Lo scorso 2 marzo presso gli spazi della biblioteca del MADRE, museo d’arte contemporanea Donnaregina, è stata presentata RACNA Magazine, la rivista che rappresenta più di un focus sull’arte contemporanea a Napoli.
RACNA Magazine è stato acceso due anni fa, un team all’opera per poter fornire un punto di vista all’avanguardia sul territorio, in primo piano con riferimento al napoletano, poi nazionale, ed anche con spunti e riflessioni giunte da oltreoceano.
Marchese Editore e Componibile 62 fondarono nel 2015 un portale multimediale dedicato all’arte contemporanea. Oggi non sembra passato così poco tempo eppure, con i suoi due numeri ed un terzo annunciato, RACNA è anche on paper, un traguardo meritato per chi ha voluto da sempre superarsi.
Il direttore del MADRE Andrea Viliani, riallacciandosi al discorso del presidente della fondazione Pierpaolo Forte, ha ribadito quanto è importante l’operato della rivista che si pone nel panorama delle pubblicazioni di settore. RACNA non vuol essere essere un’imitazione, non vuol raggiungere traguardi altrui bensì ha tanta voglia di far scoprire quanta originalità c’è nella ricerca dei suoi target.
Il leitmotiv che è emerso nella discussione della serata è stato sicuramente quello del legame, del fare rete, dell’affinità. Introdotti dal direttore del museo hanno partecipato infatti, il direttore della rivista Carmine De Falco, la project manager Chiara Reale, Sabrina Vitiello curatrice del progetto Say no to Trash, il gallerista Piero Renna, la giornalista e scrittrice Alessandra Farro e Silvia Scardapane di Inward-Osservatorio sulla creatività urbana.
RACNA Magazine non è solo una rivista che si limita ad osservare e riportare ai suoi lettori.
È un osservatorio sul territorio, capace di tessere una fitta maglia di legami con gli operatori e con i fruitori nell’ambito artistico. RACNA Magazine riesce a conformarsi e confrontarsi con l’ampio contenitore culturale quale è Napoli.
Chiara Reale ha ben spiegato come il lavoro che viene svolto dalla redazione mira a superare quella barriera che spesso si interpone tra il pubblico e l’arte contemporanea, riuscendo a raggiungere in maniera capillare chiunque, ponendosi come interfaccia, coinvolgendo galleristi, curatori, collezionisti, centri di produzione ed esposizione, di studio e promozione.
«Forse è proprio questa la nostra forza, la capacità di non voler ripercorrere la strada degli altri. RACNA muta e non rimane immobile per poter ricercare sempre ciò che c’è di nuovo. Spesso si dice che a Napoli si potrebbe fare come in altri luoghi, solo gli artisti hanno detto altro su questa grande città, sono più sensibili e riescono ad apprezzare Napoli perchè unica. RACNA è come Napoli, unica come lei».