Il Centro ricerche tartarughe marine di Portici

centro ricerche tartarughe

Portici, Porto del Granatello – È nell’ex macello comunale che sorge il Centro ricerche tartarughe marine, un luogo sicuro, facente parte della Stazione zoologica Anton Dohrn, dove questi animali vengono portati in salvo e trovano tutte le cure necessarie prima di tornare in mare, in libertà.

Da una grande entrata con porte in vetro si accede all’atrio da cui si può avere accesso ad alcune delle sale che compongono la struttura. Il Centro non è un acquario, questo è subito ben chiaro al visitatore, percorrere le sue sale non è un attività ludica, bensì di sensibilizzazione, di informazione e di riflessione.

Le tartarughe della specie Caretta Caretta (più comunemente conosciuta anche come tartaruga comune o tartaruga caretta) rappresentano la specie di tartaruga marina più comune nel mar Mediterraneo. Attualmente il suo stato di conservazione è considerato “vulnerabile” ed è necessario quindi agire proattivamente al fine della conservazione della specie. A causa, soprattutto, dei problemi di inquinamento marino, ma anche di sfortunate collisioni con le imbarcazioni che navigano nel mar Mediterraneo, può essere comune avvistare esemplari alla deriva o che nuotano in modo anomalo e in stato confusionario. È proprio a partire da questi avvistamenti, e dalle conseguenti segnalazioni, che entra in gioco il Centro di ricerca.

Dotato di un laboratorio avanzato per lo studio del mare e di sale chirurgiche e radiologiche per la cura delle tartarughe il Centro riceve segnalazioni da tutte le coste del sud-Italia prendendo in carico casi di tartarughe in difficoltà, che ricevono così tutte le cure necessarie alla riabilitazione e, dopo aver passato un periodo di convalescenza nel Centro, vengono rimesse in libertà sulle coste del Mar Mediterraneo. Il periodo di riabilitazione ovviamente, in termini di durata, varia a seconda della problematica di cui è afflitto lo specifico esemplare. Sono presenti, in tal senso, due grandi sale con delle vasche (una delle quali visitabile), dove le tartarughe recuperano le forze in attesa di poter tornare in mare.

centro ricerche tartarughe

Parte integrante della visita è, inoltre, una sala multimediale dove sarà possibile approfondire tutte le tematiche affrontate durante la visita. Sugli schermi digitali sarà possibile seguire le migrazioni delle tartarughe in tempo reale grazie ai sensori applicati sui loro scudi dopo la riabilitazione, si potrà ammirare un modello che riproduce la schiusa delle uova e, infine, nel momento forse più importante per quel che riguarda la sensibilizzazione sull’argomento, verranno mostrati ai visitatori alcuni degli oggetti che sono stati estratti dai corpi delle tartarughe durante gli interventi.

centro ricerche tartarughe

Il biglietto per la visita è acquistabile in un unico pacchetto che permette di visitare tutti e tre i siti del complesso Anton Dohrn (che include anche il museo Darwin-Dohrn e l’Acquario di Napoli, entrambi nella Villa Comunale di Mergellina). Tre esperienze interessanti, formative, che coinvolgono il visitatore in modo diverso, ma canalizzando l’attenzione su un unico, grande argomento: la preservazione dei nostri mari.

Immagine in evidenza: Turtle Point

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