Il 20 giugno, nella splendida cornice dello ScottoJonno, bar letterario situato nella Galleria Principe di Napoli, tra ombre esoteriche e libri antichi, si è tenuto l’evento teatrale Reiekta Project, l’eco delle voci mai ascoltate, a cura della giovane fashion designer e illustratrice campana Alessia Autiero. Tra i partner del progetto ricordiamo Rosa Praticò che, con la sua “Officina delle Idee”, si propone a favore della lotta per le donne, e Zero Stigmata, uno shop di alternative clothing di Napoli che, in collaborazione con Alessia Autiero, ha creato una linea d’abbigliamento a tema Reiekta Project, l’eco delle voci mai ascoltate.
Reiekta Project – l’eco delle voci mai ascoltate nasce dall’idea di dare una voce a tutti coloro che nella vita sono stati ritenuti o si sono sentiti reietti. Attraverso il teatro, Alessia, sceglie di rappresentare in particolare delle figure femminili che sono ricordate nella storia solo nel loro ruolo di reiette della società. Reietta è la loro gabbia ma anche la loro forza e libertà. La loro massima espressione e la parte più intima e nascosta di sé. Reietta è ognuno di noi che, guardandoci allo specchio, ci siamo riconosciuti in ruoli fissi e stereotipati. Reietta è chi ha rinunciato alla propria voce seguendo la strada che altri avevano tracciato al suo posto. Grazie alla magnifica interpretazione di sei giovani attrici, Marianna, Valentina, Michela, Anita, Cristina e Asia, ripercorriamo le storie di 6 figure femminili: Salem, Ofelia, Partenope, Hel, Medusa e Lilith. Reiekta Project – l’eco delle voci mai ascoltate ci mostra il punto di vista di queste 6 donne che nella mitologia, nella poesia e nella narrativa sono sempre state viste come mostri e segnate da un racconto che narrava solo una visione della storia. Così facendo le protagoniste rompono le catene che per troppo tempo le hanno strette in una morsa di dittatura e patriarcato. Ma Reiekta Project, l’eco delle voci mai ascoltate è molto altro ancora: un progetto politico e sociale. Una rivoluzione contro guerre e distruzione. Un urlo per denunciare ogni forma di violenza, e non solo quella di genere. Che la voce di poche sia eco di mille altre voci. Questa è la loro, la nostra, rivalsa verso un mondo maschilista e violento che ha usato, deriso, esiliato e torturato milioni di donne, e che continua la sua ascesa distruttiva.
Provate a chiudere gli occhi e a tenere la mente ben aperta. Ogni storia ha due facce, ed è il momento di raccontare la loro.
Fonte immagine: archivio personale