Martedì 10 dicembre durante l’evento Pizzaiuolo Stories è stata raccontata un’arte diventata patrimonio dell’Umanità, protagonista di 40 storie di pizzaiuoli, 40 modi di vivere e interpretare tale arte. Ad organizzare il tutto l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani di Sergio Miccù, autore del libro ‘O Pizzaiuolo edito dalla GM Press e presentato durante lo svolgimento dell’evento. Per conoscere meglio la genesi del progetto, abbiamo rivolto qualche domanda a Giuseppe Branca, editore di GM Press.
Intervista a Giuseppe Branca, editore di GM Press
Quella del “pizzaiuolo napoletano’’ è un’arte che ha ottenuto il riconoscimento UNESCO, diventando Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità! Quando e come è nata l’idea di raccogliere in un volume le storie professionali di diversi ragazzi che hanno scelto di praticare quest’arte?
L’idea è nata dall’incontro con il presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Sergio Miccù. C’era la volontà da parte di tutti di raccontare il risultato di un percorso importante attraverso le storie dei protagonisti di quello che è probabilmente il prodotto culinario più famoso al mondo. È stato un lavoro che ha richiesto diversi mesi tra raccolta di informazioni, materiale fotografico e aneddoti speciali. Il risultato è un prodotto innovativo: per la prima volta, un libro per i pizzaiuoli “servito” ai lettori in una scatola per pizze. Un modo originale per creare un’esperienza superiore per l’utente finale ed il giusto connubio tra cultura e cibo.
Diversi i volti dei protagonisti, ma uno solo il loro prodotto: la pizza, forte emblema di napoletanità, che accomuna le diverse storie racchiuse nel volume che hanno tanto da insegnare e raccontare. Chi sono i protagonisti del libro e quali caratteristiche irrinunciabili fanno di ognuno di loro “’O Pizzaiuolo’’?
Il progetto raccoglie le storie di quaranta pizzaiuoli. Abbiamo cercato di dare spazio sia ai nomi storici che ai nuovi maestri della pizza, in modo da evidenziare la volontà anche nelle nuove generazioni di portare avanti un’arte antica con metodologie tradizionali. Le storie raccontato i vissuti di ogni singolo protagonista. Avversità e successi, difficoltà e gloria, tutto quanto rappresenta il loro percorso verso l’apice di quello che non è un semplice mestiere, ma un’arte. Ci sono aneddoti dove si mettono a nudo i retroscena dei pizzaiuoli, quelle storie capaci a volte di commuovere, altre di far sorridere o riflettere il lettore. Inoltre, nel testo sono presenti le ricette delle specialità di ogni protagonista.
Oltre alla pizza, altro oro di Napoli è la generosità, il forte senso di apparenza, come dimostra la scelta di devolvere il ricavato del volume in beneficenza. Da chi e per quali progetti sarà utilizzato?
Parte del ricavato delle vendite sarà devoluto all’Associazione I Sedili di Napoli, una Onlus che ha l’obiettivo di recuperare i valori più autentici della napoletanità. In particolare, si contribuirà al restauro della chiesa Stella Maris. Sarà un importante contributo derivante dall’attività dei pizzaiuoli napoletani, portatori di un’arte divenuta patrimonio immateriale dell’umanità, un contributo a una chiesa inserita nel centro storico di Napoli, già sito Unesco.