1 novembre 2003, il film d’animazione Disney Koda, fratello orso debuttava nelle sale cinematografiche statunitensi
1 novembre 2003. In questa data, il film d’animazione della Walt Disney Animation Studios Koda, fratello orso debuttò nelle sale cinematografiche statunitensi.
Koda, fratello orso è un film d’animazione diretto da Aaron Blaise e Robert Walker, scritto e sceneggiato da Tab Murphy, Lorne Cameron, David Hoselton, Steve Benchich e Ron J. Friedman. Nel cast dei doppiatori ci sono Joaquin Phoenix, Jeremy Suarez e Michael Clarke Duncan (indimenticabile John Coffey nel film Il miglio verde) che prestano la voce, rispettivamente, a Kenai, Koda e Tug.
La vicenda è ambientata nelle foreste del Nord America, durante l’ultima fase delle ere glaciali. Kenai è un giovane, di etnia inut, che ha ricevuto un dono dalla sciamana del villaggio: un totem dall’aspetto di un orso (simbolo dell’amore secondo la sua tribù). Purtroppo, il ragazzo dimostra di avere dei pregiudizi verso tali animali: secondo il suo parere, gli orsi sono creature mostruose che non provano amore o compassione. Dopo la morte del fratello Sitka, il quale ha cercato di salvare Denai da una femmina di grizzly, il protagonista brama vendetta e uccide la belva. Successivamente, gli spiriti degli antenati, che si manifestano durante l’aurora boreale, puniscono Kenai per il suo gesto trasformandolo in un orso. Adesso, il nuovo obiettivo del giovane è quello di tornare ad essere un uomo percorrendo un viaggio catartico fino alle montagne, portandosi con sé un orsacchiotto orfano di nome Koda.
Le origini di Koda, fratello orso: da William Shakespeare ai miti dell’Alaska
Koda, fratello orso è una pellicola d’animazione che appartiene a quella fase della Disney conosciuta come il Post-Rinascimento (2000-2008), un periodo di sperimentazione dove gli animatori proposero nuove storie ai piccoli spettatori sperimentando temi e generi diversi. Tra gli altri classici appartenenti a questa fase abbiamo: Fantasia 2000, Dinosauri, Le follie dell’imperatore, Atlantis- L’impero perduto, Lilo & Stitch, Il pianeta del tesoro, Mucca alla riscossa, Chicken Little-Amici per le penne, I Robinson-Una famiglia spaziale e Bolt-Un eroe e quattro zampe. Il Post-Rinascimento, costituito da incertezze e insuccessi al box-office, terminò con La principessa e il ranocchio, che diede il via ad una nuova epoca di grandi successi di critica e di pubblico.
Le origini della pellicola di Blaise e Walker risalgono al successo de Il re leone (1994). Il presidente dei Walt Disney Studios (Michael Eisner) voleva una nuova pellicola con animali protagonisti ma ambientato in Nord America: se il re della savana africana è il leone, l’orso è (certamente) quello della foresta nordamericana. La prima bozza del progetto prevedeva una nuova tragedia shakespeariana riletta nel mondo degli animali, proprio come era successo per Il re leone (la vicenda di Simba si ispira a quella di Amleto). La prima bozza, di quello che sarebbe diventato Koda, fratello orso, era basata sul dramma Re Lear. I due registi partirono per l’Alaska per prendere ulteriori ispirazioni per gli scenari del film. In seguito, il modello shakespeariano fu accantonato; si preferì una storia del rapporto padre-figlio dove il ragazzo si sarebbe trasformato in un orso. Questo primo soggetto venne successivamente modificato per diventare il cartone animato che conosciamo oggi.
La funzione della musica nel film d’animazione Disney
A differenza del predecessore Il pianeta del tesoro, Koda, fratello orso recupera la presenza della musica come alcuni classici Disney degli anni Novanta. Le canzoni furono realizzate dal cantautore inglese Phil Collins, il quale aveva già collaborato con la Disney per Tarzan. Anche in questo caso, il film non è un vero e proprio musical come lo sono Aladdin, La bella e la bestia, Il re leone o Hercules. In questo caso, i personaggi non cantano; la musica serve da sottofondo per la storia, come successo per Tarzan.
Così Roy E. Disney commentò la scelta della voce di Collins in una dichiarazione, ascoltabile nei contenuti speciali su Disney+, sulla realizzazione del progetto:
Ripensando a Tarzan, la sua unicità era data dal fatto che la voce di Phil era la voce di Tarzan per tutta la durata del film. Avevamo scelto quell’approccio, in questo film non avrebbe funzionato altrettanto bene. Serviva una maggiore varietà di voci.
Le canzoni di Phil Collins (“Look Through My Eyes”, “No Way Out” e “On My Way”) si aggiungono alla colonna sonora assieme a quella di Tina Turner (“Great Spirits”), dei The Blind Boys of Alabama (“Welcome“) e del Coro femminile bulgaro (“Transformation”). Il compositore Mark Macina rivelò, nei contenuti speciali del film, le origini dell’ultimo brano citato nell’elenco. Transformation fu tradotta dall’inglese in lingua inuktitut, con l’aiuto di una docente universitaria madrelingua; affinché, potesse offrire un tocco maggiore di realismo nonostante, si tratti di una lingua parlata da poche persone.
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