Se c’è un luogo a Napoli dove la città è intensamente ed essenzialmente se stessa quello è Palazzo Donn’Anna, da qui la città si sente nell’aria e si abbraccia tutta con lo sguardo. In questo luogo che sembra uno scoglio emerso dal mare, per definirlo con le parole di La Capria, lo scrittore ha trascorso l’infanzia e la prima giovinezza, e proprio tra queste mura, che si ergono imponenti tra i flutti, La Capria ha conosciuto la “bella giornata” di Ferito a Morte e di tanti altri suoi capolavori.
Nell’anno del centenario di Raffaele La Capria, Palazzo Donn’Anna e la Fondazione Ezio De Felice aprono le loro porte per ospitare la presentazione dell’ultima opera dello scrittore, Napoli è Napoli, scritta in collaborazione con Silvio Perrella ed impreziosita dalle fotografie di Lorenzo Capellini. Il libro, edito da edizioni Minerva, aggiunge un altro prezioso pezzo alla collana I luoghi dei sentimenti, diretta da Lorenzo Capellini e realizzata con la collaborazione di tanti amici scrittori, chiamati a descrivere i luoghi a cui ciascuno di loro è più affezionato. In questo percorso, che definisce un intimo e affezionato viaggio in lungo e largo per l’Italia e non solo, l’opera di La Capria è una dedica dolcissima alla città di Napoli ma anche e soprattutto la storia di una profonda amicizia che si incastra e si amplifica generando forme sempre nuove.
Il pretesto di questo meraviglioso viaggio è la celebrazione dei luoghi che hanno dato i natali a La Capria, da lì ne viene fuori un viaggio fisico e spiriturale che Capellini e Perrella compiono tra i vicoli di Napoli, dalle strade più nascoste e impervie alle colline che regalano meravigliose viste sulla città e sul mare, dai luoghi più iconoci a quelli più oscuri e sconosciuti; una sorta di pelligrinaggio in lungo e largo per la città, testimoniato dagli scatti di Capellini e rivissuto attraverso le parole di Perrella. Presenza magica e necessaria è quella di La Capria, che nel testo alterna appassionate dediche alla sua città natale a dolcissime lettere ai due immaginari compagni di viaggio. Una lezione di poesia, quella di La Capria, che scruta al fondo la città di Napoli descrivendono le due anime più pure, quella virgilina e quella omerica, e regalandoci fino all’ultima parola un’accorata esortazione di amore e orgoglio.
Le immagini di Capellini si intrecciano alle parole che La Capria e Perrella si scambiano, tessendo una tela che ci restituisce l’immagine nitida di una città piena di struggente e traboccante poesia. Napoli è Napoli non aggiunge alcun orpello a quella poesia, ma riesce a ritrarla con immagini e parole come pochi altri hanno saputo fare. Parlare di amicizia e di Napoli in un luogo magico come Palazzo Donn’Anna è un inestimabile regalo che solo in un luogo pieno di amore per la cultura come la Fondazione De Felice può diventare realtà.
Immagine: Lorenzo Capellini