosiddetto finger food. Ad accompagnare l’immediata degustazione di vini, la presenza di gustose scaglie di parmigiano, ma assecondate negli ambienti interni dall’assortimento di formaggi con confetture, soprattutto di mieli pregiati e adatti a esaltare il gusto dei prodotti presentati con cura.

Un personale sorridente e festoso, proprio come quello del Panificio Malafronte di Gragnano. Presenti i massimi rappresentanti di una lavorazione calda: grissini ottenuti dalla pasta appositamente arrotolata e arricchita da spezie il cui sapore non si perde nell’impasto, ma che è così evidente da non lasciare il visitatore a mani vuote, perché una volta davanti al bancone non ha potuto non saccheggiare il vasto assortimenti di sapori, dalla cipolla al grissino ai cinque cereali; il pane, semplice nella forma, ma complesso nelle sue versioni, tra tradizione e innovazione; un po’ come per il panettone, la cui scelta si spinge fino all’albicocca, gusto irriverente ma dalla sorprendente godibilità.

Le eccellenze campane proseguono la loro tradizione dolciaria sulle spalle della nota pasticceria sita a Piazza Cavour, la Di Costanzo. L’assortimento di dolci proposto dal maestro pasticcere Mario Di Costanzo ha previsto una scacchiera di gusto, dalla cioccolata al limone, dalla fragola al pistacchio. Gusti noti ai frequentatori della tradizione, ma presentati in una forma innovativa e assai invitante, che non ha lasciato libertà di scelta al visitatore. No di certo: nessuno ha abbandonato la sala interna prima di averne assaggiato almeno tre tipologie. La ricerca di sapori nuovi si è spinta fino all’esotismo, con l’attesa spasmodica al bancone della cioccolata Hackert. Una cucina dall’aspetto tutto moderno, che osa nei sapori, arrivando a convogliare in un cioccolatino il caffè e l’anice.

In una struttura di antica fattura, si racchiude il germe della modernità, che trova nel Gambero Rosso la sua garanzia. Un sigillo di autenticità, che ha regalato a visitatori più esperti e a ospiti golosi attimi di godimento. I sapori giocano con i nostri sensi, e giovano al nostro intelletto. Così una serata potenzialmente ordinaria della settimana si è trasformata in un crogiuolo di benessere e passione grazie all’evento Tre Bicchieri 2018.

A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

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