Una delle arterie principali del flusso commerciale di tutto il mondo è sicuramente il Canale di Suez: questo canale costruito artificialmente è una delle infrastrutture che hanno totalmente cambiato il corso della storia dell’umanità. Ad oggi, il Canale di Suez ricopre un ruolo cruciale poiché permette a un vasto numero di navi commerciali di poter navigare dall’Asia all’Europa senza dover fare l’intera circumnavigazione dell’Africa, passando per il Mar Rosso e collegando così l’oceano Indiano al Mar Mediterraneo. Il canale artificiale ad oggi misura 193 km di lunghezza e 205 m di larghezza con una profondità di 24 km.
Parliamo di uno dei punti nevralgici della rete commerciale mondiale poiché più di 17.000 navi ogni anno attraversano il Canale di Suez, con un picco record di 18.500 nel 2020, in sunto quindi una media di quasi 50 navi ogni giorno attraversa Suez. Dunque, il 7,5% del commercio dell’intero pianeta dipende da questa importantissima infrastruttura.
La storia del canale di Suez
Quella del Canale di Suez è veramente una storia che fatta di intrighi politici ed interessi economici tra le varie nazioni che hanno contribuito alla costruzione e messa in funzione di questa necessaria e, allo stesso tempo proficua, infrastruttura d’importanza globale.
Le prime idee di un collegamento tra Mar Rosso e Mar Mediterraneo risale già ai primi anni del XVI secolo, quando i mercanti veneziani avanzarono questa proposta ai sultani Mamelucchi regnanti in Egitto e di questa idea se ne parlò anche nei decenni successivi nell’ambiente dell’impero Ottomano. Anche Napoleone, durante la spedizione d’Egitto, contemplò questa idea che cominciò ad echeggiare nei salotti dell’élite ingegneristica francese prima ed europea dopo.
Il progetto definitivo fu presentato dall’ingegnere italiano (ma di cittadinanza austriaca) Luigi Negrelli, nel 1854 un diplomatico francese in Egitto, Ferdinand De Lesseps, ottenne dal sovrano d’Egitto l’autorizzazione per poter costruire un canale di cui potessero usufruire navi battenti qualsiasi bandiera, dando in affido il terreno ad una società fondata per dallo stesso De Lesseps. Il tanto agognato quanto complesso progetto venne concluso nel 1859, ma venne inaugurato soltanto un decennio dopo. Il Canale di Suez ebbe un impatto immediato sull’economia e sul commercio mondiale e incentivò il controllo europeo nel continente africano proprio durante il periodo dell’imperialismo e del colonialismo.
Divisione dei proventi e conflitti per il controllo del canale
All’inizio i frutti economici del canale erano divisi per il 44% all’Egitto e la parte rimanente alla Francia. Non fu necessario aspettare tanto per assistere alle prime dispute internazionali per quanto riguarda la redditività del Canale di Suez nella storia. Ovviamente i primi furono i britannici che acquisirono le quote egiziane, pagandole 4 milioni di dollari, come forma di riparazione di un debito estero dell’Egitto, assicurandosi così il controllo sulle sue colonie in Africa ed Asia.
Il Canale di Suez è stato poi un punto importantissimo nella storia contemporanea, in tutti i conflitti bellici che varcavano le aeree del canale di Suez, questo diveniva oggetto di dispute e di forti tensioni. Oltre alle due guerre mondiali, vediamo come anche durante la guerra fredda il canale fu oggetto di conquista e diede vita all’omonima “Crisi di Suez” del 1956, dove alla fine, come in ogni altro micro-conflitto dell’epoca, la questione si raffreddò con l’entrata in campo dell’Unione Sovietica al fianco delle milizie egiziane contro il blocco occidentale; gli Stati Uniti costrinsero francesi, britannici ed israeliani al ritiro dalla zona di conflitto.
Anche oggi, il Canale di Suez come durante tutta la sua storia è un punto di enorme valore strategico e oggetto di dispute, trovandosi in un punto molto delicato data l’odierna situazione conflittuale del gruppo Houthi in Yemen.
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