12 luglio 2002, usciva nelle sale statunitensi il film Era mio padre

12 luglio 2002

12 luglio 2002, il film Era mio padre di Sam Mendes con Tom Hanks, Daniel Craig, Paul Newman e Tyler Hoechlin usciva nelle sale statunitensi

A chi mi chiede se Michael Sullivan era una brava persona o solo un poco di buono, io do sempre la stessa risposta: “Era mio padre”.

Queste sono le parole del piccolo  Michael Sullivan Jr.; il co-protagonista del film neo-noir e gangster Era mio padre (Road to Perdition) uscito nelle sale statunitensi il giorno 12 luglio 2002.

Il film è diretto dal regista britannico Sam Mendes (autore di American Beauty, Revolutionary Road, Skyfall, Spectre e 1917) ed è basato su una serie di graphic novel scritti da Max Allan Collins per la DC Comics.  Richard D. Zanuck è il produttore della pellicola realizzata dalla Dreamworks (grazie all’interesse mostrato da Steven Spielberg per il soggetto) e 20th Century Fox. Nel cast ci sono gli attori Tom Hanks, Daniel Craig, Paul Newman (nel suo ultimo ruolo), Jude Law, Stanley Tucci e il giovanissimo Tyler Hoechlin.

La vicenda della pellicola si svolge nel 1931. Michael Sullivan (interpretato da Tom Hanks) è un sicario che lavora per la mafia per il potente John Rooney (Paul Newman) e il figlio di quest’ultimo, di nome Connor (Daniel Craig). Dopo una diatriba tra Connor e il criminale Finn, quest’ultimo viene ucciso dal figlio del boss e da Michael Sullivan. Purtroppo la situazione peggiora dal momento che il piccolo Michael Jr. (Tyler Hoechlin), il quale si è intrufolato nella vettura  per scoprire il vero lavoro del padre, assiste all’omicidio di Finn. Il genitore e suo figlio sono costretti a fuggire verso il piccolo paese di campagna Perdition, dove Michael jr sarà accudito dalla zia, per evitare di essere vittima dei sicari assunti dai Rooney per eliminare i due testimoni..

Cosa rende il film di Sam Mendes unico nel suo genere?

Era mio padre e New York Movie; quando il cinema e la pittura si incontrano

 Il regista gioca principalmente con l’arte novecentesca  per ricostruire determinate scene all’interno del film. Uomini con cappello borsalino e mitragliatrici, tavole calde che permettono ai viaggiatori un breve momento di ristoro nonché le strade cementate e affollate delle metropoli che si contrappongono a quelle sterrate delle campagne di Perdition. 

Il direttore della fotografia Conrad Hall e Mendes hanno scelto come fonte di ispirazione il quadro New York Movie  del pittore statunitense Edward Hopper, realizzato tra il 1938 e il 1939 ed oggi esposto al MoMA di New York. Il dipinto raffigura degli spettatori in una sala cinematografica dell’epoca e una figura femminile che sta rimuginando appoggiata con la schiena sul muro dell’edificio nei pressi dell’uscita. L’opera d’arte riflette sul senso dell’alienazione della vita moderna e nella speranza, proprio del cinema, di offrire una possibile via di fuga dalla sofferenza quotidiana.

La fotografia di Hall e la pittura di Hopper condividono la stessa rappresentazione della luce fioca notturna di lampioni e tavole calde per rappresentare l’America degli anni Trenta. 

Il tema dell’acqua e della morte: non si sfugge al destino

L’altra caratteristica peculiare di questa pellicola è la presenza dell’acqua nelle scene dove domina la morte. Nei primi fotogrammi del film, Michael Sullivan si reca ad un funerale assieme alla sua famiglia e il cadavere è posto sopra dei pezzi di ghiaccio.

Gran parte dei personaggi muoiono quando è presenta l’acqua, dalle sparatorie sotto la pioggia fino ai cadaveri lasciati nella vasca da bagno. Il motivo dell’acqua si lega a quello dell’imprevedibilità del destino che i protagonisti non possono controllare in nessuna maniera (Panta rhei o Panta rei cioè «tutto scorre» per il filosofo greco Eraclito). 

La pellicola è attualmente disponibile sulla piattaforma streaming Disney+. 

Fonte immagine di copertina: si ringrazia il blog Solo Libri per la foto

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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