Tim Cook, amministratore delegato di Apple, nella giornata di oggi ha ricevuto la laurea honoris causa all’Università Federico II di Napoli.
“Se c’è una cosa che ho imparato da Steve Jobs è che “the joy is in the journey”. Se conduciamo la nostra vita così saremo sempre felici! Non bisogna vivere aspettando ciò che succederà nel futuro, ma dobbiamo goderci il presente”. (Tim Cook)
Conclude così il suo incontro con gli studenti nella sala conferenze di San Giovanni a Teduccio (sede della prima Apple Academy europea) Tim Cook, amministratore delegato di Apple e tra le persone più influenti al mondo per quanto riguarda il panorama tecnologia ed innovazione che, nella giornata di oggi, ha ricevuto la laurea honoris causa in Innovation and international management all’Università Federico II di Napoli. Successivamente al conferimento della laurea ad honorem nell’aula magna storica dell’università, il CEO si è recato, verso le 14.30, presso l’Apple Academy di San Giovanni dove ha incontrato gli studenti della Federico II ed ha risposto ad alcune delle loro domande e curiosità sulla gestione di una società, il cambiamento climatico, il futuro e l’innovazione tecnologica.
Di seguito, la trascrizione dei momenti più interessanti della conferenza con protagonista Tim Cook.
Tim Cook a Napoli, estratti della conferenza
Nel 2020 avete promesso che nel 2030 sarete carbon-free. Come vi muovete verso questo obiettivo?
Il cambiamento climatico è il problema principale della nostra società, quindi ci siamo chiesti cosa potessimo fare alla Apple per contribuire positivamente. Oltre a decidere di usare energie rinnovabili, abbiamo deciso di diventare carbon-free anche in tutta la catena di produzione a partire dalle materie prime e anche nella distribuzione mondiale. È una sfida sotto diversi punti di vista perché questa decisione implica centinaia di piccole azioni, come usare la nostra influenza per convincere i nostri fornitori ad essere carbon-neutral, riciclare, inventare nuovi materiali. Vogliamo un mondo carbon-free. Non è facile perché per molte energie rinnovabili di fatto ancora non esistono e le tecnologie le stiamo inventando noi. Ad esempio, abbiamo stimato che per produrre le pellicole di plastica all’interno delle scatole dei prodotti servivano seicentomila tonnellate di plastica ed abbiamo deciso di eliminarle!
Come possiamo contribuire a fare la differenza per aiutare il pianeta?
La situazione attuale in cui si trova il mondo è insostenibile, vediamo gli effetti del cambiamento climatico quotidianamente e tutti siamo responsabili e tutte le nostre azioni contribuiscono. Penso che tutti dovremmo chiederci come consumatori e come compagnie cosa possiamo fare. Per quanto riguarda le compagnie si può iniziare dal modificare il packaging. Per tornare all’esempio che ho fatto prima, c’era un team di esperti che ha trovato un nuovo modo per fare packaging. Oggi il 99% dei materiali negli Apple Watch sono riciclati e per fare questo c’è bisogno di maggiore lavoro. Dietro ogni cosa c’è un gruppo di ingegneri specifico e ogni persona si impegna singolarmente per cambiare le cose. Per ogni cosa che produciamo/compriamo dobbiamo chiederci: come posso fare per renderlo carbon-free?
Qual è l’approccio di Apple per produrre prodotti sostenibili?
Ad ogni singolo step per la produzione di ogni singola parte di ogni singolo prodotto ci chiediamo: perché non farlo carbon-free? Ogni problema lo suddividiamo in step e ci poniamo domande su ognuno di questi.
Protezione della privacy. Pensa che i siti si muovano nella direzione giusta?
Per noi la privacy è un diritto umano fondamentale e ci teniamo a proteggerla perché oggi viviamo in un mondo in cui ci si sente osservati continuamente e questo porta a cambiare e modificare i nostri comportamenti. Proteggere la privacy è un grande problema dei nostri giorni e fortunatamente le persone di tutte le età stanno iniziando a fare attenzione alla propria privacy. Noi come compagnia ci assicuriamo che ogni consumatore decida personalmente cosa vuole rendere pubblico e cosa no. Ogni app richiede il permesso prima di rivelare informazione a terzi, perché fino a poco fa il consumatore non sapeva neppure che le app si appropriassero di tali dati. Sono ottimista perché oggi si parla di più di questo problema e stiamo andando nella direzione giusta. Questa policy ha dei costi per la compagnia, nel senso che adottare i dati porta benefici economici alla compagnia ma io sono del parere che si possa fare tesoro anche di un minor numero di dati, l’importante è che il consumatore decida quali dati condividere.
