Capo Miseno: dove storia, mito e natura si incontrano

miseno

Dall’alto del lieve poggio che s’avanza sul mare formando Capo Miseno, si vedono perfettamente il Vesuvio, il golfo di Napoli, le isole di cui è disseminato e la campagna che si distende da Napoli sino a Gaeta; insomma la regione dell’universo ove i vulcani, la storia, la poesia hanno lasciato più tracce.

Madame de Staël

È risaputo che i Campi Flegrei, dal greco phlegraios, ardente, sono ammantati da un alone di mistero e fantasticheria, un’aura magica che avvolge questi luoghi da secoli. Quando si arriva a Bacoli, accoglie i visitatori un cartello con su scritto Terra di mito e storia, che già la dice lunga sull’atmosfera che si respira. Punto estremo della penisola flegrea è Capo Miseno, un’altura tra Miseno e Bacoli, che, con i suoi 164 metri di altezza, offre una vista mozzafiato per tutti gli amanti dei panorami, che abbraccia il golfo di Napoli, le isole di Procida e Ischia e segna, in un certo senso, il confine tra il golfo di Napoli e quello di Gaeta. Un luogo dove lo sguardo si perde tra mare e cielo.

Un luogo sospeso tra storia e leggenda

Non è la sola bellezza paesaggistica a rendere Miseno un luogo ameno; nelle sue acque si nasconde, infatti, una tradizione mitologica di un certo rilievo. Miseno deve il suo nome al trombettiere di Enea che, avendo osato sfidare Tritone nel suono della tromba, era stato gettato in mare e in seguito annegato. Il suo corpo fu ritrovato in mare da Enea, che decise di seppellirlo sotto un enorme cumulo di terra, Capo Miseno, quasi a voler ricreare una tomba in memoria del prode compagno, un gesto di pietà e di rispetto per un valoroso guerriero.

Così ne parla Virgilio, nel VI libro dell’Eneide: Ma il pio Enea sovrappone un sepolcro di mole imponente/all’eroe, con i suoi arnesi, il remo e la tromba,/sotto un areo monte che ora è chiamato Miseno,/dal suo nome, e in perpetuo ne serba il suo nome nei secoli. Un passo epico che immortala il luogo e il personaggio, legandoli indissolubilmente.

Il porto di Miseno era, nell’antichità sede permanente di una parte della flotta romana, che sfruttava un doppio bacino naturale, quello più interno (detto Maremorto o Lago Miseno), dedicato ai cantieri e alla manutenzione navale e quello più esterno era, invece, il porto vero e proprio. Miseno fu luogo assai ricercato dagli imperatori anche per la villeggiatura, un luogo di pace e di bellezza dove riposarsi dalle fatiche del potere. Proprio a Miseno si trovava Plinio il Vecchio, quale comandante della flotta, quando scoppiò la terribile eruzione del 79 d. C. che gli costò la vita. Plinio, spinto dalla curiosità scientifica e dal desiderio di aiutare le popolazioni colpite, si avvicinò troppo al vulcano e trovò la morte, diventando una delle vittime più illustri di quella catastrofe.

Capo Miseno: tra natura e testimonianze del passato

Estese rovine si osservano ancora sulla cima del promontorio, Capo Miseno, costituito di tufo giallo alla base e di tufo grigio nella parte più alta, su cui campeggia un enorme faro, punto di riferimento per la navigazione notturna. Il faro, con la sua luce, guida i naviganti e rappresenta un simbolo di speranza e di sicurezza. Da qui si gode una vista spettacolare di tutta la costa.

Oggi Miseno è una famosa località balneare, le sue spiagge, a partire da giugno, sono affollate da ombrelloni rossi, arancioni, blu, a righe e da migliaia di bagnanti, che trovano nelle acque flegree ristoro dalla calura estiva. Di sera, invece, accoglie la movida, a ritmo di musica e drink, trasformandosi in un luogo di divertimento e di svago. Un luogo che sa coniugare il relax diurno con la vivacità notturna.

Una cittadina dalle origini millenarie in cui il vecchio si fonde con il nuovo, l’antico con il moderno, creando un’atmosfera unica e suggestiva. Miseno è un luogo dove storia, mito e natura si intrecciano in modo indissolubile, dando vita a un paesaggio di rara bellezza, un luogo che incanta e affascina da millenni. Un luogo che merita di essere visitato e vissuto, per scoprire tutte le sue sfaccettature e i suoi tesori nascosti, per immergersi in un’atmosfera senza tempo. Un luogo dove il passato incontra il presente.

 

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/sea-boat-summer-vintage-beautiful-2480919/

Altri articoli da non perdere
Paolo Gulisano e Rita Pacilio nell’ultimo Aperitivo letterario di Telese
Gulisano e Pacilio nell’ultimo Aperitivo letterario di Telese

Paolo Gulisano e Rita Pacilio sono stati ospiti lunedì 18 giugno, alle ore 18.30, nel salone dell’Istituto comprensivo di Telese Terme – Scopri di più

Racconti mai girati di Gabriele Marino, la presentazione al Vomero

Sabato 15 giugno 2024 si è tenuta la presentazione del libro Racconti mai girati di Gabriele Marino presso la libreria Mooks Scopri di più

Galleria Navarra rinasce come ristorante, pizzeria e cocktail bar
Galleria Navarra

Galleria Navarra riapre i battenti. Arte, storia e buon cibo nel salotto di Napoli Piazza dei Martiri, collocata tra via Scopri di più

“Ritratti di territorio 2018”, l’amore per la propria terra
“Ritratti di territorio 2018”, l'amore per la propria terra

“È un eroe chi, in un contesto difficile, ha la forza, la capacità di non indietreggiare” diceva Dario Fo. Occorrono Scopri di più

Nisida Live Festival – AperiLibro al tramonto
Nisida Live Festival

Domenica 9 giugno, al tramonto di uno splendido sole che ha illuminato d'arancio l'isola flegrea di Nisida, il Neasy Club Scopri di più

Mame Ostrichina: un’incredibile esperienza di gusto nel cuore di Napoli
Mame Ostrichina: un'incredibile esperienza di gusto nel cuore di Napoli

“Siamo ciò che mangiamo” asseriva nell'ottocento il filosofo tedesco Ludwig Feuerbac, e, ad oggi, questa rimane una affermazione incontestabile. Qualsiasi Scopri di più

A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

Vedi tutti gli articoli di Rossella Capuano

Commenta