Un rogo divampato in piazza Municipio ha ridotto in cenere la “Venere degli stracci” del Maestro Michelangelo Pistoletto.
Sconforto, sconcerto, desolazione, incredulità, paura: è quello che hanno provato i tanti cittadini napoletani alla terribile notizia giunta all’alba del 12 luglio e dinanzi all’immagine raccapricciante della Venere di Pistoletto, di un bianco candido e cangiante con i suoi colorati stracci fino a un giorno prima, ridotta in una scura mega carcassa di ferro.
La mega installazione “La Venere degli stracci” del Maestro Michelangelo Pistoletto inaugurata appena il 28 giugno scorso in piazza Municipio, che voleva essere un simbolo di speranza, di rigenerazione per la città di Napoli e per il mondo intero è andata in fumo all’alba del 12 luglio in un batter d’ali.
Domate le fiamme da parte dei vigili del fuoco, l’area è stata subito posta sotto sequestro e ora sono in corso le indagini da parte della polizia per accertare la natura del rogo che appare di origine dolosa.
Ma com’è potuto accadere tutto ciò, proprio a due passi dal Municipio, la Venere non era sorvegliata?
Sono le prime domande a caldo dei tanti cittadini e turisti curiosi accorsi a piazza Municipio per vedere da vicino la desolante scena del disastro.
“Credo nel concetto dell’arte pubblica, dell’arte che deve essere libera, liberamente accessibile-spiega il sindaco Gaetano Manfredi-Dobbiamo fare una scelta: se noi vogliamo sorvegliare tutto ciò che abbiamo, dobbiamo fare una società sorvegliata. Non credo in una società sorvegliata, ma in una sorveglianza sociale. Dobbiamo vincere questa battaglia non mettendo una guardia in ogni angolo della città, ma facendo crescere la civiltà di Napoli”.
“Sono in stretto contatto con il questore. Si stanno visionando le immagini delle telecamere e ci auguriamo di poter avere qualche elemento per poter individuare i responsabili. Al di là delle indagini che saranno fatte, quest’atto –ha dichiarato l’assessore alla Legalità, Antonio De Iesu– dimostra che manca quella maturità che invece imporrebbe una città europea”.
La città di Napoli lancia una raccolta fondi per la ricostruzione della Venere degli stracci
“Dopo lo sgomento- ha rimarcato il Sindaco– c’è la risposta: lanceremo una raccolta fondi per far in modo che questa ricostruzione avvenga anche con una partecipazione popolare. Napoli è la bellezza, è la ripartenza, mentre questi atti di vandalismo sono espressione di una grandissima minoranza di persone”.
Nel frattempo, subito dopo la notizia del rogo, anche l’Accademia di Belle Arti di Napoli si è stretta intorno all’artista, facendo pervenire, in una breve nota dell’ufficio stampa, il suo profondo dispiacere per quanto accaduto alla Venere del Maestro Pistoletto, di recente ospite d’eccellenza dell’Istituzione per il conferimento del titolo di Accademico d’Onore: “Tutta la comunità Accademica si schiera al fianco dell’artista e della città di Napoli ed è pronta ad accogliere e supportare qualsiasi azione si vorrà mettere in campo a favore di un suo ripristino”.
“La Venere rappresenta la venerabilità, c’è un concetto assolutamente profondo e anche morale di incredibile portata che deve rigenerare questa società stracciona. La società stracciona purtroppo in tal caso ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione dell’atto peggiore dell’umanità-ha commentato l’artista-non dichiaro guerra preventiva a chi ha fatto questo gesto catastrofico, ma propongo la pace preventiva”.
Noi di Eroica Fenice crediamo che il rogo della Venere sia solo (per usare un termine caro a Pistoletto) lo “specchio” dei nostri tempi, di una società sempre più violenta e abituata al degrado e alla bruttezza. Non dobbiamo arrenderci, ma come ha affermato lo stesso Pistoletto, dobbiamo proseguire in quest’azione educativa e rigenerativa: educare i giovani all’arte, alla creatività e alla bellezza! Perché come scriveva Maria Montessori “È la bellezza in tutte le sue forme che aiuta l’uomo interiore a crescere”.
Per ascoltare il commento integrale del Maestro Pistoletto sul rogo, clicca qui.
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