La Villa Augustea è un complesso di strutture di epoca romana situato nella città di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, in Via Starza Regina e sepolto dall’eruzione vulcanica del Vesuvio nel 472 a.C. Il suo nome deriva dalla possibilità che si possa trattare di una proprietà della famiglia dell’imperatore Ottaviano Augusto.
Vediamo insieme la storia degli scavi della Villa Augustea, il tesoro archeologico di Somma Vesuviana.
Villa Augustea: l’inizio della storia degli scavi
La Villa Augustea di Somma Vesuviana è stata scoperta negli anni ‘30, durante dei lavori agricoli nella zona di Starza Regina, con il ritrovamento di strutture murarie. Infatti i primi scavi, da parte del dottore e farmacista Alberto Angrisani e del suo amico Matteo Della Corte (supervisore degli scavi), riportarono alla luce delle mura, delle colonne e capitelli di marmo, pavimenti in mosaico e stucchi policromi. Da parte del popolo di Somma Vesuviana ci fu grande interesse per il il rinvenimento del tesoro romano, chiedendo dei finanziamenti anche a Mussolini, ma purtroppo non fu possibile continuare gli scavi per mancanza di fondi. Intanto, considerando la bellezza e la posizione geografica dell’edificio, gli studiosi pensarono che esso potesse appartenere all’imperatore Ottaviano Augusto, originario della zona e morto a Nola, distante 10 km da Somma Vesuviana.
La ripresa degli scavi del sito archeologico
Gli scavi della Villa Augustea, tesoro archeologico di Somma Vesuviana, furono ripresi nel 2002 dall’Università di Tokyo. Il gruppo di esperti archeologi giapponesi riportarono alla luce i resti di un ambiente monumentale, con colonne, pareti decorate con nicchie, pilastri con arcate e, sul fondo, una parete con tre porte e due nicchie con stucco decorato. Il pavimento di questa zona era prevalentemente in mosaico. Con i successivi scavi del 2003, 2005 e 2008, sono stati rinvenuti molti altri ambienti e tesori scultorei, come una statua di una donna in abito greco e una del dio Dioniso conservate entrambe tutt’oggi nel Museo Archeologico di Nola. Le nuove zone scoperte in questi scavi, invece, comprendevano delle cisterne, degli ambienti absidali, numerose pareti colorate e altri pavimenti a mosaico. Nella campagna degli scavi del 2008, inoltre, è stata ritrovata una cella vinaria con numerosi contenitori per il vino.
Villa Augustea: gli attuali scavi del tesoro archeologico di Somma Vesuviana
Tutt’oggi, a Somma Vesuviana, nel sito archeologico della Villa Augustea, gli scavi sono in corso e possiamo ammirare l’ambiente interno di questa magnifica villa romana con le sue pareti colorate raffiguranti il dio Bacco e varie scene di banchetti, con diverse allusioni ai sacri misteri connessi al dio del vino. Ciò che rende davvero speciale la struttura è che rappresenta un unicum in tutta la zona vesuviana, poiché, dalla sua imponenza e dalle sue cisterne, si deduce che essa doveva raccogliere tutte le acque provenienti dai vicini rilievi montuosi.
Teorie sulla Villa Augustea, il tesoro archeologico di Somma Vesuviana
Secondo diverse recenti ricerche da parte dell’Università di Tokyo e della Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Pompei, la Villa Augustea, situata a Somma Vesuviana, non è quella giusta e che la sua attribuzione come dimora dell’Imperatore Ottaviano Augusto sia errata. Infatti si è scoperto che in realtà la struttura è stata edificata solamente dopo il decesso dell’imperatore. Intanto, gli scavi per la ricerca della vera dimora di Ottaviano Augusto, si sono spostati proprio nella città di Ottaviano, sempre in provincia di Napoli, dopo il ritrovamento di un capitello romano nel giardino di una scuola elementare. Tutto ciò che è stato scoperto successivamente e le diverse teorie sulla dubbia attribuzione del complesso architettonico romano, non tolgono comunque bellezza e importanza a questa gigantesca struttura e tesoro prezioso dell’Impero romano.
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