Racconta Food: una nuova esperienza nel mondo del delivery

Racconta Food

Racconta Food: una nuova esperienza nel mondo del delivery

L’aspetto conviviale di consumare un pasto con amici e parenti, a casa o fuori, deriva dal piacere dello stare con gli altri assaporando gusti e alimenti che hanno una storia e un significato simbolico spesso legato alle tradizioni locali di appartenenza. Il cibo è relazione e da quando nasciamo esso non si limita solo ad essere fonte di sopravvivenza biologica, ma veicola innumerevoli significati simbolici, relazionali e sociali. Se pensiamo alle riunioni familiari, agli spuntini fra colleghi, agli aperitivi tra amici e alle cene di coppia, il cibo rappresenta un momento fondamentale per costruire i legami sociali e d’affetto.

Il distanziamento sociale e i ristoranti chiusi, hanno determinato l’aumento del delivery ma ciò che manca al mondo del food è il rapporto con i clienti. Provate però ad immaginare una consegna a domicilio diversa dal solito, che riserva qualcosa di speciale. Insieme alla pizza, al piatto o dolce preferito scelto, arriverà nelle nostre case un Qr-code con la voce del pizzaiolo, chef o pasticciere che non solo spiegherà il piatto, ma che vi saluterà con un messaggio vocale.

Il valore che ha acquisito la tecnologia ultimamente è quello di abbattere le distanze e recuperare almeno in parte ciò che è il fulcro della ristorazione napoletana: il rapporto umano. Il “Racconta food” è un idea semplice e funzionale, pensata dalla giornalista Valentina Castellano e sviluppata dall’azienda tecnologica Wip Lab. L’ intento è quello di ristabilire una connessione tra cliente e ristoratore, rendendo di nuovo viva e coinvolgente l’esperienza di consumare una pietanza dalla propria abitazione. A sposare per primi questa idea sono Enrico e Carlo Alberto Lombardi della storica pizzeria Lombardi 1892 a Via Foria, che ci hanno raccontato la loro esperienza e motivazione:

“Se il cliente deve restare a casa, abbiamo deciso di portare un pezzo di noi , della nostra storia insieme alla consegna a domicilio -ci spiega Enrico Lombardi – sui cartoni delle pizze verranno attaccati degli adesivi con Qr – code che una volta scaricati sui propri cellulari permetteranno di ascoltare dei nostri audio, con le nostre voci, in cui salutiamo il cliente, spieghiamo la pizza, gli auguriamo buon appetito”.

“Ci manca il rapporto diretto, quello fatto di racconti, di storie, di confronti – aggiunge Carlo Alberto – ma non ci fermiamo e la tecnologia ci da una mano. Per questa prima fase abbiamo registrato 10 audio per 10 pizze tra quelle storiche e le nostre proposte.

Ed è con questa idea che da oggi chi ordina una pizza dai Lombardi una volta aperto il cartone della pizza potrà ascoltare la voce di Enrico, quinta generazione di piazzaioli, come nasce la “pizza figone” o la “Don Enrico”, quella dedicata al nonno, o gli ingredienti del ripieno al forno, o quelli della “Starace”.

“Non rinunciamo al cuore del nostro lavoro, che è il rapporto con i nostri clienti– dice Enrico – Vogliamo che sappiano che noi ci siamo. E la nostra voce, il nostro racconto, siamo certi abbatterà le distanze. Nell’attesa che questo momento passi, creiamo un’alternativa, una possibilità per non perdere di vista ciò che veramente conta: restare umani e vicini”

Abbiamo intervistato l’ideatrice del “Racconta food” la giornalista Valentina Castellano.

L’dea del “Racconta food”, che si aggiunge al mondo del food delivery quale esigenza si propone di soddisfare?

