Il 20 novembre 1975 muore a Madrid Francisco Franco, il Caudillo che dal 1939 governava la Spagna mediante un feroce regime dittatoriale.
Francisco Franco ha 82 anni quando muore a Madrid, al termine di un’agonia durata diverse settimane. Soltanto nel mese di ottobre Franco aveva avuto quattro infarti, che si aggiunsero all’aggravamento del morbo di Parkinson e all’emorragia causata da un’ulcera peptica. Quest’ultima fa entrare il dittatore spagnolo in coma: le operazioni compiute dai medici di Madrid prolungheranno di qualche giorno la vita del Generalísimo, che morirà il 20 novembre 1975.
Data fonte di dibattito tra gli storici, tanto spagnoli quanto internazionali. Secondo una parte degli studiosi, Francisco Franco sarebbe deceduto il 19 novembre ma le autorità avrebbero aspettato qualche ora per dichiarare l’evento così da farlo coincidere con l’anniversario della morte di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange Española, un movimento politico di ideologia fascista. Nel 1937 confluì nella Falange Española Tradicionalista y de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindicalista, il partito fondato dal generale Francisco Franco che si dissolverà soltanto nel 1977, due anni dopo la morte del Caudillo. Dunque, secondo una parte degli storici il tentativo del regime di manipolare la realtà dei fatti (in questo caso la morte del capo di governo) fu l’ultimo sussulto di un gigante dai piedi d’argilla che tanto si era basato sul simbolismo per perpetuare la sua esistenza.
Stando alla versione ufficiale, la sera del 19 novembre 1975 Franco venne staccato dalle macchine che lo tenevano in vita, mostrando poco dopo un elettroencefalogramma piatto. La nera mietitrice lo raggiunse alle 4:20 del mattino, quando anche la respirazione assistita si interruppe.
Prima del 20 novembre 1975: chi era stato Francisco Franco?
Gli ultimi giorni di vita del Caudillo parlano di un uomo stanco, debole, privo di forze. Antitesi, insomma, di ciò che era stato Francisco Franco e il suo regime. L’ingresso nelle Nazioni Unite (1955) e l’apertura al turismo verso gli ultimi anni della dittatura erano maschere inadeguate a nascondere l’essenza del franchismo, che reprimeva la dissidenza politica e le libertà civili dei cittadini.
Durante la guerra civile spagnola, il Generalísimo guidò la fazione azzurra, caratterizzata da una forte ideologia nazionalista e antirepubblicana. A livello internazionale poteva contare sul supporto di Germania e Italia, nel pieno della loro esperienza fascista. Dopo tre anni di scontri, nel 1939, la fazione azzurra prevalse su quella rossa – riformatrice e favorevole alla nascita di una repubblica spagnola – e Francisco Franco instaurò una dittatura militare.
Nella prima fase del franchismo, generalmente fissata tra il 1939 e il 1945, le autorità militari fecero un largo uso della pena di morte. Il numero preciso di vittime non è mai stato chiarito e oscilla tra le 20mila e 200mila persone. Furono in migliaia gli intellettuali, giornalisti, artisti e scrittori che scelsero l’esilio per sfuggire alla repressione di Francisco Franco, che governò la Spagna per 36 anni, morendo il 20 novembre 1975. Due anni dopo nel Paese si tennero elezioni libere, che portarono alla nascita di una Costituzione democratica e della monarchia parlamentare.
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