È possibile combinare il diritto alla privacy con lo sviluppo informatico ed elettronico?
Penso che si possano avere più features anche con pochi dati. Non è vero che per avere più features dobbiamo condividere sempre più dati.
Pensa che la tecnologia sia un’arma a doppio taglio?
La tecnologia può risolvere tanti problemi odierni come la scoperta di nuovi materiali, nuovi modi per curare malattie, accorgersi di malattie, ad esempio negli Apple Watch è fornito un elettrocardiogramma e molte persone si sono rese conto di avere gravi problemi cardiaci grazie ad esso. Con tecnologie sofisticate si possono fare tantissime cose. Naturalmente quando sono nelle mani giuste ed usate per buone cause. Io sono un sostenitore del potere della tecnologia.
Di cosa sei più fiero da quando sei CEO di Apple? Qual è stata la sfida più grande?
Domanda molto interessante e profonda. Sono fiero della cultura della compagnia: persone che vogliono cambiare il mondo e fanno il meglio per renderlo possibile. Per quanto riguarda le sfide, ce ne sono state molte: la pandemia, ad esempio. Ci siamo chiesti come potessimo aiutare, in particolare i nostri dipendenti. Abbiamo chiuso subito tutti i negozi a mandato i dipendenti a casa continuandoli a pagare. Ci siamo poi chiesti cosa servisse alle persone. All’inizio della pandemia abbiamo iniziato a produrre mascherine e donarle in tutto il mondo. Abbiamo disegnato scudi facciali per il personale medico perché erano necessari e li abbiamo donati, anche se non era ciò che producevamo. Sono fiero di cosa abbiamo fatto durante la pandemia. È stata una bella sfida!
Qual è il segreto di un CEO per motivare i dipendenti?
Le persone devono lavorare non per sé stessi ma per servire clienti e consumatori. Vogliamo lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato. Se non funziona così, se non si ha questo scopo, tutti i soldi del mondo non rendono un lavoro davvero appagante. Il team è motivato dal pensare ogni giorno: cosa posso fare per il mondo?
Quali caratteristiche cerca negli impiegati?
Cerchiamo la capacità di collaborare con gli altri. Un’idea proposta da un membro del team viene modificata dagli altri componenti dello stesso team e migliorata. Nessuno risolve i problemi da solo ma sempre in squadra. Cerchiamo curiosità, anche nel fare domande, che siano stupide o intelligenti. Questo sembra un cliché ma non ci sono domande stupide! Dovremmo fare tutti domande come i bambini. E infine cerchiamo esperti, persone altamente specializzate, in ogni singolo campo.
Quando era studente, come noi, quale era la sua fonte di ispirazione?
Forse il pub! (*risate*). Anche da studente sono sempre andato avanti cercando di fare qualcosa che aiutasse il prossimo. In questo modo anche andare a lavorare è stato un piacere. Vedere le cose in quest’ottica fa amare il proprio lavoro anzi, quando si fa qualcosa che piace non sembra neppure di star lavorando. Inoltre, sono sempre stato ispirato dalle persone che hanno dato la vita per contribuire al progresso e al miglioramento della società.
Quanto sono stati utili i suoi studi per il lavoro che fa oggi ad Apple?
Una cosa che ho imparato a scuola è allenare la mente al problem solving, anche se applicato in contesti diversi da questo.
So che voi di Apple non parlate di progetti futuri, ma quali tecnologie future la entusiasmano di più?
AI (intelligenza artificiale). È una di quelle cose della portata dell’invenzione di internet, che un domani ci chiederemo “come hanno fatto a vivere senza, prima che fosse inventata”?
Qual è il suo consiglio per noi studenti?
Una cosa che ho imparato da Steve Jobs è che “the joy is in the journey“. Se conduciamo la nostra vita così saremo sempre felici! Non bisogna vivere aspettando ciò che succederà nel futuro ma godendosi il presente.
Immagine di copertina: Unina