25 ottobre. Giornata mondiale della pasta

25 ottobre. Giornata mondiale della pasta

Il 25 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della pasta.

Gustosa, nutriente e semplicissima da preparare in tutte le miriadi di ricette, la pasta, il piatto made in Italy apprezzatissimo a livello internazionale, mette d’accordo tutti i palati e le età. E per un piatto così non poteva non essere istituita una ricorrenza per esaltarlo: il World Pasta Day, celebrato ogni anno il 25 ottobre da ventiquattro anni.

Una giornata interamente dedicata alla pasta e a tutte le ricette che la rendono protagonista e cardine della cucina italiana, nonché simbolo identitario, sia nazionale che internazionale. Indetta dall’Unione Italiana Food e dall’IPO (International Pasta Organisation), il fine principale di tale coinvolgente iniziativa consiste nel sensibilizzare all’adozione di un regime alimentare sano, basato sul principio della “Dieta Mediterranea”, riconosciuta dall’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità, in quanto si presenta non come semplice dieta, ma come autentico cambiamento dello stile di vita, che spiega le vele verso benessere e salute. Un modus vivendi e momento di condivisione sociale, puntando a una dieta sostenibile, che rispetta la stagionalità dei prodotti e il rispetto del territorio, apportando un sano equilibrio alle abitudini alimentari.

Come per la pizza, la pasta diviene status symbol e orgoglio italiano, contando un massiccio consumo e un’ingente produzione, grazie alla quale la pasta giunge oltreoceano a sedurre anche i palati più scettici ed esigenti.

Già Boccaccio, nel suo Decamerone, così si esprime in riferimento ad una pasta cotta in acqua bollente e condita con olio: «In mezzo alla campagna, a guisa di pentolone, s’erge un basso colle; ricco d’acqua bollente, dove sovra stan genti, che niuna cosa fan che far bigoli, cuocergli in tal acqua, condirli con liquor d’ulivi, e chi più piglia più se n’ha».

25 ottobre. Giornata Mondiale della pasta: le origini

Il 25 ottobre del 1997 si tiene a Roma il Primo Congresso Mondiale dei produttori di pasta. Nasce qui l’esigenza di promuovere un’iniziativa che rappresentasse cucina e cultura italiana nel mondo. Così nel 1998 viene fondato a Napoli il World Pasta Day.

Le origini della pasta affondano comunque le radici nell’antichità, con i Greci e in particolare con gli Etruschi. Questi utilizzano già nel V° a.C. spianatoia, matterello e rotella per intagliare la pasta, come da testimonianza di raffigurazioni rinvenute a Cerveteri.

Le prime manifatture di pasta secca risalgono al IX° in Sicilia, allargandosi poi a zone dal clima secco e ventilate, come Gragnano, Torre Annunziata e diverse aree della Puglia.

Se gli Etruschi iniziano a primeggiare con la pasta in bianco, sarà partenopea invece l’accoppiata vincente “pasta con sugo di pomodoro”, risalente alla fine del Settecento.

Pensando alla pasta, specie a quella fatta in casa, si crea un’immediata correlazione tra la sua preparazione e le mani che impastano acqua e farina per realizzarla. È normale pensare a mani che impastano, la cosa più sorprendente però è constatare che un tempo la pasta venisse lavorata anche con i piedi. Proprio così! Siamo nella Napoli a cavallo tra Settecento e Ottocento, dove gli operai addetti alla produzione di pasta lavorano l’impasto camminandoci sopra. Una pratica sbalorditiva e interessante, sospesa però per motivi igienici nel 1833 dal re Ferdinando II di Borbone, cercando un metodo alternativo per la lavorazione: viene così ideato il sistema dell’”uomo di Bronzo”, una macchina che sostituisce il lavoro umano, preludio della contemporaneità.

25 ottobre. Qualità e caratteristiche

Il successo della pasta – che la rende protagonista del World Pasta Day e simbolo indiscusso d’identità e tradizione culinaria italiana – è dovuto soprattutto alla qualità delle materie prime e dei processi di lavorazione. Fondamentale in tal senso dunque è la fase d’acquisto della pasta, che deve tener conto dei due indici valutanti la bontà: un’ottima pasta sarà dotata della capacità di mantenersi al dente e di quel colore dorato dopo la cottura, che fan venire l’acquolina in bocca! Tra l’altro occorre anche ricordare che la pasta, a differenza di molti alimenti industriali, non possiede conservanti, in quanto l’essicazione ne garantisce la naturale conservazione.

Al di là degli indici determinanti la qualità tecnica e salutare di una buona pasta, il segreto dell’indiscusso successo sta nella sua semplicità, nel gusto e preparazione, e versatilità, prestandosi a una miriade di condimenti, abbinamenti e ricette, in grado di coinvolgere e mettere d’accordo palati diversissimi, affascinandoli e conquistandoli.

