14 maggio 1796, somministrato il primo vaccino contro il vaiolo

14 maggio 1796, somministrato il primo vaccino contro il vaiolo

La storia del vaccino anti-vaiolo, scoperto il 14 maggio 1796, può essere considerata la storia dei vaccini stessi. Il 14 maggio 1796 Edward Jenner somministrò il primo vaccino contro il vaiolo, chiamato anche “peste Antonina“, diventato una vera e propria epidemia che, con fasi sempre più intese, stava debellando la popolazione di molti paesi. Un giorno destinato a segnare la storia e di cui ancora oggi si parla.

14 maggio 1796: storia del vaiolo

Edward Jenner, nel 1775, era stato incaricato dal governo inglese di praticare la “variolizzazione”nella contea di Gloucester, ma si accorse che tra coloro che non avevano mai contratto il vaiolo l’inoculazione non andava a buon fine. L’anno dopo, il celebre medico, membro della Royal Society di Londra, trovò la soluzione definitiva al problema.

Il vaiolo rappresenta una delle malattie più devastanti conosciute dall’umanità: il virus, particolarmente contagioso, ha causato tantissimi morti prima di essere eradicato. Ricordiamo che, nel XVIII secolo, il vaiolo era una malattia incurabile che uccideva sempre più persone; si faceva fatica ad evitare il contagio e a trovare una cura che potesse fare effetto.
Edward Jenner, già da qualche anno, era alla ricerca di una cura che potesse debellare il vaiolo, un metodo efficace che riducesse il contagio, notevolmente diffuso.

Prima della scoperta del vaccino, il 14 maggio 1796, oltre agli uomini, ad ammalarsi erano anche le vacche e proprio per questo motivo gli scienziati ipotizzarono che le vacche stesse potessero in qualche modo essere la soluzione al problema. L’ipotesi fu considerata dal medico inglese, che osservò i contadini affetti dal vaiolo e ne studiò gli effetti. La trasmissione animale-uomo non era letale e, dunque, Jenner su quelle basi riuscì a creare un vaccino adatto, che proveniva direttamente dalle vacche. Il vaccino anti-vaiolo è composto da un virus simile a quello del vaiolo stesso, anche se meno dannoso, di origine bovina. Proprio per questo inizialmente si parlò di “vaiolo della vacca” e non semplicemente vaiolo.

Il 14 maggio 1796 il medico inglese sperimentò il vaccino antivaiolo sull’uomo: prelevò del pus da alcune pustole infette di vaiolo bovino da una contadina e inietta la sostanza in un bambino di otto anni, James Phipps, che non aveva mai contratto la malattia. Il ragazzino si ammalò per qualche giorno, ma al decimo giorno di inoculazione guarì completamente.

La vaccinazione scoperta il 14 maggio 1796 dal medico Edward Jenner prevedeva che si dovessero attendere sette giorni dalla comparsa delle bolle o pustole perchè, proprio in quella fase, il virus è meno violento. L’intuizione del medico si rivelò giusta. Era nata una nuova tecnica chiamata vaccino, in riferimento alla malattia contratta e trasmessa dalle mucche.

Tecnica del vaccino nella storia e nel mondo

Storicamente, già in passato era stata utilizzata la tecnica dell’inoculazione del vaiolo. Nel 1714 e nel 1716 in Inghilterra, ma anche nell’Impero Ottomano e in Inghilterra, grazie a Emanuele Timoni, medico britannico.

L’inoculazione del vaiolo fu sperimentata e praticata in Oriente sul figlio di sei anni della moglie dell’ambasciatore britannico a Costantinopoli. Successivamente si provò a debellare il vaiolo anche in altre parti del mondo, specialmente in Africa e a Londra, dove la famiglia reale britannica sperimentò le punture di vaiolo; su quell’esempio, la tecnica cominciò a diffondersi rapidamente, prima della scoperta ufficiale del 14 maggio 1796.

Dagli appunti che Jenner stesso scrisse mentre controllava l’andamento della malattia si apprende che quella vaccinazione potesse essere utile anche per altre malattie microbiche, utilizzando microrganismi appartenenti alla stessa specie. Nacquero così molte tecniche per la produzione di vaccini per combattere sveriate malattie, fino ai vaccini di oggi.
Sicuramente dal 14 maggio 1796 le procedure per creare i vaccini contro il vaiolo hanno subito moltissimi miglioramenti, rendendolo sempre più sicuro.

Oggigiorno la vaccinazione contro il vaiolo non è più obbligatoria, in Italia l’inoculazione è stata sospesa definitivamente nel 1781.

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