Olio di frittura: come andrebbe smaltito?

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Le fritture, che bontà! Sono davvero poche le persone che riescono a resistere a queste pietanze così saporite, le quali abbondano soprattutto in questo periodo dell’anno, con l’avvicinarsi delle Festività.

Premesso che, come noto, gli alimenti fritti dovrebbero essere consumati senza esagerare, nella preparazione di questi cibi vi è un aspetto a cui tutti devono prestare grande attenzione, ovvero lo smaltimento dell’olio.

L’importanza dello smaltimento sia nella ristorazione che a livello domestico

L’olio è assolutamente fondamentale per eseguire una frittura, ma una volta utilizzato dovrebbe essere smaltito solo ed esclusivamente tramite determinate procedure.

L’importanza di smaltire correttamente l’olio riguarda sicuramente tutte le attività ristorative che dispongono di una friggitrice professionale, come ad esempio quelle proposte dal brand All For Food: è evidente che queste aziende producono grandi quantità di olio da smaltire e devono rigidamente attenersi alle disposizioni previste, ma anche a livello domestico bisogna prestare attenzione e bisogna tenere dei comportamenti responsabili.

Perché l’olio è così inquinante

Relativamente all’olio, purtroppo, vige tantissima disinformazione: c’è chi crede che trattandosi di un elemento naturale non costituisca una minaccia per l’ambiente, chi ritiene, sulla base di luoghi comuni che non trovano alcun fondamento, che sia un ottimo elemento per concimare i terreni, chi ritiene che immesso nella natura si biodegradi immediatamente.

La realtà, purtroppo, è ben diversa: l’olio è estremamente inquinante, per molte diverse ragioni.

Un aspetto molto importante per cui si afferma questo è rappresentato dal fatto che l’olio non si biodegrada e soprattutto non si mescola con l’acqua.

Chiunque, d’altronde, potrebbe cimentarsi in un semplice esperimento domestico, mettendo una piccola quantità di olio e di acqua in un bicchiere: si noterà che questi due liquidi non si mescolano e che l’olio galleggia sull’acqua.

Ciò è proprio quello che si verifica nei mari: l’olio crea una patina sulla superficie dell’acqua la quale è estremamente dannosa a livello ambientale, non fosse altro perché impedisce il regolare passaggio dei raggi solari, e questo è davvero un qualcosa di deleterio nell’ottica dell’ecosostenibilità.

L’olio può inquinare anche i terreni, può rendere delle sorgenti di acqua potabile pressoché inutilizzabili, è evidente dunque che la sua dispersione in natura è un qualcosa di profondamente pericoloso.

Alla luce di questo, quindi, come dovrebbe essere smaltito l’olio?

Come non va assolutamente smaltito l’olio

Nel modo più assoluto, l’olio non può essere gettato nel lavellotantomeno nel water: anche laddove venga convogliato tra le acque fognarie, infatti, l’olio è destinato a compiere gravi danni ambientali proprio per il fatto di rimanere sempre assolutamente separato dall’acqua e dai liquami.

Una scelta altrettanto “scellerata” è quella di versare l’olio in un contenitore della spazzatura: anche in questo modo l’azione inquinante dell’olio non può che manifestare i suoi effetti in tutta la loro gravità.

Lo smaltimento corretto e alcuni utili consigli domestici

Il modo corretto di smaltire l’olio è dunque questo: il liquido deve essere conservato all’interno di un qualsiasi contenitore e deve essere portato presso un’apposita “isola ecologica” della propria città, senza trascurare il fatto che vi sono molti supermercati, distributori di benzina ed aziende che ritirano l’olio in modo completamente gratuito.

Le aziende, in genere, sono più organizzate da questo punto di vista, mentre a livello domestico si tende spesso ad evitare queste procedure per pura pigrizia.

Alla luce di questo il consiglio è questo: procurarsi un contenitore piuttosto grande, come ad esempio una grossa tanica, posizionandolo su un balcone o in qualsiasi punto in cui non arrechi disturbo e versando al suo interno tutto l’olio usato.

Quando il contenitore è pieno ed è stata dunque accumulata una consistente quantità di olio ci si recherà presso l’isola ecologica più vicina per smaltirlo in modo corretto.

Si tratta di un sacrificio davvero esiguo, venendo effettuato ad intervalli di tempo tutt’altro che ravvicinati, fermo restando ovviamente l’aspetto centrale, ovvero che tutti dovremmo tenere comportamenti virtuosi per preservare il pianeta e per consegnarlo nel miglior modo possibile alle generazioni future.

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Ci ritroviamo impreparati dinanzi ad un mistero che da sempre l'uomo ha cercato di spiegare attraverso la musica, la poesia, il cinema ma in fondo nessuno sarà mai in grado di spiegare in modo oggettivo cosa sia l'amore, bisogna sperimentare, scoprire e affidarsi al proprio istinto. È a quel punto che entra in gioco la seconda fase, quella dell’amore vero e proprio. Amore: un sentimento profondo e duraturo che va oltre la passione L’amore prevede affetto per una persona, non si può amare qualcuno senza prima volerlo bene. Ma tutto ciò implica la stima, l’ammirazione e il rispetto per una persona che, a nostro parere, pensiamo di amare. L'amore, a differenza dell'innamoramento, si fonda su basi più solide, su un legame più profondo e radicato. E' un sentimento che cresce nel tempo, si nutre di conoscenza reciproca e di condivisione di valori e obiettivi. L'amore vero va oltre l'attrazione fisica e l'idealizzazione, abbracciando anche le imperfezioni e le fragilità dell'altro. 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