Lavoro nel mondo del food come giornalista e come consulente da anni. Ho sempre pensato che una buona comunicazione debba far leva sul racconto di ciò che c’è dietro ad un piatto. Oltre i cliché della tradizione/innovazione c’è tanto altro da raccontare. E c’è soprattutto quel rapporto umano che si intreccia con i clienti a partire dall’accoglienza, fino al servizio e al confronto sul piatto stesso. Nel primo, durissimo, lockdown, mi sono resa conto che ciò che mancava di più ai ristoratori era proprio il contatto con i clienti, e questo è venuto fuori soprattutto nella seconda fase, quella in cui si permetteva solo il delivery o l’asporto. La convivialità ha lasciato il passo al distanziamento sociale e l’idea stessa di ristorazione è stata di fatto stravolta. Bisognava recuperare il contatto. Rendere ancora partecipi e vicini i clienti. Restare coinvolti. Da queste esigenze nasce Racconta Food. Ho immaginato ad un distanziamento meno doloroso, fisico ma non mentale. Ascoltare la voce dei pizzaioli, degli chef, dei pasticcieri mentre si apre il cartone della pizza, un pacco di dolci, è come averli vicini. Un’emozione di cui abbiamo bisogno. Ti porta a sorridere, a pensare, a ricordare. Magari anche a farsi una bella risata.

Come funziona il servizio? È facilmente fruibile per i ristoratori?

Il servizio è molto semplice. Nasce da una mia idea ma è realizzato grazie alla tecnologia. E qui entra in scena l’azienda napoletana Wip Lab leader nel settore delle ICT. Il pizzaiolo/chef/pasticciere registra un audio o anche un video – qui c’è tutto il supporto nella scelta dei testi per il messaggio e anche il supporto tecnico per la registrazione – che poi la Wip lab provvederà a trasformare in un QR Code con un’interfaccia grafica legata al brand in questione che, oltre a far ascoltare al cliente l’audio – o vedere il video – permette di capire statisticamente quanti codici sono stati scaricati e anche quante visite al sito ci sono state. Questo permette all’azienda di avere il polso della situazione, di capire quale consegna va di più, in cosa è necessario migliorare. Un servizio utile sia dal punto di vista della comunicazione che dal punto di vista gestionale.

È un caso che l’idea sia nata nell’ambito della ristorazione partenopea?

Mi piace pensare che sia vero che noi napoletani siamo uomini e donne d’amore. Il distanziamento non fa per noi, ma allo stesso tempo sappiamo che è necessario. Ed ecco qui il genio napoletano che, contrariamente ai luoghi comuni che ci dipingono come furbi e non rispettosi delle regole, ci permette di sopportare meglio il duro periodo che stiamo vivendo dando anche la possibilità di resistere con una idea innovativa che possa dare nuova linfa al settore della ristorazione in questo caso. La scelta di fare un lancio con un nome storico come i Lombardi di Via Foria nemmeno è un caso. Enrico e Carlo Alberto Lombardi rappresentano la quinta generazione di pizzaioli che vanno avanti in questo duro momento senza mai abbassare la testa. Non mi piace l’espressione che leggo spesso “testa bassa e pedalare”. Io sono per tenere la testa sempre alta, soprattutto quando bisogna far più fatica. I Lombardi rappresentano in pieno l’idea che ho dei napoletani: forti, appassionati e onesti. E rappresentano l’idea pulita e innovativa del pizzaiolo e della sua arte.

Secondo lei quest’ iniziativa potrebbe avere seguito anche al termine della pandemia e quindi diventare un “servizio” integrativo del food delivery?

Credo e spero proprio di si. Al di là del significato simbolico che ci permette di affrontare il momento quando si apporta un’innovazione ad un prodotto o ad un servizio non si torna più indietro. Darà un nuovo modo di fare delivery. Oltre all’audio si possono registrare dei video e non solo di saluti, video ricette, lanci di nuovi prodotti. Sono tante le iniziative che si possono promuovere in questo modo. Abbiamo tante idee in mente. Noi napoletani non ci fermiamo tanto facilmente.

Fonte immagine: Ufficio Stampa

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