Della pasta non ci si stanca mai, annoverandosi anzi tra i pasti principali nella piramide alimentare, cibo irrinunciabile sulle tavole degli italiani. Ogni sua ricetta è sempre scoperta e le sue diverse dimensioni e forme la rendono sempre appetitosa e accattivante.

Ma come si compone la pasta? È una miscela di semola di grano duro e acqua. Esiste una differenza tra pasta fresca, preparata con farina di grano tenero, e pasta secca, per la quale in Italia si utilizza rigorosamente semola di grano duro. Entrambe le tipologie di grano sono varietà del frumento, il grano duro è però più diffuso nelle regioni meridionali (si pensi agli spaghetti!), quello tenero in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (si pensi ai tortellini!). La pasta, a tal proposito, risulta più gustosa proprio nelle regioni mediterranee, in quanto il grano duro consente alla pasta secca di tenere la cottura e restare al dente, orgoglio e goduria per i palati più esigenti.

Come anticipato, le varietà di pasta sono molteplici, suddivisibili per superfici (lisce, ruvide e porose, rigate) e dimensione. Quest’ultima conta paste corte (minute, medie, lunghe e ripiene) e lunghe (a spessore largo, ridotto, rettangolare, a sezione tonda e a sezione forata).

Di qualunque tipologia si tratti, la pasta sarà comunque protagonista delle più variegate ricette, e cardine di gusto e bontà per numerosi e diversi palati. Nelle regioni settentrionali, magari, sarà prediletta la pasta fresca e corta, mentre nel Meridione primeggia la pasta secca e lunga, in particolare i partenopei e gustosissimi spaghetti con olive e pomodori.

25 ottobre. Statistiche di consumo e produzione pasta

Il consumo nazionale annuale di pasta supera di gran lunga quello estero. Ma l’Italia è il Paese che non solo ne consuma di più, bensì ne produce ed esporta maggiormente.

Secondo dati statistici offerti da Doxa per Unione Italiana Food e Agenzia ICE, il 98% della popolazione nazionale consuma pasta, cioè praticamente tutti gli italiani, con quantità che superano i 20 Kg pro-capite annui. Il maggior picco registrato è al Centro-Sud, e negli ultimi venti anni la produzione è quasi raddoppiata, giungendo a circa 16 milioni di tonnellate nel mondo. Come accennato, il made in Italy supera la produzione estera: i pastifici italiani battono nella produzione quelli di USA, Turchia, Egitto e Brasile. Infatti circa il 62% della stessa in Italia è destinato all’esportazione, soprattutto verso il centro Europa e il Giappone. Eppure i tradizionali mercati di export (Francia, Germania, UK, USA e Giappone) non si fermano più al mero apprezzamento del cibo più famoso al mondo, diventando anch’essi produttori, seppur rielaborandone la produzione secondo le proprie culture e sperimentazioni culinarie.

25 ottobre. Giornata Mondiale della pasta: consigli

Oltre alla bontà e alla qualità, la pasta è tra i cibi più apprezzati e consumati, perché notevole fonte di nutrimento e di ingente rilascio energetico.

Ma attorno a questo gustosissimo piatto ruotano ancora falsi miti e stereotipi, come la convinzione che la pasta faccia ingrassare. In realtà nessuna dieta dovrebbe mai mettere alla porta i carboidrati, che dovrebbero costituire il 50-55% della nostra alimentazione. Infatti studi clinici confermano che non sono i carboidrati, ma le calorie in eccesso ad essere responsabili dell’obesità. Occorre per lo più prestare attenzione alle quantità consumate, che variano in base al fattore generazionale, e al condimento eccessivo di olio e grassi. Inoltre l’apparente ingenua “pasta in bianco” è sì facile da digerire, ma favorisce al contempo un picco glicemico maggiore nell’organismo, mettendo in circolazione zuccheri e scatenando il senso di appetito non placato a poche ore dal pasto. Sarebbe così consigliabile evitare il burro, prediligendo olio extra vergine d’oliva a crudo, con una fantastica e gustosa grattugiata di parmigiano. Favoriti i sughetti di carni bianche e pesce, garanti dell’apporto di proteine, insieme a verdure saltate e legumi.

Ulteriori consigli concernono la cottura, ricordando che a favorire la digestione è la pasta al dente, perché preserva le sue ottime qualità, e che è importante aggiungere il sale solo quando l’acqua raggiunge l’ebollizione.

In definitiva, che si preferisca farla in casa – rispolverando la tradizione e il piacere di prepararla tra le mura domestiche – o che si prediliga gustarla a domicilio, senza faticare tra farine e fornelli. Che si preferisca secca o fresca, lunga o corta, salata o addirittura nelle sue varianti dolci sperimentate da chef e brand. La pasta accomuna davvero tutti, soddisfacendo qualsivoglia gusto e palato, persino il più esigente e rigoroso. Pertanto, merita pienamente e con orgoglio d’essere celebrata con l’iniziativa del World Pasta Day, ad essa interamente dedicata.

 

Foto di: Pixabay

 

 

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