È il 1994. Silvio Berlusconi annuncia la discesa in campo con Forza Italia, Francia e Regno Unito inaugurano il Tunnel della Manica, Nelson Mandela diventa presidente del Sudafrica. Il 17 giugno inizia negli Stati Uniti d’America la quindicesima edizione del campionato mondiale di calcio.
Si gioca per la prima volta al di fuori dei confini europei e dell’America Latina, a distanza di 64 anni dalla nascita dei mondiali di calcio. 24 squadre partecipanti divise in sei gironi, nove città coinvolte, 52 incontri disputati, per un pubblico complessivo di oltre tre milioni e mezzo di persone (circa 70 mila per incontro). Per quanto riguarda invece i collegamenti da remoto si sceglie di tutelare gli spettatori europei, disputando le partite tra la mattina e il primo pomeriggio. Decisione che penalizzerà però la forma fisica dei calciatori, esposti a temperature e umidità elevate.
L’inaugurazione avviene il 17 giugno 1994 allo stadio Soldier Field di Chicago all’insegna dell’eccesso, in pieno stile yankee. In campo, dove decine di persone in costume compongono un’aquila, presenta Oprah Winfrey, di fronte a più di 63 mila spettatori. La cerimonia di apertura viene consegnata alla storia per il rigore sbagliato di Diana Ross, che avrebbe dovuto far esplodere scenograficamente la porta. Cosa che accade anche con il tiro finito abbondantemente a lato, in nome dello Show must go on.
Nel gruppo A gli Stati Uniti pescano Romania, Svizzera, Colombia. Brasile e Svezia finiscono con Russia e Camerun in quello che viene subito definito un “girone di ferro”. I campioni in carica della Germania affrontano Spagna, Bolivia e Corea del Sud. All’Argentina orfana di Maradona il sorteggio riserva invece Bulgaria, Grecia e Nigeria. I Paesi Bassi pescano l’Arabia Saudita, il Marocco e i vicini del Belgio.
L’Italia allenata da Arrigo Sacchi viene sorteggiata da testa di serie nel girone E, insieme a Irlanda, Norvegia e Messico. Il primo match la vede impegnata contro il Paese Verde, in una sconfitta per 1-0. La seconda giornata è all’insegna del brivido, dal momento che l’Italia è obbligata a vincere e al 21′ del primo tempo resta in dieci uomini a causa dell’espulsione di Gianluca Pagliuca. Nonostante l’inferiorità numerica gli azzurri vincono contro la Norvegia per 1-0 con un gol di Dino Baggio. All’ultima giornata l’Italia pareggia con il Messico, piazzandosi terza nel girone e venendo ripescata per la fase a eliminazione diretta.
Il 5 luglio 1994 l’Italia scende in campo contro la Nigeria, battendola 2-1 ai tempi supplementari e volando ai quarti di finale, dove incontra la Spagna di Javier Clemente. Anche in questo caso gli azzurri si impongono per 2-1, staccando il pass per la semifinale con la Bulgaria. Non c’è due senza tre: il rigore trasformato da Stoičkov non basta di fronte alla doppietta di Roberto Baggio.
È con il Brasile che l’Italia si gioca il quarto titolo di campione mondiale. Il 17 luglio 1994, a Pasadena, è segnato da un caldo torrido, che influenza la qualità del gioco della finalissima. Il pareggio a reti bianche regge e si rendono necessari i calci di rigore, dove gli errori di Baresi, Massaro e Baggio risultano determinanti per il trionfo verdeoro.
Licenza immagine articolo 17 giugno 1994: iniziano i mondiali di calcio negli USA: Wikimedia Commons