Respiriamo Arte, l’Associazione che da oltre dieci anni si dedica alla diffusione, alla cura e al restauro di alcuni importanti edifici storici della città di Napoli, anzi nel suo cuore, ci ha invitato per una visita guidata molto speciale nella Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai, nel cuore di Spaccanapoli. Quel cuore che spacca a metà la città e che, attraverso Via San Biagio dei Librai arrivando fino a via Duomo, accoglie ogni giorno migliaia di turisti nel dedalo dei vicoli dove tradizione, mistero e cultura si fondono con l’attualità delle ultime novità sui banchi espositivi di San Gregorio Armeno. Qui, dove passato e presente si incontrano, il team di Respiriamo Arte lavora incessantemente per far sì che la storia e le antiche tradizioni restino impresse nella memoria, non solo di coloro che sono di passaggio, ma anche delle nuove generazioni di napoletani. Massimo Faella, direttore e fondatore dell’Associazione, ci ha parlato di Respiriamo Arte in occasione della nostra visita.
Ho fondato l’Associazione Culturale Respiriamo Arte nell’ottobre 2013 insieme a Simona Trudi e Angela Rogliani. La nostra missione è recuperare parte del patrimonio storico e artistico della città di Napoli, e lo facciamo attraverso la tutela e la valorizzazione di monumenti e luoghi che rappresentano e custodiscono la sua memoria storica. Il nostro team include varie figure professionali: un manager culturale, un’esperta in lingua e letteratura straniera e un’esperta in conservazione dei beni culturali. Figure differenti accomunate dalla passione per l’Arte e la cultura partenopea che hanno determinato le condizioni favorevoli alla nascita e alla crescita dell’organizzazione. Ogni figura è indispensabile e complementare all’altra per svolgere un lavoro a tutto tondo nella tutela del patrimonio storico di cui ci occupiamo, in questo momento, costituito dalla Chiesa dei SS Filippo e Giacomo e la Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai.
Respiriamo Arte è attiva su più fronti nella ricerca e nel recupero dell’arte a Napoli e, da anni ormai, un profondo rapporto di amicizia e stima reciproca la lega ad Eroica Fenice: di recente c’è stato un incontro in occasione dell’inaugurazione degli Affreschi ritrovati nella sagrestia della Chiesa dei SS Filippo e Giacomo, dove abbiamo ricordato insieme l’impegno del Team nel diffondere la storia di una delle arti più importanti e meno conosciute al pubblico: la storia dell’Arte della Seta nata dalla Corporazione dell’ Arte della seta nel 1477. Santa Luciella ai Librai rappresenta un altro importante sito sotto la tutela di Respiriamo Arte, dove si custodisce un’importante tradizione: l’importanza che le Anime del Purgatorio rappresentano per la popolazione napoletana, specie nelle vecchie generazioni. La chiesa fu fondata da Bartolomeo Di Capua nel 1327 e divenne luogo di culto per la Corporazione dei Pipernieri, Fabbricatori e Tagliamonti. La protezione di Santa Lucia era importante per costoro, poiché preservava i loro occhi dalle schegge delle pietre che tagliavano, dato che all’epoca non esistevano gli attuali dispositivi di protezione.
Durante la visita nella Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai, abbiamo avuto occasione di conoscere in maniera più approfondita l’Associazione e la sua missione, compresa la rilevante importanza del progetto. La chiesa era rimasta chiusa dal Terremoto del novembre 1980. Le foto esposte nel sito mostrano l’iter dei restauri e lo stato di totale abbandono e distruzione in cui versava l’edificio. Dopo più di 35 anni, precisamente il 5 Aprile del 2019, la chiesa è stata riaperta al pubblico dopo una prima e intensa fase di restauri. All’epoca, per finanziare il progetto è stata versata una cifra pari a 20 mila euro dai soci fondatori, alla quale poi, si è aggiunta quella di Pio Monte della Misericordia che, con la donazione di 35 mila euro, ha permesso di completare i lavori principali. Il campanile è tornato, così, a suonare e l’ingresso ad accogliere ogni giorno centinaia di visitatori che scoprono la chiesa e la sua storia mediante le visite guidate cadenzate per dare modo a tutti di scoprire l’edificio nella sua intera bellezza. Attualmente ci sono restauri ancora in corso, come quello che interessa l’organo proprio sopra l’ingresso secondario, e alcuni affreschi nel cimitero che richiederanno un lavoro delicato e di precisione per scoprire il disegno originale che, dopo una primissima fase, inizia quasi timidamente a palesarsi.
Partendo dalla navata della chiesa, abbiamo ammirato l’altare maggiore e conosciuto la storia dell’Arciconfraternita dell’Immacolata: si trattava di un gruppo laico che si impegnava a dare una degna sepoltura ai morti senza nome e che, per questo, portava un cappuccio che copriva interamente il viso per testimoniare che la morte – un po’ come affermava il grande Totò nella sua Livella – ci rende tutti uguali. Con un uso sapiente delle luci, sono stati evidenziati tutti i punti salienti come l’altare laterale dedicato a Santa Lucia con un dipinto caratterizzato da un preciso restauro completato e presentato a giugno di quest’anno. E un altro altare, forse più importante, dedicato alla Santa proprio accanto alla sagrestia, che reca i disegni raffiguranti il suo martirio, ovvero la coppa con gli occhi e la palma. L’altarino è circondato da diversi ex voto: si tratta di placchette in metallo o forme in ceramica che vengono donate per grazia ricevuta.
Una piccola curiosità: Napoli è uno dei luoghi dove sono più diffusi gli ex voto, in varie forme anatomiche per ringraziare di una guarigione in varie parti del corpo.
La visita ha avuto seguito nella Sagrestia, dove l’Associazione Respiriamo Arte ha raccolto alcuni reperti, non certo religiosi, ma comunque importanti: testimonianze di oggetti ritrovati nel corso degli anni dovuti al passaggio degli operai o, forse, di coloro che vi si rifugiarono, anche se per poco, in modo coatto. Vi è stata trovata e conservata anche una piccola bara che rappresenta la brevità della vita, come un monito. L’intera saletta era un tempo interamente affrescata e l’Associazione ha intenzione di farla tornare al suo antico splendore ma, non per questo, oggi è meno valorizzata. In collaborazione con altre realtà, Respiriamo Arte ospita in maniera permanente alcune opere d’arte il cui tema è affine a quello che caratterizza la chiesa. Le opere sono: Anima Sospesa dell’artista Davide Stasino e Symphony of Existence dell’artista cipriota Nikolas Antoniou.
La visita culmina nel cimitero sotterraneo dove scopriamo il culto delle anime pezzentelle e il Teschio con le Orecchie (Immagine in evidenza). Quest’ultimo è, forse, la maggiore attrazione della Chiesa Museo, e l’Associazione Respiriamo Arte ha provveduto a preservarlo ponendolo in una teca dove conserva il suo fascino misterioso. Esso rappresentava (e per alcuni rappresenta tutt’ora) un tramite tra il mondo dei vivi e l’aldilà proprio perché si pensava che avendo le orecchie ascoltasse le preghiere che i fedeli gli sussurravano. In realtà, si tratta dell’osso temporale che si è distaccato in entrambi i lati con incredibile simmetria, tale da assomigliare a delle orecchie. Molto importanti sono anche tutte le teste o capuzzelle presenti nella parte superiore del cimitero. Durante la terribile epidemia di colera che si diffuse a Napoli nel 700, i morti venivano ammassati e sepolti praticamente tutti insieme per evitare che il morbo si diffondesse. Non potendo pregare per i propri defunti, i napoletani presero l’abitudine di adottare un teschio come segno di espiazione per i propri peccati e per quelli che erano defunti, ma non ancora in cielo. La sospensione tra Inferno e Paradiso, nota come Purgatorio, è un argomento molto sentito dai napoletani che si dedicavano alla pulizia delle ossa. Oggi, certe pratiche sono addirittura proibite dalla Chiesa, anche per ragioni di igiene, ma in molti hanno ancora l’abitudine di scavare i propri morti dopo un certo periodo dalla sepoltura: in questo va detto che Napoli è sempre stata un paradosso di tradizioni in bilico tra la fede e la superstizione.
Sempre nel cimitero sotterraneo possiamo notare le fosse di terra, gli ex voto alle pareti – alcuni vecchi e altri recenti, a testimonianza che la fede nei santi esiste ancora – come le centinaia di preghiere scritte sui bigliettini (per questo l’Associazione Respiriamo Arte mette a disposizione carta e penna) oltre che doni in denaro e oggetti personali cari a chi prega. Molto importante è l’affresco sull’altare, la cui presenza si è palesata nel corso dei lavori di restauro. L’affresco – ci illustra Lisa Serpe, l’operatrice museale che ci ha fatto da guida – descrive l’importanza della vita eterna come messaggio di fede. Nonostante sia una scena relativa alla Pietà per Gesù Cristo, e quindi un momento di dolore, non è una rappresentazione drammatica. Raffigura l’istante in cui il figlio di Dio sta per ascendere al cielo. Sul suo capo brilla già l’aureola e l’espressione della Madonna non è addolorata, bensì serena poiché suo figlio sta per liberarsi dai dolori terreni e dalle sofferenze patite!
Nel tornare alla luce, abbiamo notato anche la particolare disposizione del presepe settecentesco presente sotto l’organo e l’impalcatura che lo protegge in questa fase di restauro. In questo presepe, la Sacra Famiglia è disposta di lato, a sinistra, quasi invisibile all’osservatore, per dare più risalto alle scene di vita quotidiana, evidenziando l’importanza di vivere ogni giorno in modo retto e onesto poiché, secondo le iscrizioni nelle cornici e a giudicare dalle animelle avvolte per metà dalle fiamme purganti poste un po’ ovunque, non è affatto semplice raggiungere il Paradiso, neanche dal Purgatorio per intercezione di Maria.
Una missione importante dell’Associazione è stata, per usare un certo termine di paragone, uscire dal Purgatorio della disoccupazione offrendo un buon contratto ai suoi collaboratori. La nostra Associazione – conclude Massimo Faella – è nata con tre elementi come APS (Associazone di Promozione Sociale) e sono orgoglioso di dire che oggi siamo in dieci, e che abbiamo potuto offrire alle operatrici museali, come Lisa, un contratto a tempo indeterminato. In questo modo, l’Associazione passa alla fase due del suo obiettivo: poter guardare tutti insieme al futuro di Respiriamo Arte, offrendo con passione la nostra conoscenza e proseguendo nei restauri, sia di Santa Luciella ai Librai che contribuendo alla divulgazione dell‘Arte della Seta nella chiesa dei SS Filippo e Giacomo. Per sostenere i restauri abbiamo istituito un biglietto per le visite guidate del museo e del cimitero di 6 euro, un prezzo contenuto ma un grande contributo per sostenere i restauri. L’ingresso nella chiesa per poter recitare una preghiera è libero. Oltre alle visite e all’acquisto dei gadget, come le animelle purganti e il teschio con le orecchie fermacarte, è possibile sostenere l’Associazione Respiriamo Arte con una donazione all’iban nell’immagine in basso o attraverso il 5×1000.
Si ringrazia Massimo Faella per l’invito e le immagini, e Lisa Serpe per la visita guidata.
Immagine in evidenza: elaborazione grafica di VitanelAde.